Reazione dell’UE ai dazi americani
L'Europa si prepara a reagire all'aumento dei dazi imposti sulle sue importazioni negli Stati Uniti.
Bogdan Matei, 02.04.2025, 14:10
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che Bruxelles ha predisposto “un piano solido” contenente “contromisure decise” per contrastare i dazi globali che il presidente americano,Donald Trump, ha deciso di imporre sui beni importati dagli Stati Uniti. Ursula von der Leyen ha sottolineato che i dazi reciproci del 25% “saranno un incubo per tutti gli importatori americani” e ha aggiunto che “oggi nessuno ne ha bisogno: né gli Stati Uniti né l’Europa”.
“Le tariffe sono tasse che la gente pagherà. Le tariffe sono tasse per gli americani su cibo e medicinali. Le tariffe altro non faranno che stimolare l’inflazione. Esattamente il contrario di ciò che vogliamo ottenere. Le aziende americane pagheranno di più per i componenti prodotti in Europa. Ciò costerà posti di lavoro”, ha continuato il capo dell’Esecutivo comunitario, in un discorso pronunciato al Parlamento Europeo.
“Non è stata l’Europa a dare inizio a questo scontro”, ha dettovon der Leyen, citata dall’inviata di Radio Romania a Strasburgo. Non vogliamo necessariamente vendicarci, aggiunge, ma “se necessario, proteggeremo i nostri interessi, la nostra gente, le nostre aziende”. Lapresidente della Commissione ha menzionato anche destinazioni alternative per le esportazioni europee. Ha affermato che Bruxelles vuole finalizzare entro fine anno un accordo commerciale con l’India, il paese più popoloso del mondo, e intensificare i negoziati con Indonesia e Thailandia.
Nel frattempo, a Washington, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che il presidente Trump sta “adottando misure storiche” per migliorare la competitività americana in tutti i settori dell’economia. “Il nostro paese è stato una delle economie più aperte al mondo e abbiamo un’economia basata sui consumi. Ma troppi paesi nel mondo hanno i loro mercati chiusi alle nostre esportazioni e questo è fondamentalmente ingiusto. La mancanza di reciprocità contribuisce al nostro grande e persistente deficit annuale, che ha intaccato sulle industrie e sulmercato del lavoro in aree chiave”, sostiene Leavitt.
“Il flusso di beni e servizi tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America è quasi in equilibrio”, ha detto von der Leyen in risposta, aggiungendo che “questa è la più grande e prospera relazione commerciale al mondo. Staremmo tutti meglio se riuscissimo a trovare una soluzione costruttiva”. I dibattiti tra i fattori decisionali politici hanno trovato eco nelle società europee. La stragrande maggioranza degli intervistati, circa il 70%, è favorevole all’introduzione di tariffe e tasse aggiuntive sui prodotti americani, come indica un sondaggio condotto da una nota istituzione britannica in paesi come Spagna, Danimarca, Svezia, Francia, Germania o Italia.