Il presidente romeno, Klaus Iohannis, al vertice B9 di Varsavia/ Un anno dall’invasione russa in Ucraina/ La presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, a Bucarest/ Cosa sta succedendo sul canale Bâstroe?
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, al vertice B9 di Varsavia
L'unità e la solidarietà con l'Ucraina sono assolutamente essenziali e hanno rappresentato l'arma segreta dei Paesi alleati, ha affermato il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, il quale ha partecipato alla riunione straordinaria dei 9 di Bucarest organizzata a Varsavia. Creato nel 2015, dopo l'annessione della Crimea da parte della Russia, su iniziativa dei presidenti di Polonia e Romania, il B9 include anche Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Lettonia, Slovacchia e Ungheria. La Russia ha riportato la guerra in Europa, e gli stati della NATO sul fianco orientale sono in prima linea nello sforzo di contrastare gli effetti negativi di questo conflitto brutale, privo di giustificazione, ha puntualizzato il presidente romeno. Klaus Iohannis ha chiesto una maggiore presenza militare americana, ma anche la preparazione di una strategia statunitense per il Mar Nero. All'incontro di Varsavia hanno presenziato anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Il leader della Casa Bianca si è impegnato a proteggere i Paesi sul fianco orientale della NATO, che secondo lui rappresentano la prima linea di difesa contro la Russia. Da parte sua, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che l'Ucraina deve ricevere l'aiuto di cui ha bisogno e che non si può permettere alla Russia di minare la sicurezza dell'Europa.
Un anno dall’invasione russa in Ucraina
Nel contesto in cui il 24 febbraio si compie un anno dall'inizio dell'offensiva lanciata dalla Russia contro l'Ucraina, il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, ha dichiarato che la Romania continuerà a sostenere l'Ucraina finché sarà necessario, perché il popolo romeno crede in un sistema internazionale basato su regole, non sull'aggressione. Il conflitto russo-ucraino ha generato il più grande afflusso di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale. La Romania è stata un Paese di transito per milioni di ucraini fuggiti dalla guerra, e alcuni di loro sono rimasti qui, e ricevono tutto il sostegno necessario. Da un anno la Romania è diventata la seconda casa per oltre centomila profughi ucraini. Come ha affermato anche il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, la Romania ha fornito un sostegno multidimensionale all'Ucraina, ricordando l'agevolazione del transito di circa 13 milioni di tonnellate di cereali ucraine, le facilità economiche, l'apertura di nuovi valichi di frontiera per aumentare la connettività, assistenza bilaterale a sostegno del percorso europeo. D'altra parte, le autorità di Bucarest hanno deciso di sospendere l'attività del Centro Russo per la Cultura e la Scienza in Romania. Secondo un comunicato del Ministero degli Affari Esteri, “attraverso le azioni svolte, il Centro si è irrimediabilmente allontanato dagli obiettivi normali di rafforzamento dei legami culturali e si è trasformato purtroppo in uno strumento di propaganda, disinformazione e giustificazione dei crimini di guerra della Federazione Russa in Ucraina". La sospensione dell'attività del Centro avverrà al massimo entro il 20 agosto, data entro la quale dovranno essere espletate le procedure amministrative previste dal provvedimento.
La presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, a Bucarest
La presidente della Repubblica di Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona) si è recata giovedì a Bucarest, un giorno dopo la conferenza dei 9 di Bucarest e dopo gli incoraggiamenti che ha ricevuto a Varsavia dal presidente americano Joe Biden. Maia Sandu ha avuto colloqui con il capo dello Stato romeno, Klaus Iohannis. I due presidenti hanno passato in rassegna i rapporti bilaterali e i progetti comuni. La leader di Chişinău ha ringraziato la Romania per il suo costante sostegno, anche nel contesto della crisi energetica, mentre il presidente Iohannis ha evocato le preoccupazioni causate dalle minacce esterne senza precedenti all'ordine democratico nella Repubblica di Moldova. Il capo dello stato romeno ha assicurato che Bucarest continuerà a vigilare sulle azioni ibride della Russia e a sostenere fermamente il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale della Repubblica di Moldova, all'interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Klaus Iohannis ha affermato che le autorità pro-europee di Chişinău hanno gestito con calma e professionalità le sfide di qualsiasi natura intese a far sviare la Moldova dal percorso europeo scelto dai suoi cittadini. Maia Sandu ha avuto anche incontri con il primo ministro Nicolae Ciucă e con il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu.
Cosa sta succedendo sul canale Bâstroe?
Questa settimana, la Romania ha espresso preoccupazione in merito agli indici secondo cui la confinante Ucraina avrebbe dragato il canale Bâstroe sul Danubio, che attraversa una regione costiera comune, sensibile dal punto di vista ecologico, e ha chiesto a Kiev di verificare il luogo dei lavori. L'Ucraina ha affermato la scorsa settimana che il pescaggio delle navi che attraversano il canale Bâstroe è stato aumentato da 3,9 metri a 6,5 metri. La Romania ha espresso la sua preoccupazione che qualsiasi lavoro sulla rotta fluviale nell'area comune del Delta del Danubio potesse mettere in pericolo l'ecosistema che fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO e violerebbe i trattati internazionali sulla tutela ambientale. I politici e parte dell'opinione pubblica romena temono che l'Ucraina abbia approfondito Bâstroe più di quanto consentito, al fine di renderlo navigabile per le grandi navi. L'agenzia Reuters nota che l'Ucraina trasporta grano sul Bâstroe perché sta sviluppando rotte alternative per le sue esportazioni, mentre l'accesso ai suoi porti sul Mar Nero è stato limitato dall'invasione russa. Il primo ministro liberale Nicolae Ciucă ha dichiarato che qualsiasi deviazione dai normali lavori di manutenzione deve essere chiarita. Da parte sua, il presidente della Camera dei Deputati, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha affermato che la tutela del Delta del Danubio non è negoziabile. L'Ambasciata dell'Ucraina a Bucarest ha comunicato che i lavori, eseguiti esclusivamente all'interno del confine di stato dell'Ucraina, sono operazioni di ordinaria manutenzione della via navigabile.
Link utili
Copyright © . All rights reserved