Partenariato strategico Romania – Bulgaria/ La transizione verso una società verde/ Inflazione in crescita/ Il Parlamento della Repubblica di Moldova ha reso ufficiale la lingua romena
Partenariato strategico Romania – Bulgaria
La Romania e la Bulgaria continueranno i loro sforzi congiunti per l’adozione, quest'anno, della decisione di aderire all’area Schengen. Lo ha annunciato il presidente romeno, Klaus Iohannis, a Sofia, dove è stato ricevuto dal suo omologo, Rumen Radev. I due capi di Stato hanno firmato una dichiarazione di partenariato strategico che prevede, tra l'altro, l'intensificazione del dialogo politico bilaterale, l'incoraggiamento degli scambi economici e della cooperazione transfrontaliera, nonché la garanzia della sicurezza energetica. Per quanto riguarda l'area di libera circolazione, Klaus Iohannis ha ribadito che la Romania e la Bulgaria sono pronte per l'adesione e che l'allargamento non è legato all'immigrazione illegale alle frontiere esterne dell'Unione Europea. Klaus Iohannis: “L'area Schengen si riferisce al diritto dei cittadini europei di circolare liberamente negli stati dell'Unione Europea. La migrazione illegale è una cosa del tutto diversa. Si tratta di persone che entrano illegalmente nell'Unione Europea e cercano di passare da uno stato all'altro. Per ragioni politiche, queste due questioni vengono mescolate da alcuni politici europei. È un errore, ma comprendiamo le difficoltà di alcuni Stati europei in materia di immigrazione clandestina. Siamo disposti a partecipare a tutti i programmi che sono intesi a risolvere questi problemi.” Anche il presidente bulgaro ha ribadito che la Romania e la Bulgaria compiranno ulteriori sforzi per l'adesione all'area Schengen quanto prima. Ha affermato che, negli ultimi mesi, i due Paesi hanno lottato contro il flusso di migranti clandestini, un flusso che è notevolmente diminuito. Ricordiamo che al Consiglio Giustizia e Affari Interni del dicembre 2022, l’Austria e i Paesi Bassi hanno bloccato l'adesione di Romania e Bulgaria all'area Schengen. L'Austria ha invocato l’immigrazione illegale sulla rotta balcanica. La Romania ha respinto le accuse, smentite anche dalle istituzioni europee.
La transizione verso una società verde
Il governo di Bucarest ha approvato l'ordinanza d'urgenza che adempie a una delle condizioni richieste dalla Commissione europea affinché la Romania possa ricevere la seconda richiesta di pagamento dal PNRR, per un valore di 3,2 miliardi di euro. Nello specifico, uno dei provvedimenti del documento stipula che i developper immobiliari installino stazioni di ricarica per auto elettriche nei nuovi condomini. Anche i proprietari di vecchi edifici avranno lo stesso obbligo, se eseguiranno importanti lavori di ristrutturazione. Un altro provvedimento dell'ordinanza riguarda la dismissione, da giugno di quest'anno, dei gruppi energetici a carbone del sud del Paese, dalle centrali nucleari di Turceni e Rovinari, e la loro conservazione per tre anni. Il governo ha inoltre adottato un atto normativo che istituisce uno schema di aiuti finanziari di 26 milioni di euro per le PMI e le grandi aziende che costruiranno impianti di riciclaggio dei rifiuti. Stando al primo ministro Nicolae Ciucă, i progetti finanziati attraverso questo meccanismo mireranno a proteggere l'ambiente. D'altra parte, la Camera dei Deputati di Bucarest, in qualità di organo decisionale, ha adottato la Legge sull'approvazione dell'Accordo di sostegno tra lo Stato romeno e la Compagnia elettrica nucleare nazionale per la costruzione delle unità 3 e 4 della centrale nucleare di Cernavodă. Attraverso l'attuazione del progetto, il contributo dell'energia nucleare alla produzione totale di energia, a livello nazionale, sarà del 36%, e il contributo dell'energia nucleare alla produzione totale di energia senza emissioni di CO2, del 66%.
Inflazione in crescita
Il tasso inflazionistico annuo in Romania è aumentato leggermente il mese scorso, rispetto a gennaio, raggiungendo il 15,52% rispetto al 15,07% - lo rilevano gli ultimi dati dell'Istituto Nazionale di Statistica. Secondo gli specialisti, ciò non dovrebbe alterare la previsione della Banca Centrale secondo cui l'inflazione scenderà sotto il 10% entro la fine dell'anno. L'analista finanziario Adrian Codirlaşu: "Il processo disinflazionistico continua, ma non sarà, diciamo, un processo liscio, con un calo dell'inflazione da un mese all’altro e si possono ancora verificare episodi in cui l'inflazione aumenterà leggermente da un mese all'altro. La stessa identica situazione è stata osservata in altri Paesi dell'Unione Europea, mentre l'inflazione a febbraio è stata più alta che a gennaio". Secondo l'INS, a febbraio, rispetto al mese precedente, i prezzi dei beni alimentari sono aumentati maggiormente, di quasi il 3,4%, mentre quelli dei servizi, di circa il 2,5%. Lo zucchero è in testa alla lista degli aumenti di prezzi negli ultimi 12 mesi, di oltre il 63%, seguito dal burro, di quasi il 45%, e dal gas, di circa il 42%. Anche le patate, le uova, la margarina e i latticini hanno registrato aumenti dei prezzi superiori al 30%. Adrian Vasilescu, consigliere del governatore della Banca Centrale della Romania, spiega: "Perché i generi alimentari sono più costosi in Romania? In primo luogo, ovunque nel mondo, il cibo tende a diventare più costoso in questo periodo. Inoltre, risentiamo dello shock creato dal saldo import-export, perché l'importazione di generi alimentari processati è molto elevata e quest'anno abbiamo il maggiore deficit degli ultimi anni. È questo il problema". Sullo sfondo dei recenti aumenti dei prezzi, i dipendenti dell'istruzione hanno protestato in diverse città del Paese, chiedendo salari più alti e minacciando di fare uno sciopero generale. I vertici sindacali lamentano la mancanza di dialogo sociale e accusano i governatori di cattiva volontà.
Il Parlamento della Repubblica di Moldova ha reso ufficiale la lingua romena
La dicitura "lingua romena" sostituirà quella di "lingua moldava" in tutte le leggi della Repubblica di Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona), compresa la Costituzione del Paese, dopo che il parlamento di Chişinău ha votato a favore di questo emendamento in seconda lettura. Il progetto adottato attua una decisione della Corte Costituzionale di quasi dieci anni fa, secondo la quale la lingua romena è la lingua ufficiale nella Repubblica di Moldova. Secondo Radio Chişinău, il voto è stato applaudito dai deputati pro-europei della PAS, promotrice del progetto e che ha la maggioranza nel Parlamento. D'altra parte, deputati socialisti e comunisti filo-russi hanno esposto cartelli con critiche nei confronti dell'attuale governo. A Bucarest il voto del Parlamento moldavo è stato accolto con favore dalla classe politica.
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