Imprenditori e fiscalità
A Bucarest, gli imprenditori hanno ricevuto rassicurazioni dal Governo sul fatto che non saranno adottate nuove misure fiscali senza la consultazione della comunità imprenditoriale.

Daniela Budu, 19.03.2025, 12:06
Durante un incontro con i rappresentanti della Confederazione Patronale Concordia, il premier romeno, Marcel Ciolacu, ha assicurato che il Governo continuerà a mantenere un dialogo aperto con i sindacati e i patronati sulle decisioni economiche e sulle riforme necessarie per lo sviluppo sostenibile del paese. Secondo un comunicato dell’Esecutivo, il primo ministro ha sottolineato l’importanza delle riforme e dell’impiego di fondi europei per stimolare la crescita economica e ridurre il deficit di bilancio quest’anno. Allo stesso tempo, la digitalizzazione è stata affrontata come motore di riforme e semplificazione dell’interazione tra ambiente imprenditoriale, cittadini e autorità.
È stato discusso anche il coinvolgimento della Confederazione patronale Concordia nel processo di revisione del quadro fiscale, attraverso la designazione di un rappresentante che contribuisca all’elaborazione di misure eque e stabili per l’ambiente imprenditoriale. Inoltre, i rappresentanti della Confederazione hanno ricevuto assicurazioni che non saranno adottate nuove misure fiscali senza la consultazione del mondo imprenditoriale e che il bilancio dello stato si baserà sulla riduzione della spesa pubblica e su massicci investimenti nell’economia, senza altri aumenti di tasse e imposte.
A loro volta, gli imprenditori hanno nuovamente chiesto al Governo un sistema fiscale prevedibile e hanno detto al primo ministro che in Romania la tassazione del lavoro è troppo elevata. Di recente, anche il presidente della Confederazione, Dan Şucu, affermava che il mantenimento della flat tax ha avuto effetti benefici sulla crescita economica, ma, con un carico fiscale superiore al 40% per la tassazione del lavoro in Romania, qualsiasi aumento delle tasse avrà un impatto negativo sui redditi dei cittadini, sui consumi e implicitamente sul PIL.
D’altro canto, l’ambiente imprenditoriale ha attirato l’attenzione sul fatto che in Romania sono numerose le istituzioni che hanno simili responsabilità di controllo. Il direttore esecutivo della Confederazione, Radu Burnete, ha dichiarato, dopo i colloqui con il primo ministro, che non chiede la cessazione dei controlli sugli agenti economici, ma che le sanzioni applicate siano proporzionali alle trasgressioni rilevate.
“Crediamo che attraverso un dialogo potremmo raggiungere un denominatore comune. Nessuno dice che gli agenti economici non debbano essere controllati, va bene che siano controllati! Ma ciò deve avvenire in modo razionale e le punizioni devono essere proporzionali e portare alla correzione del rispettivo comportamento”, ha detto Radu Burnete.
Riguardo alla disposizione dell’Autorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori, che potrebbe obbligare gli operatori economici a esporre il ricarico di vendita, oltre al prezzo finale del prodotto sullo scaffale, Radu Burnete ha precisato che “una cosa del genere è impossibile. Ci sono commercianti che hanno 20-30.000 prodotti. Come si può esporre il ricarico sullo scaffale, soprattutto perché il ricarico cambia? Dai produttori ai commercianti ci sono molti intermediari. Penso che anche il Consiglio per la Concorrenza avrebbe qualcosa da dire in questa direzione”, ha detto Radu Burnete, aggiungendo che discutere di una misura del genere è del tutto controproducente.