Piano di riarmo europeo
La Commissione Europea propone agli stati membri dell'UE di aumentare i loro arsenali.

Bogdan Matei, 05.03.2025, 11:04
Con una Russia sempre più aggressiva a est e un’America sempre più distante Oltreoceano, l’Europa sta attraversando un periodo di incertezza che non viveva da decenni. In questo contesto, la Commissione Europea propone agli stati dell’Unione un piano di riarmo continentale, che potrebbe mobilitare fondi per 800 miliardi di euro nei prossimi quattro anni. La proposta è stata presentata prima del vertice straordinario dell’Unione, che si terrà giovedì a Bruxelles.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha inviato una lettera ai leader degli stati membri, in cui illustra il nuovo piano europeo di riarmo, nonchè di sostegno all’Ucraina invasa dalle truppe di Mosca. Esperti citati dalle agenzie stampa internazionali osservano che la mancanza di capacità produttiva in Europa è, in questo momento, evidente. Un esempio: l’Unione Europea si è impegnata a fornire all’Ucraina un milione di proiettili di artiglieria nel 2024. L’obiettivo è stato raggiunto alla fine, ma con qualche mese di ritardo.
Il piano della presidente contiene cinque strumenti di finanziamento. Il primo sarebbe quello di aumentare i bilanci nazionali della difesa dell’1,5% a livello europeo, il che mobiliterebbe circa 650 miliardi di euro in quattro anni. Un secondo strumento è costituito dai prestiti per progetti di difesa comuni, per un valore di 150 miliardi di euro. “Si tratta di spendere meglio e spendere insieme per capacità paneuropee come difesa aerea, sistemi di artiglieria, missili, droni, ma anche nel campo informatico o nella mobilità militare”, ha detto Ursula von der Leyen.
Questo strumento aiuterà gli stati membri a creare la domanda per l’industria, e con questa attrezzatura aumenteremo notevolmente anche il sostegno all’Ucraina, ha aggiunto il capo della Commissione, citata dal corrispondente di Radio Romania a Bruxelles. Il terzo strumento è la possibilità per gli stati membri di utilizzare i fondi di coesione per progetti di difesa. Altre due fonti di finanziamento sono il capitale privato abbinato ai prestiti dalla Banca Europea per gli Investimenti.
I calcoli mostrano che, in questo modo, l’Europa potrebbe superare il 3,5% del PIL per la difesa, vale a dire ciò che la nuova amministrazione repubblicana di Washington, guidata da Donald Trump, chiede imperativamente ai suoi alleati europei. Gli esperti notano che nel suo piano di riarmo dell’Unione, la presidente della Commissione ha proposto di dare agli stati membri maggiore libertà nel rispettare le norme solitamente rigide in materia di debito e deficit.
Viene menzionata anche la possibilità di riassegnare i fondi per lo sviluppo regionale agli investimenti militari, il che potrebbe causare frustrazione nelle aree più povere dell’Unione. Infine, affermano gli esperti, le banche private hanno generalmente dei riserbi a impegnarsi in progetti di investimenti militari.