Finanziaria 2025, al Parlamento
La finanziaria della Romania per il 2025, al Parlamento, per approvazione con procedura d’urgenza.
Roxana Vasile, 03.02.2025, 12:08
Il Governo di Bucarest ha approvato la bozza della finanziaria della Romania per quest’anno, elaborata in base a una crescita economica del 2,5%, un’inflazione media del 4,4% e un deficit del 7% del PIL. Dopo l’adozione, il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, dichiarava che è un deficit equilibrato, basato su previsioni prudenti, che mette l’accento sugli investimenti con stanziamenti record di 150 miliardi di lei (pari a circa 30 miliardi di euro). Il ministro assicurava inoltre che ci sono fondi sufficienti per stipendi, pensioni e assegni sociali, però al livello del 2024, quando l’Esecutivo aveva già congelato a inizio gennaio, tramite decreto governativo, qualsiasi indicizzazione o aumento salariale per molte categorie di pubblici dipendenti e le pensioni non sono state più indicizzate al tasso inflazionistico.
Allo stesso tempo, è stata annunciata la riorganizzazione delle istituzioni pubbliche centrali e delle compagnie statali, che dovranno ridurre le spese, ma offrire servizi di qualità. È essenziale mantenere un equilibrio del bilancio anche nei prossimi sette anni, fino al ritorno al deficit del 3%, per poter gestire le vulnerabilità strutturali dell’economia nazionale, ha inoltre affermato il ministro Tánczos Barna. I trasporti ricevono fondi aggiuntivi per il proseguimento dei progetti infrastrutturali avviati, ma anche i ministeri dell’Energia, del Lavoro, dell’Istruzione, della Sanità e dai Fondi Europei. Alla Difesa verrà assegnato il 2,5% del Prodotto Interno Lordo per l’ammodernamento delle attrezzature militari. Anche i budget dei servizi d’informazione aumenteranno, la maggiore crescita essendo quella per il Servizio di Telecomunicazioni Speciali, per l’ammodernamento dell’infrastruttura informatica e per la preparazione delle elezioni presidenziali e amministrative parziali.
Tra le istituzioni che riceveranno meno soldi ci sono, invece, il Parlamento, l’Amministrazione Presidenziale, ma anche i Ministeri dell’Agricoltura, dello Sviluppo e della Cultura. Per quanto riguarda il debito pubblico, il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, ha spiegato che è in declino, ma gli effetti dei prestiti precedenti si vedranno a lungo nelle spese per interessi. Secondo lui la Romania dovrebbe produrre di più e prendere in prestito di meno. Tuttavia, alla luce, da un lato, delle proteste di molte categorie di romeni insoddisfatti della limitazione dei loro redditi, e, dall’altro, dell’esigenza imperativa della Commissione Europea di ridurre il deficit, la bozza della finanziaria per il 2025 è arrivata adesso al Parlamento, per essere discussa con una procedura d’urgenza questa settimana, proprio all’inizio della sessione parlamentare. I dibattiti e il voto si annunciano tranquilli, vista la mobilitazione dei parlamentari dei partiti che formano la coalizione governativa, comunque maggioritari.