“Vis. Viață”, un documentario di Ruxandra Gubernat
Diretto da Ruxandra Gubernat, " Vis. Viață / Sogno. Vita", è il primo documentario di osservazione romeno che mira a presentare le realtà, le aspirazioni e le sfide dei giovani della Generazione Z.
Corina Sabău, 18.01.2025, 07:00
Con esperienza in progetti sociali e cinematografici di grande impatto, la regista Ruxandra Gubernat riesce a cogliere con empatia il modo in cui i giovani si relazionano con il mondo che li circonda e affrontano le sfide, nonché il modo in cui costruiscono la propria identità in una società in continuo cambiamento. Le riprese sono durate quattro anni e hanno colto l’evoluzione dei protagonisti che hanno attraversato un periodo di dura transizione, compresi i due anni di pandemia in cui le lezioni si sono svolte online e le persone sono state costrette a isolarsi. Ospite a RRI, Ruxandra Gubernat ci ha raccontato come è nato il suo interesse per la Generazione Z e come ha documentato l’argomento: “La mia carriera si è svolta tra la Romania e la Francia, dove ho vissuto per 7 anni. Tra il 2008 e il 2015 sono andata a studiare in Francia, ma sono tornata. E poi ho capito che mi erano rimaste molte domande relative a questa opzione di lasciare la Romania. Ovviamente sapevo che ci sono molte persone che lasciano la Romania per vari motivi. Potrebbero esserci ragioni economiche, come è successo con chi ha scelto di partire alla fine degli anni ’90, all’inizio degli anni 2000. Altri hanno scelto di partire dopo l’adesione all’UE, perché era diventato molto più facile emigrare e studiare in un altro Paese, come è stato il mio caso. Infine, per molti è stato anche il bisogno di conoscenza, uno dei motivi che ho scoperto nella generazione Z. È così che ho iniziato a pormi sempre più domande su questa generazione e sulle sue opzioni, a chiedermi se la maggior parte di loro sceglierà di andarsene o di restare in Romania. Ho poi letto molti studi da cui emergeva che molti giovani, circa l’80%, stavano pensando di partire e oltre il 25% lasciavano effettivamente la Romania. È così che ho iniziato la mia ricerca, scendendo sul campo e iniziando a parlare ai giovani. Sono andata a Timișoara, Cluj, Bacău, Brașov, Ploiești, Bucarest, Târgu Jiu e sono entrata in contatto con adolescenti molto diversi e dicevano di voler lasciare il Paese. In questo contesto abbiamo iniziato le riprese.”
Mentre si fanno piani per lasciare la Romania dopo aver finito il liceo, Una – attrice, Habet – trapper e Ștefania – attivista ambientale, si ritrovano intrappolati tra drammi e dilemmi legati al futuro. Il documentario di Ruxandra Gubernat li segue nei rapporti con la famiglia, la scuola e la società. Ruxandra Gubernat, con particolari su come ha scelto i tre adolescenti dopo aver realizzato un’ampia documentazione: “Come dicevo, sono andata in molte zone del Paese per scoprire il più possibile cosa significa la vita degli adolescenti. Alcuni di quelli inizialmente selezionati hanno abbandonato perché non sentivano di poter portare avanti un processo a lungo termine. Ad altri ho dovuto rinunciare. Ma con Habet, Una e Ștefania si è instaurato un rapporto speciale e siamo riusciti a portare avanti un processo che ha significato molto per loro, li ho conosciuti quando avevano 16 anni e ho finito di girare quando avevano compiuto 20 anni, ovvero abbiamo attraversato insieme tutta la loro adolescenza. E ho sentito che loro tre stavano bene davanti alla telecamera sia individualmente, che insieme. Cioè, sono una combinazione molto adatta per illustrare cosa significa rispondere alle pressioni sociali, alla preoccupazione per l’ambiente e a ciò che accade intorno, in generale. Perché tutti e tre sono persone molto attive e molto diverse allo stesso tempo. Ștefania, ad esempio, guidava le proteste dei Fridays for Future in Romania in un momento in cui il movimento era diventato globale, e quello mi sembrava un ambito molto importante. Habet stava facendo trap e teatro sociale a Ferentari, e Una stava mettendo in scena uno spettacolo sulla partenza dalla Romania con i suoi compagni appassionati di teatro. Attraverso le loro preoccupazioni toccavano allo stesso tempo temi e sfide sia locali che generali. Parlavano di immigrazione, di classe, di tutti i problemi che affrontiamo come società, ma anche dei loro problemi. Inoltre, molto importante è stato il rapporto che sono riuscita a instaurare con ciascuno di loro e il fatto che siamo riusciti ad essere onesti è stato di grande importanza, è così che ci siamo avvicinati e ci siamo accettati reciprocamente. Perché alla fine questo film ha significato un processo di 4 anni e devi essere onesto con le tue aspettative così come con quelle degli altri. Senza questo, una storia autentica non può e non sarebbe venuta fuori.”
Il documentario “Sogno. Viață” è stato incluso nella selezione ufficiale del Festival Internazionale del Film Documentario e dei Diritti dell’Uomo One World Romania International, del Festival Internazionale del Film Documentario Astra Film e del Moldox International Documentary Film Festival for Social Change. Ricercatrice e regista, Ruxandra Gubernat ha anche co-diretto “Portavoce” (2018), un mediometraggio, documentario-collage sulle ondate di proteste nella Romania degli ultimi quindici anni, nominato per il miglior documentario romeno all’Astra Film Festival 2018 e proiettato nell’ambito di diversi festival nazionali e internazionali.