Feste in stile antico
Nel nostro Paese oltre 1 milione di seguaci della Chiesa Cristiana Ortodossa festeggiano il Natale in stile antico.
Ana-Maria Cononovici, 15.01.2025, 11:25
Nel nostro Paese oltre 1 milione di seguaci della Chiesa Cristiana Ortodossa festeggiano il Natale in stile antico, soprattutto russi lipoveni, ucraini, moldavi e serbi. In diverse zone del Paese, sono organizzati il Natale e il Capodanno in stile antico, rispettivamente il 7 gennaio e nella notte tra il 13 e il 14 gennaio.
Le tradizioni e i costumi osservati nella celebrazione del Natale in stile antico hanno molte somiglianze con quelli di dicembre. I credenti si vestono in costumi tradizionali e vanno in giro a cantare canti natalizi e a fare gli auguri. La famiglia si riunisce per la cena di Natale, un momento molto importante della festa.
Paul Condrat, russo lipoveno di Jurilovca, ci ha parlato delle feste, così come sono organizzate dalla comunità dei lipoveni: “I lipoveni sono russi dal punto di vista etnico, ma dal punto di vista confessionale sono ortodossi di rito antico. È ortodossia arcaica, originale. La differenza rispetto al resto dell’Ortodossia non consiste solo nel calendario, rispettivamente Iuliano e Gregoriano, nuovo-vecchio. Ci sono anche alcune differenze di culto. Le tradizioni vengono rispettate in misura abbastanza grande. Le feste sono un po’ diverse, ovvero queste feste, la Nascita del Signore e il Capodanno, vengono celebrate piuttosto in famiglia, in piccole feste ristrette. La vigilia è una serata tranquilla, senza festa. Alla vigilia, a cantare canti natalizi sono i ragazzi, i giovani. A Capodanno, infatti nel primo giorno dell’anno, vengono a cantare canti di auguri i bambini più piccoli. Ci sono molti elementi comuni con il rituale del Plugușor. Si tratta di un unico canto che inizia con le parole: “Sui campi andava Dio”, non è una traduzione molto adatta, è una traduzione ad litteram, ma in questo modo si festeggia il passaggio al Nuovo Anno. Si augura un anno nuovo con una nuova fortuna e una nuova chance!”
Abbiamo chiesto a Paul Condrat se esistono cibi specifici che portano questa nuova fortuna menzionata nell’augurio: “Non in particolar modo, ma certe parole del canto di auguri si ritrovano anche sul tavolo. Menzionerei piuttosto un dolce, una specie di biscotti la cui forma assomiglia alle “noci” (è un dolce fatto con un impasto modellato a forma di noci), ma senza una crema dentro. Un impasto semplice e squisito.”
Al di là della tradizione, queste feste in stile antico sono diventate un pretesto per le persone di altre confessioni religiose di continuare il divertimento. Abbiamo chiesto a Paul Condrat quali sono le tentazioni preparate per i turisti: “La gastronomia peschereccia tradizionale locale e ovviamente, in occasione delle feste invernali, nell’offerta degli agriturismi locali ci sono anche piatti tradizionali a base di carne di maiale: gli involtini in foglie di verza, la gelatina di maiale. Di quelli tradizionali: il borș peschereccio / la zuppa acida di pesce è il piatto forte che non può mancare, ma ci sono anche altri piatti come gli assaggini di pesce, pesce affumicato, uova di pesce, diversi tipi di pesce marinato, involtini di pesce.”
Nella comunità ucraina del nord della Romania, le donne preparano i 12 tipi di piatti di magro per la cena della vigilia di Natale utilizzando funghi porcini, fagioli, farina, mais, patate e crauti. Per averne 12, si preparano diversi piatti con lo stesso ingrediente. Un preparato specifico sono i ravioli di farina bianca con ripieno di marmellata, noci, crauti, come piacciono a ognuno. La zuppa di crauti e gli involtini sono piatti che non mancano in nessuna casa.
Per gli ucraini del Maramureş, la tradizione chiede che sul tavolo a Natale siano collocati nove piatti diversi che simboleggiano la ricchezza dell’anno. Il piatto più importante è “hrebleanca”, preparato con funghi cucinati con il succo di crauti fermentato. Non manca neanche il grano bollito, simbolo dei raccolti abbondanti o il pesce. Un altro costume della zona è che i piedi del tavolo siano legati con una catena che rimane così fino all’Epifania in stile antico, poiché esiste la fede che in tal modo il bene resterà dentro la casa. Tra i dolci tradizionali degli ucraini a Natale si fa notare il grano bollito con noci e semi di papavero, addolcito col miele, ma anche le ciambelle ripiene di marmellata.
Quanto alla comunità dei serbi del Banato, loro aspettano il Natale con piatti a base di pesce, con maialino allo spiedo e una torta chiamata cesniţa, con molte noci e miele, affinché l’anno che viene sia dolce e mite. Prima di cuocere la torta, ci si mettono dentro due monete, perché c’è la convinzione che le persone che troveranno le monete avranno fortuna per tutto l’anno.
Paul Condrat, di Jurilovca, ha concluso con un augurio: “Il nostro augurio per il Nuovo Anno è: Un anno nuovo e con una nuova fortuna, una nuova chance!” Che sia così per tutti, sia per quelli che hanno cominciato il nuovo anno adesso che per quelli che lo hanno iniziato prima!