TikTok nel mirino dell’UE
La Commissione Europea avvia un'indagine formale contro la piattaforma cinese TikTok per l'interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania.
Mihai Pelin, 18.12.2024, 11:34
La Commissione Europea ha avviato un procedimento formale contro la piattaforma TikTok per presunta violazione della Legge sui servizi digitali, alla luce delle elezioni presidenziali in Romania. Il primo turno del 24 novembre ha visto la vittoria inaspettata di un candidato indipendente, nazionalista ed euroscettico, poco conosciuto dal pubblico, che ha sollevato tanti interrogativi. Le elezioni sono state annullate dopo che la Corte Costituzionale ha ricevuto prove sull’ingerenza di Mosca nel processo elettorale, fornite dai servizi segreti romeni.
Allo stesso tempo, quattro influenti senatori americani hanno ammonito, in una dichiarazione congiunta, sul pericolo rappresentato da TikTok in Romania. “L’attacco di Vladimir Putin contro le elezioni in Romania è un altro esempio della guerra ibrida che il leader russo sta conducendo contro i nostri alleati e partner europei. In quanto forte alleato della NATO, sosteniamo la Romania nella lotta per l’integrità delle sue elezioni. Condanniamo la manipolazione, da parte di Putin, del TikTok controllato dal Partito Comunista Cinese, al fine di minare il processo democratico in Romania”, hanno affermato i quattro senatori statunitensi.
La Commissione Europea solleva la questione se la piattaforma cinese abbia adeguatamente valutato e mitigato i rischi sistemici legati all’integrità delle elezioni. “Dobbiamo proteggere le nostre democrazie da qualsiasi tipo di interferenza straniera. Ogni volta che sospettiamo un’interferenza di questo tipo, soprattutto durante le elezioni, dobbiamo agire con rapidità e fermezza. A seguito di gravi indizi che indicano che attori stranieri hanno interferito nelle elezioni presidenziali romene utilizzando TikTok, stiamo ora indagando a fondo per verificare se TikTok abbia violato la legge sui servizi digitali attraverso il fatto di non aver affrontato tali rischi. Dovrebbe essere chiaro che nell’UE tutte le piattaforme online, compresa TikTok, devono essere ritenute responsabili”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
In risposta a queste accuse, TikTok ha precisato di aver protetto l’integrità della piattaforma in più di 150 elezioni a livello globale. Non accettiamo pubblicità politiche a pagamento, rimuoviamo in modo proattivo i contenuti che violano le nostre regole sulla disinformazione, le molestie e l’incitamento all’odio e continueremo a collaborare con la Commissione Europea, hanno trasmesso i rappresentanti della piattaforma cinese.
Il 5 dicembre, l’Esecutivo di Bruxelles ha emesso un ordine a TikTok, chiedendo alla piattaforma di congelare e conservare i dati relativi a rischi sistemici reali o prevedibili che il suo servizio potrebbe presentare nei confronti dei processi elettorali e del discorso civico nell’UE, tra il 24 novembre 2024 e il 31 marzo 2025.
I rischi della disinformazione nell’ambiente online verso l’integrità delle elezioni sono stati oggetto di dibattito anche al Parlamento Europeo, a Strasburgo. A seconda dell’appartenenza politica, le opinioni degli eurodeputati sono state differenti: mentre alcuni ritengono che le piattaforme online siano diventate terreno fertile per la disinformazione o che gli algoritmi rappresentino un pericolo per le elezioni, altri esprimono la convinzione che la libertà di espressione non sia negoziabile.