Le grandi piattaforme e la disinformazione online
Il Ministero della Difesa romeno segnala nuove azioni di disinformazione nell’ambiente online, in particolare sulla piattaforma TikTok.
Corina Cristea, 09.12.2024, 14:29
“La libertà di opinione degli elettori presuppone il diritto a ottenere informazioni corrette sui candidati, per cui deve essere esclusa l’ingerenza di enti statali e non statali nello svolgimento di campagne di propaganda elettorale o di disinformazione”, ha affermato venerdì la Corte Costituzionale romena, nella motivazione della decisione con la quale ha annullato le elezioni presidenziali in Romania.
Secondo le note informative presentate dai servizi segreti al Consiglio Supremo di Difesa, poi declassificate, “i principali aspetti imputati al processo elettorale riguardante l’elezione del Presidente della Romania nel 2024 sono la manipolazione del voto degli elettori e la distorsione delle pari opportunità dei concorrenti elettorali, attraverso un uso non trasparente e tramite la violazione della normativa elettorale sulle tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale nello svolgimento della campagna elettorale, nonché tramite il finanziamento della campagna elettorale con fonti non dichiarate, inclusivamente online”, ha affermato la CCR.
Arrivato al secondo turno delle elezioni presidenziali dalla posizione di quasi sconosciuto, l’ex candidato indipendente Călin Georgescu, estremista, sovranista e ammiratore di Vladimir Putin, è colui al quale sono mosse tutte queste accuse. Già ad agosto, l’Autorità nazionale per l’amministrazione e la regolamentazione delle comunicazioni (ANCOM) e l’Autorità elettorale permanente (AEP) hanno informato le grandi piattaforme con una lettera ufficiale sui loro obblighi una volta iniziato il processo elettorale.
Successivamente, l’AEP ha inviato avvisi a TikTok segnalando varie irregolarità e chiedendogli di adottare le misure necessarie per lo svolgimento della campagna elettorale in Romania in condizioni legali, ma i rappresentanti della piattaforma non hanno agito con celerità su richiesta delle autorità romene, ha riferito ANCOM. Inoltre, il Consiglio Nazionale dell’Audiovisivo e l’ANCOM hanno notificato alle piattaforme Meta, TikTok, X e Google i loro obblighi in termini di contrasto alla disinformazione, in conformità alla regolamentazione europea in materia, e hanno chiesto il rafforzamento dei meccanismi di moderazione dei contenuti.
Nonostante gli sforzi e gli appelli, il Ministero della Difesa segnala nuove azioni di disinformazione nell’ambiente online, in particolare sulla piattaforma TikTok. Secondo il portale InfoRadar, strumento del dicastero per combattere le fake news, nel mirino sono i confini e le infrastrutture portuali della Romania. Uno dei post accredita falsamente l’idea che i confini della Romania saranno chiusi e messi in sicurezza con attrezzature militari, e l’altro presenta, senza alcun collegamento con la realtà, un equipaggiamento militare che non è nella dotazione dell’esercito romeno come dispiegato nel porto di Costanza, ciò essendo una prova, sostengono gli autori della disinformazione, di preparativi bellici. Il Ministero precisa che tutte queste informazioni sono false e che le sue strutture di comunicazione continueranno a segnalare i casi di disinformazione dell’opinione pubblica man mano che verranno individuati.