Romania, elezioni dopo elezioni
I romeni si preparano al secondo turno delle elezioni presidenziali, l'ultima chiamata alle urne della lunga serie del 2024.
Roxana Vasile, 03.12.2024, 11:47
L’8 dicembre, alle ore 21 locali, in Romania si concluderà la maratona dei quattro possibili tipi di elezioni organizzate, per la prima volta, in un solo anno: europee e amministrative accorpate a giugno, seguite da presidenziali e politiche. Le tre domeniche consecutive – 24 novembre, 1 e 8 dicembre – dedicate all’elezione del presidente e del Parlamento, rappresentavano, anche se solo teoricamente, un test per le autorità e la società nel suo insieme.
Dopo il primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre, alle sfide di carattere logistico si sono, però, sovrapposti una sorpresa di grandi proporzioni e uno scandalo politico e sociale. Contrariamente a ogni previsione, l’indipendente Călin Georgescu e la candidata dell’USR (opposizione), Elena Lasconi, si sono classificati al primo posto nelle opzioni di voto dei romeni. Notificata su possibili frodi, la Corte Costituzionale ha chiesto, giovedì scorso, all’Ufficio Elettorale Centrale il riconteggio delle schede valide e nulle.
Terminate le elezioni politiche del 1° dicembre, i giudici della Corte si sono riuniti nuovamente lunedì e hanno respinto la richiesta relativa all’annullamento del primo turno presidenziale. Di conseguenza, il secondo turno avrà luogo come previsto fin dall’inizio, l’8 dicembre. Sarà conteso da Călin Georgescu ed Elena Valerica Lasconi, come ha annunciato il presidente della Corte Costituzionale.
Laureato in agronomia, il 62enne Călin Georgescu, è stato, lungo il tempo, direttore del Centro Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, presidente del Centro Europeo di Ricerca del Club di Roma, direttore al Ministero degli Affari Esteri, segretario generale al Ministero dell’Ambiente e relatore presso un Ufficio delle Nazioni Unite. Considerato da una parte dell’elettorato romeno un patriota e difensore dei valori cristiani, da altri un filorusso antisemita, critico nei confronti dell’UE e della NATO, Călin Georgescu è stato classificato come “e altri” prima del primo turno delle presidenziali. Ha generato stupore, ricevendo quasi il 23% delle opzioni di voto.
Sempre con sorpresa quasi generale, lo segue, con poco più del 19%, Elena Lasconi. È nata nel 1972. Dopo oltre 20 anni di attività come reporter, produttrice o conduttrice di telegiornali, è entrata in politica nel 2020, quando è diventata sindaca di Câmpulung, nella provincia di Argeș (sud). E’ stata rieletta alle amministrative svoltesi a giugno. L’ascesa nella politica nazionale è stata velocissima. Sempre a giugno, Elena Lasconi è stata eletta presidente dell’USR, posizione dalla quale ora corre per la carica suprema dello stato.
Anche Elena Lasconi è stata coinvolta in controversie nel corso della sua carriera. Una delle più notevoli è legata alla sua posizione favorevole alla famiglia tradizionale, che ha generato tensioni sia all’interno del suo stesso partito che, pubblicamente, nel suo rapporto con sua figlia, che fa parte della comunità LGBTQ+. La finale elettorale dell’8 dicembre tra Călin Georgescu ed Elena Lasconi si delinea come molto tesa.