Romania, dopo le elezioni politiche
In seguito alle elezioni politiche, il Parlamento romeno sarà formato da rappresentanti di sette partiti.
Corina Cristea, 02.12.2024, 13:48
I partiti europeisti di Romania hanno raccolto i voti di circa il 57% dei romeni che si sono recati alle urne per decidere la struttura del futuro Parlamento, mentre le formazioni cosiddette sovraniste e isolazioniste, a loro volta, hanno raccolto circa il 32% dei voti. Si è trattato di un’affluenza record per questo tipo di elezioni, superiore al 52%, la più alta degli ultimi 20 anni. Sette partiti hanno superato la soglia minima del 5% necessaria per entrare nel Parlamento.
Il partito al governo, il PSD, ha ottenuto il maggior numero di voti, seguito dall’AUR (sovranista), che ha raddoppiato il numero di voti rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Il PNL, che negli ultimi anni ha governato insieme al PSD, ha ottenuto un risultato migliore di quello ottenuto dal suo leader nelle elezioni presidenziali della scorsa settimana, ma un risultato vicino a quello ottenuto dall’USR. La soglia minima richiesta è stata superata anche da UDMR, da S.O.S. Romania (estremista, sovranista) della controversa eurodeputata Diana Șoșoacă e dal neonato Partito dei Giovani (POT), fondato da Ana-Maria Gavrilă, entrata in Parlamento quattro anni fa sulle liste dell’AUR. Domenica sera, subito dopo gli exit poll, i leader dei sette partiti hanno rilasciato dichiarazioni.
Con il voto alle elezioni politiche, i romeni hanno espresso la volontà di continuare il cammino europeo ed euroatlantico, ha affermato il socialdemocratico Marcel Ciolacu – “È un segnale importante che i romeni hanno trasmesso alla classe politica – di continuare a sviluppare il Paese con i soldi europei, ma allo stesso tempo di tutelare la nostra identità, i valori nazionali e la fede.” Il presidente dell’AUR, George Simion, ha affermato che i romeni vogliono un cambiamento, che i rappresentanti del suo partito garantiranno il rispetto dei valori nazionali e della democrazia e che la soluzione per il futuro della Romania è il dialogo. Il presidente ad interim del PNL, Ilie Bolojan, ha ringraziato per l’interesse dimostrato dai romeni per le elezioni politiche e ha assicurato che i liberali continueranno a sostenere la riforma dello Stato. Da parte sua, la leader dell’USR, Elena Lasconi, ha esortato all’unità per la difesa della democrazia e dei valori europei.
Nella diaspora, la maggior parte dei romeni ha votato per l’AUR. Le opzioni sono andate anche a USR, S.O.S. Romania e POT. La presenza della diaspora alle urne è stata significativa – quasi 800 mila romeni stabilitisi all’estero – tre volte di più rispetto alle precedenti elezioni politiche, del 2020. La mobilitazione più importante è stata ancora una volta in Gran Bretagna, ma anche in Italia e Germania.