29.11.2024
Elezioni: Corte Costituzionale rinvia al 2 dicembre decisione su annullamento del primo turno delle presidenziali, in corso riconteggio schede/ Politiche: oltre 18 milioni di romeni attesi domenica alle urne per eleggere i senatori e i deputati
29.11.2024, 16:55
Elezioni – La Corte Costituzionale della Romania ha rinviato al 2 dicembre il dibattito sulla sollecitazione inoltrata da uno dei candidati alle presidenziali relativa all’ annullamento del primo turno delle elezioni presidenziali. La Consulta aspetta l’ultimazione del riconteggio delle schede elettorali, che aveva deciso ieri e che è già iniziato. Călin Georgescu, il candidato indipendente vincitore del primo turno, considerato quasi all’unanimità un estremista filorusso, ha criticato la decisione della CCR, accusando i partiti al governo, PNL e PSD, di adoperare le istituzioni dello stato per interessi personali. Dal canto suo, la presidente dell’USR, Elena Lasconi, qualificata nella finale delle presidenziali dal secondo posto, ha accusato la Corte Costituzionale di giocare con la sicurezza nazionale. Il primo ministro e leader socialdemocratico, Marcel Ciolacu, terzo classificato dopo il primo turno, ha dichiarato di non voler commentare la decisione della Corte. Dal canto suo, il presidente ad interim del PNL, Ilie Bolojan, sostiene che la decisione della Consulta crea tensione nella società, genera incertezza e diminuisce la fiducia nelle istituzioni dello stato. Il 29 novembre doveva iniziare la campagna elettorale per il ballottaggio presideziale previsto per l’8 dicembre.
Consiglio Supremo Difesa – Il Consiglio Supremo di Difesa ha constatato l’esistenza di attacchi informatici con l’obiettivo di influenzare l’equità del processo elettorale nel primo turno delle presidenziali. I membri del Consiglio hanno confermato che, nell’attuale contesto di sicurezza regionale e soprattutto elettorale, la Romania, insieme ad altri Paesi collocati sul fianco orientale della NATO, è diventata una priorità per le azioni ostili di attori statali e non statali, in particolare la Federazione Russa, da parte della quale risulta un interesse crescente di influenzare l’agenda pubblica nella società e la coesione sociale. Le accuse secondo le quali la Russia abbia interferito nelle elezioni presidenziali in Romania sono infondate, sostiene il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Reuters. Peskov ha precisato che la Russia non ha l’abitudine di intervenire nelle elezioni di altri paesi, soprattutto in Romania, né intende farlo. D’altra parte, il Consiglio Supremo di Difesa è venuto alla conclusione che uno dei candidati alle elezioni presidenziali, in questo caso Călin Georgescu (filo-russo, anti-NATO e anti-UE), avrebbe beneficiato di una massiccia esposizione, sullo sfondo di una presentazione preferenziale sulla piattaforma TikTok. Senza rispettare la legislazione elettorale romena, TikTok ha aumentato notevolmente la visibilità di Georgescu rispetto agli altri candidati, che sono stati riconosciuti come tali dagli algoritmi e i cui messaggi sono stati filtrati.
Elezioni – In Romania, oltre 18 milioni di elettori sono chiamati domenica alle urne, Festa Nazionale del paese, per eleggere i membri del futuro Parlamento. In gioco ci sono 300 seggi di deputati e 166 senatori. Oltre 8.000 candidati di 31 partiti e alleanze e 19 organizzazioni delle minoranze nazionali sono in corsa per ottenere il voto dei romeni. All’estero, il processo elettorale si svolge per due giorni, sabato e domenica, in 950 seggi elettorali. Secondo l’Autorità Elettorale Permanente, quasi 7.000 persone si sono registrate per esercitare il diritto di voto per corrispondenza per le politiche del 1° dicembre. Il 9 giugno, in Romania si sono svolte simultaneamente anche le elezioni amministrative ed europee.
Festa Nazionale – Si svolgerà domani a Bucarest la prova generale della parata militare dedicata alla Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1° dicembre. All’evento parteciperanno circa 2.500 militari e specialisti del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Interni, dei Servizi Segreti, del Servizio di Telecomunicazioni Speciali, dell’Amministrazione penitenziaria e dell’Autorità Doganale, con circa 190 mezzi tecnici e 45 aerei. Assieme ai militari romeni sfileranno anche circa 240 colleghi stranieri provenienti dai paesi alleati e partner.
Forum – La ministra degli Esteri, Luminiţa Odobescu, ha partecipato all’apertura dell’ottava edizione del forum Bucharest Security Conference, dedicato alla sicurezza e alla difesa nell’Europa centrale e orientale. Diventata ormai tradizionale, la conferenza ha riunito esponenti della NATO e dell’UE, esperti accademici e rappresentanti del settore non governativo. La Odobescu ha fatto una radiografia dei conflitti e delle crisi attuali, sottolineando che si tratta di manifestazioni di revisione o di mancato rispetto dell’ordine internazionale basato sulle regole, spiegando che la guerra di aggressione illegittima della Federazione Russa contro l’Ucraina si è recentemente intensificata, attraverso una campagna ibrida, che include anche attacchi informatici. Il capo della diplomazia di Bucarest ha sottolineato che tali campagne non sono rivolte solo contro l’Ucraina, ma anche contro gli alleati della NATO, gli stati membri dell’UE o i partner che hanno scelto la via europea, come la Repubblica di Moldova.
Proteste – Manifestazioni di protesta a Bucarest, dove dipendenti ed ex dipendenti dei settori ferroviario, forestale e minerario, nonché personale militare a riposo, hanno espresso la loro insoddisfazione per le condizioni di lavoro, salariali e pensionistiche. Il primo ministro Marcel Ciolacu ha incontrato i rappresentanti dei sindacati presenti alla protesta e ha comunicato che saranno prese misure affinché i diritti degli attuali e degli ex dipendenti in questi settori siano rispettati. Per quanto riguarda le pensioni militari, il premier ha dichiarato che il Governo sosterrà la promozione e l’applicazione della legge per eliminare le disuguaglianze.
Georgia – La polizia georgiana è intervenuta in forza ieri sera per disperdere le migliaia di manifestanti pro-europei che hanno bloccato il centro della capitale Tbilisi. La gente è scesa in piazza dopo che il governo ha annunciato l’interruzione di tutti i negoziati per l’adesione all’Unione Europea fino al 2028 e che rifiuterà, in questo periodo, di ricevere sovvenzioni europee. La presidente Salome Zurabişvili ha accusato l’esecutivo di aver dichiarato guerra al proprio popolo. Il partito al potere, fondato dall’oligarca Bidzina Ivanishvili, che ha fatto fortuna in Russia negli anni ’90, ha recentemente adottato un discorso sempre più ostile nei confronti dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. La formazione ha inoltre proposto una serie di leggi di ispirazione russa ed è stata recentemente accusata di aver manipolato le elezioni. D’altra parte, il Parlamento Europeo ha adottato ieri una risoluzione in cui afferma che le elezioni non sono state corrette, sollecitando la loro riorganizzazione: una risoluzione votata con 444 voti favorevoli e solo 72 contrari, sostenuta dalla maggioranza dei gruppi parlamentari. Inoltre, il Legislativo europeo richiede un monitoraggio internazionale, per garantirne la correttezza.