“Clara”, un film drammatico di Sabin Dorohoi
Un nuovo film romeno di grande impatto, che tratta di un argomento importante e necessario, è stato di recente distribuito nelle sale di cinema del Paese. “Clara”, il lungometraggio romeno di Sabin Dorohoi, narra la storia dei milioni di romeni costretti ad andare a lavorare all’estero per garantire alle proprie famiglie una vita migliore.
Corina Sabău, 22.11.2024, 17:18
Un nuovo film romeno di grande impatto, che tratta di un argomento importante e necessario, è stato di recente distribuito nelle sale di cinema del Paese. “Clara”, il lungometraggio romeno di Sabin Dorohoi, narra la storia dei milioni di romeni costretti ad andare a lavorare all’estero per garantire alle proprie famiglie una vita migliore. Il film è una prima nel cinema romeno perché è il primo lungometraggio che tratta l’argomento della migrazione dal punto di vista della problematica sociale dei bambini lasciati in Romania, dai nonni o da altri parenti. Il film racconta la storia di Clara, una professoressa che si prende cura della casa e della figlia di una famiglia tedesca, come milioni di romene che mantengono le proprie famiglie lavorando all’estero. Quando suo figlio, lasciato con il nonno, scappa di casa in un tentativo puerile di arrivare da lei, Clara torna nel suo villaggio natio in Romania, dove deve affrontare il proprio fallimento come madre e cercare di riconquistare la fiducia di suo figlio.
Sabin Dorohoi: “L’argomento del film è nato molto tempo fa. L’idea di trattare questo tema mi è venuta nel 2012, quando la migrazione era diventata molto forte e ho notato che il fenomeno aveva cominciato a diffondersi all’epoca anche nel nord della Romania. Sempre in quel periodo ho letto sulla stampa un articolo su un ragazzino che si era suicidato perché gli mancavano tanto i genitori. La notizia mi è sembrata terribile, mi ha colpito molto e ho pensato di dover fare un film su questo. Così è nato il cortometraggio “Calea Dunării / La via del Danubio”, che ha avuto la prima nel 2013. Poi ho sentito il bisogno di sviluppare l’argomento ed è seguita la sceneggiatura scritta da Ruxandra Ghițescu.”
“Clara” ha avuto la prima mondiale a Cottbus International Film Festival, nel 2023, dove ha vinto il premio del pubblico. Sono seguiti premi, nomination, critiche positive e una calorosa accoglienza da parte del pubblico presente a festival internazionali come Kolkata International Film Festival India, South East European Film Festival Los Angeles, Internationales Donaufest Ulm/Neu-Ulm, Ceau Cinema di Timișoara, Le Serate del Cinema Romeno, Iași e BIFF (Bucharest International Film Festival).
Dan Burlac, uno dei produttori del film “Clara”: “E’ un film che solleva un problema importante. Ma non ci siamo proposti per niente di forzare la nota, destare tristezza con questa storia, oppure fare un film che faccia piangere inutilmente. Ci siamo, infatti, prefissi di puntare su un problema importante, che è diventato importante in tutto il mondo, non solo in Romania, o in Europa. Lo dimostra anche la reazione destata dal film “Clara” alla prima in India, dove i quasi 1000 spettatori presenti, hanno reagito con molta empatia e hanno percepito il film come se fosse stata un’esperienza personale. Per questo dico che la storia di Clara non è legata ad un determinato luogo, non dipende da questo, ma è la storia di tutti coloro che si trovano in questa situazione e sono costretti ad andare lontano da casa, a prescindere dal luogo in cui si trovano, nell’America Latina, Europa o India. Credo che il grande valore di questo film sia dato in primo luogo dal fatto che è riuscito a rimanere sempre onesto e a trattare con molta attenzione un argomento importante. Trattandosi di un tema importante, abbiamo voluto anche attirare quante più reazioni per trovare soluzioni a un problema che riguarda noi tutti. Perché il problema della migrazione interessa anche la società che stiamo costruendo, si tratta della prossima generazione che costruirà la Romania. È un problema che riguarda noi tutti, genitori, nonni, bambini, è un problema importante per l’intera comunità. Non è un argomento che tocca solo un livello, ma tocca, come dicevo, tutti gli strati della società. È un problema nostro, di tutti.”
Dopo il lancio di galà a Bucarest, la squadra del film ha cominciato un itinerario nazionale che ha incluso proiezioni speciali in cui i realizzatori e gli attori del film hanno chiacchierato con gli spettatori in sessioni Q&A. Ad alcune delle proiezioni hanno partecipato anche esperti nel campo della pedagogia e della psicologia, tramite un partenariato importante tra l’equipe del film e l’organizzazione “Salvate i Bambini”, che sostiene il dibattito sociale iniziato dal film “Clara” in occasione del lancio nelle sale di cinema.
Sabin Dorohoi: “Alla proiezione che abbiamo avuto a Timișoara è stato molto emozionante, perché praticamente siamo arrivati a casa. Come sapete, la maggior parte degli attori sono di Timișoara e, in generale, del Banato, tranne Ovidiu Crișan, il padre di Clara e il nonno di Ionuț nel film, che è di Cluj. A Timișoara, sia alla proiezione, che ai dibattiti di dopo, la sala è stata strapiena e ne siamo stati molto contenti, così come ci hanno fatto molto piacere anche le reazioni degli spettatori e le loro domande molto pertinenti. Però le domande più interessanti, persino dispute, ma dispute e dibattiti costruttivi, interessanti, ci sono stati a Iași. E non a caso, perché la Moldavia è la zona della Romania più colpita dalla migrazione. Come dicevo, questo si è riflettuto nel gran numero di spettatori, ma anche nei dibattiti molto interessanti.”
La sceneggiatura del film “Clara” è scritta da Ruxandra Ghițescu, direttore della fotografia è Lulu de Hillerin, la scenografia è firmata da Anca Miron e Sonia Constantinescu, il montaggio è di Mircea Lăcătuș, mentre la colonna sonora appartiene a Eduard Dabrowski. Nei ruoli protagonisti: Olga Török (Clara), Ovidiu Crișan (Nicolae), Luca Puia (Ionuț) e Elina Leitl (Johanna).