La settimana 18 – 23/11/2024
I romeni eleggono il nuovo presidente / Epilogo al decennio Iohannis / F-35 per la Romania / Sostegno per Chișinău / Finti russi a Vârfu Câmpului / Calcio: Romania-Kosovo, 3-0 a tavolino
Bogdan Matei, 23.11.2024, 07:00
I romeni eleggono il nuovo presidente
Il primo seggio elettorale all’estero per il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania è stato aperto venerdì, alle 12:00 ora locale, ad Auckland, in Nuova Zelanda. Sono seguiti i seggi in Australia, Giappone e altri Paesi della regione. Le votazioni all’estero si svolgono nell’arco di tre giorni (22, 23 e 24 novembre). Sono attesi alle urne tutti i cittadini romeni aventi diritto di voto che si trovano all’estero, che sono in possesso di una carta d’identità rilasciata dalle autorità romene e che è ancora valida. Sul territorio della Romania si vota solo la domenica. Sono stati allestiti circa 19.000 seggi elettorali nel Paese e 950 all’estero. In corsa per la carica di capo dello Stato restano 13 candidati. Il turno decisivo, che vedrà in lizza i primi due candidati piazzati nel primo, è previsto per l’8 dicembre, una settimana dopo che il 1° dicembre, la festa nazionale della Romania, i romeni eleggeranno anche i membri del nuovo Parlamento.
Epilogo al decennio Iohannis
Il mese prossimo il presidente Klaus Iohannis terminerà il suo secondo e ultimo mandato quinquennale al quale la Costituzione gli dava diritto. L’Assemblea plenaria del Senato e della Camera dei Deputati ha approvato la creazione di una commissione mista d’inchiesta per verificare le spese sostenute da e per l’Amministrazione presidenziale nel periodo 2014 – 2024. La commissione dovrà accertare le ragioni che hanno portato alla riservatezza dei documenti relativi alle spese dell’Amministrazione presidenziale, nonché la base giuridica in cui è stata stabilita questa riservatezza. Allo stesso tempo, determinerà, tra l’altro, le somme pagate per il noleggio degli aerei privati di lusso utilizzati durante i viaggi nazionali ed esteri del presidente, le spese per il pagamento dell’alloggio all’estero a condizioni di lusso e con agevolazioni speciali su richiesta, nonché il numero totale di viaggi all’estero effettuati dal presidente e il totale delle spese per questi.
F-35 per la Romania
La decisione di Bucarest di acquisire aerei da combattimento avanzati F-35 rappresenta un passo importante nella modernizzazione continua delle sue forze armate e contribuirà in modo significativo alla difesa a lungo termine della NATO e alla sicurezza collettiva. È il messaggio inviato dall’ambasciatrice degli Stati Uniti a Bucarest, Kathleen Kavalec, in occasione del lancio del programma di transizione dell’Aeronautica Romena agli aerei di quinta generazione F-35. I 32 aerei per i quali è stato firmato il contratto d’acquisto tra il governo romeno e quello americano rappresentano in questo momento l’apice della qualità nell’aviazione – ha affermato anche il ministro della Difesa del governo di Bucarest, Angel Tîlvăr.
Sostegno per Chișinău
La ministra degli Esteri romena, Luminiţa Odobescu, ha effettuato una visita ufficiale nella confinante Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona), insieme al Segretario di Stato degli Affari Esteri del Regno Unito, David Lammy. I due sono stati ricevuti dalla presidente filo-occidentale Maia Sandu e hanno avuto consultazioni trilaterali con il loro omologo Mihai Popşoi. Le discussioni si sono concentrate sul sostegno a lungo termine alla stabilità e alla resilienza della Repubblica di Moldova, sull’agenda di riforme per il proseguimento del processo di integrazione europea di Chișinau, sulla situazione regionale della sicurezza nel contesto della continuazione dell’aggressione russa contro l’Ucraina. La ministra Odobescu ha partecipato anche alla cerimonia di inaugurazione del nuovo edificio del Liceo Teorico Mihai Eminescu a Comrat (sud, a maggioranza gagauza – etnici turchi di confessione cristiano-ortodossa – n. red.), costruito con i finanziamenti concessi dal Governo della Romania e dal Ministero della Pubblica Istruzione di Chişinău. Lei ha sottolineato che il sostegno al settore dell’istruzione e allo studio della lingua romena rappresenta un investimento per il futuro europeo, democratico e prospero della Repubblica di Moldova.
Finti russi a Vârfu Câmpului
I procuratori della Procura generale hanno disposto l’arresto di 12 persone, la maggior parte dipendenti pubblici della località di Vârfu Câmpului e della città di Bucecea, in provincia di Botoşani (nord), accusati di aver rilasciato documenti di identità romeni, non conformi alla realtà, in cambio a somme di denaro, a beneficio di alcuni cittadini dalla Repubblica di Moldova, dall’Ucraina e dalla Federazione Russa. Gli arrestati sono accusati di corruzione, falso informatica, concorso nel reato di corruzione, concorso nel reato di falso informatico, tutti in forma continuativa. Gli inquirenti hanno scoperto che nella località di Vârfu Câmpului, che ufficialmente conta circa 7.000 abitanti, vivono circa 10.000 cittadini originari dell’ex spazio sovietico.
Calcio: Romania-Kosovo, 3-0 a tavolino
La nazionale di calcio della Romania ha vinto per 3-0 a tavolino la partita a Bucarest contro il Kosovo, nella Nations League – lo ha annunciato l’Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA), organizzatrice della competizione. La partita, nettamente dominata dai kosovari, segnata da zuffe tra i giocatori e fischi dei tifosi, ma senza grossi incidenti in campo o in tribuna, si sarebbe conclusa in poche decine di secondi, con il punteggio di 0-0, quando gli ospiti hanno abbandonato il campo senza un motivo plausibile. Dopo un’interruzione di circa 70 minuti, l’arbitro è tornato in campo e ha fischiato la fine della partita, solo alla presenza dei giocatori romeni. In seguito alla decisione dell’UEFA, la Romania ha concluso al primo posto il Gruppo C2 della Nations League, con 18 punti su 18 possibili ed è stata promossa in Lega B. Insieme a Spagna, Grecia, Cipro e Slovacchia, la Romania è tra i Paesi membri dell’Unione Europea che non hanno riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, ex provincia serba a maggioranza albanese.