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La settimana 28/10 – 02/11/2024

Campagne elettorali in Romania / La Romania, solidale con la Spagna / Debito pubblico in aumento / La Repubblica di Moldova e l’Unione Europea / Radio Romania – 96 anni

Sguardo sulla settimana
Sguardo sulla settimana

, 02.11.2024, 07:00

Campagne elettorali in Romania
La campagna elettorale per le elezioni politiche in Romania è iniziata nella notte tra giovedì e venerdì e si concluderà il 30 novembre. In questo periodo, i partiti, le alleanze o gli indipendenti entrati in corsa per un seggio nel nuovo Legislativo bicamerale del Paese dovranno convincere l’elettorato a concedere loro il voto il 1° dicembre. La Camera dei Deputati conta al momento 330 parlamentari, mentre il Senato – 136. Una settimana prima, in Romania è iniziata anche la campagna elettorale per le presidenziali. Il primo turno delle elezioni per la più importante carica nello Stato avrà luogo il 24 novembre, mentre il secondo è previsto per l’8 dicembre. Mercoledì, l’Autorità Elettorale Permanente ha approvato la lista dei 950 seggi elettorali aperti all’estero per le presidenziali e le politiche. Ci sono 35 seggi elettorali in più rispetto al mese di giugno, quando i romeni all’estero hanno eletto i rappresentanti nel Parlamento Europeo. Il 2024 è, dopo due decenni, l’anno in cui vengono organizzati tutti i tipi di elezioni. L’estate scorsa, in Romania si sono svolte elezioni europee e amministrative accorpate.

La Romania, solidale con la Spagna
Il primo ministro Marcel Ciolacu ha convocato, giovedì, i ministri e i rappresentanti di diverse istituzioni governative per discutere della situazione dei romeni del sud-est della Spagna colpiti dalle devastanti inondazioni degli ultimi giorni. Secondo il portavoce del Ministero degli Esteri di Bucarest, solo nella regione di Valencia vivono circa 160.000 cittadini romeni. Il premier ha chiesto ai partecipanti alla riunione di creare un gruppo d’azione per vedere in che condizioni si potrebbe creare un centro logistico tramite il quale offrire ai romeni sfollati ulteriore aiuto oltre a quello concesso dallo Stato spagnolo. Marcel Ciolacu ha inoltre sollecitato ai ministeri di mantenere in permanenza i legami con le autorità spagnole e i romeni di Spagna e di offrire sostegno, anche garantendo il trasporto per il rimpatrio nel caso ci fossero richieste in tal senso. Nel frattempo, nelle zone colpite dalle inondazioni, le operazioni di salvataggio delle persone colpite delle intemperie sono continuate. Quanto ai danni, se inizialmente si parlava di centinaia di milioni di euro, adesso si parla di miliardi. Case, autovetture, tunnel, ponti, viadotti o linee ferroviarie sono stati completamente distrutti.

Debito pubblico in aumento
Il debito pubblico è aumentato in Romania a oltre 876 miliardi di lei (pari a circa 175 miliardi di euro), cioè al 52% del Prodotto Interno Lordo, secondo i dati resi pubblici questa settimana dal Ministero delle Finanze. Questi dati riflettono la situazione esistente alla fine di luglio. Per la fine del 2024, secondo un decreto governativo d’urgenza approvato mercoledì, l’Esecutivo ha istituito l’aumento del tetto relativo al debito pubblico al livello del 53% del PIL. D’altra parte, una missione del Fondo Monetario Internazionale si recherà a Bucarest la settimana prossima per esaminare i recenti sviluppi economici e finanziari del Paese. Nel più recente rapporto del Fondo sulle prospettive economiche globali, le stime sull’avanzo dell’economia romena quest’anno sono riviste al ribasso, dal 2,8%, quanto previsto nel mese di aprile, all’1,9%.

La Repubblica di Moldova e l’Unione Europea
La Corte Costituzionale della Repubblica di Moldova ha confermato giovedì i risultati del referendum del 20 ottobre sull’integrazione europea. Di conseguenza, la legge fondamentale sarà integrata con un nuovo capitolo in base al quale l’accesso al blocco comunitario del piccolo stato a maggioranza romenofona diventa un obiettivo strategico. A prescindere dal colore politico dei governi che si succederanno, questi saranno costretti a promuovere politiche che corrispondano a tale obiettivo. Inoltre, il Parlamento potrà ratificare gli accordi costitutivi dell’Unione Europea solo con l’aiuto di una maggioranza semplice. Al voto di circa due settimane fa, la differenza di voti a favore dell’integrazione della Repubblica di Moldova nell’Unione Europea è stata di qualche migliaio di voti. D’altra parte, la Commissione Europea ha apprezzato i progressi compiuti dalla Repubblica di Moldova, ma anche dall’Ucraina per quanto riguarda le riforme necessarie per l’adesione allo spazio comunitario. Nel rapporto annuo sull’allargamento dell’Unione, in cui fa una valutazione di tutti gli stati candidati o aspiranti all’adesione, la Commissione auspica che, l’anno prossimo, potrà cominciare i negoziati su capitoli con i responsabili di Chişinău e Kiev. Bruxelles attira però l’attenzione che c’è ancora bisogno di sforzi in molti settori.

Radio Romania – 96 anni
Radio Romania ha compiuto venerdì 96 anni! Il 1° novembre 1928, veniva trasmesso il primo programma della Società di Diffusione Radiotelefonica della Romania, con l’annuncio “Alo, alo, qui Radio Bucarest”, pronunciato dal presidente della Società, Dragomir Hurmuzescu, il fondatore della radiofonia romena. All’inizio, Radio Bucarest (come era conosciuta la Società) aveva programmi solo qualche ora al giorno, e trasmetteva notizie, musica da ballo e classica e previsioni del tempo. Gradualmente, il programma si è arricchito e sono apparsi programmi più complessi che da 96 anni arrivano nelle case degli ascoltatori nel Paese e all’estero. In segno di apprezzamento, il 1° novembre è stato dichiarato, per legge, anche la “Giornata Nazionale della Radio”, per riconoscere il ruolo fondamentale della Società Romena di Radiodiffusione nella storia del Paese.

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