EXT. CAR. NIGHT, un nuovo film di Andrei Crețulescu
EXT. CAR. NIGHT abbina diversi generi e stili, costruendo una storia su come (NON) si fa un film.
Corina Sabău, 27.10.2024, 11:23
EXT. CAR. NIGHT, il secondo lungometraggio con la regia e la sceneggiatura di Andrei Crețulescu, vede nel cast quattro attori importanti della nuova ondata, che interpretano più ruoli ciascuno: Rodica Lazăr, Șerban Pavlu, Andi Vasluianu e Dorian Boguță. Diviso in tre parti, girato su piani-sequenze, EXT. CAR. NIGHT abbina diversi stili e generi, costruendo una storia su come (NON) si fa un film – „Un making-of con accenti di cronaca assurda / postmoderna”, come nota il regista. Nell’opinione dell’attore Șerban Pavlu, il film “è inedito da tutti i punti di vista: per il modo in cui è scritto, montato, per il cast del film, che fa tante cose, compreso il mio personaggio.”
Andrei Crețulescu: “E’ un film molto romeno. Certo, mi si potrebbe dire, però tutti i film romeni possono essere considerati molto romeni. È vero, ma questo, anche se potrebbe sembrare difficile o bizzarro, è anche molto retro, e molto parlato, e proprio per questo dico che è “molto romeno”. È un film in cui si parla molto, in più, ho la sensazione – già confermata dalla reazione del pubblico, sia al TIFF, che alle proiezioni in anteprima – che sia un film al quale il pubblico che parla il romeno può vibrare un po’ di più. Ma, evidentemente, quando ho detto che il film è romeno, non ho fatto riferimento al fatto che sia un film destinato solo al pubblico locale. Ho detto che è molto romeno, perché, come si sa già, è un film in cui si parla moltissimo. Quindi penso che il pubblico di madrelingua romena abbia un vantaggio enorme nei confronti degli spettatori che sono costretti a leggere i sottotitoli, che evidentemente si perdono quasi la metà del significato dei dialoghi. È anche un film difficile da inquadrare, poiché per quanto uno tentasse di definirne il genere, un eventuale inserimento in un determinato genere sarà sbagliato sin dall’inizio, perché è impossibile includere tutti i piani coperti da questo film, come una pallina in un gioco, se volete. Ci saranno spettatori che lo considereranno un thriller, altri lo vedranno come una commedia o come una satira, altri ne individueranno il discorso meta-cinematografico. Tutte queste definizioni e inquadramenti sono corretti. Infatti, non esiste una definizione perfetta ma non esiste neanche una sbagliata, per così dire. Ci sono più film in uno solo. Ci sono moltissimi film in uno solo.”
EXT. CAR. NIGHT, un thriller sanguinoso che si trasforma nel suo proprio “making of”, ma anche una conversazione sul film, sulla paura e sulla finzione che ha avuto la prima nell’ambito delle Giornate del Film Romeno al Transilvania International Film Festival – TIFF ed è arrivato di recente anche nelle sale cinema del Paese. Andrei Crețulescu: “Infatti, all’inizio avevamo in piano di realizzare un vero thriller, classico, con 10 personaggi che rimangono bloccati a causa di un temporale in un chalet in montagna e che arrivano, per vari motivi, ad ammazzarsi tra di loro. Era una storia molto sanguinosa e suonava bene sulla carta, come sceneggiatura. Solo che è arrivata la pandemia e abbiamo dovuto ripensare tutta l’impresa. E dopo la pandemia sono diventato padre e ho pensato che un film in cui le persone si uccidono a vicenda non mi poteva rappresentare in quel momento della mia vita. Così ho pensato che forse sarebbe più incitante e più provocatorio fare un film su come si realizza un thriller, su delle persone che vogliono produrre un thriller sanguinoso. Perciò anche il thriller iniziale esiste in questo film, solo che ha tutt’un’altra prospettiva. D’altra parte, ho pensato che fosse più semplice avere, al posto di un film con 10 attori nel cast, un film con soli 4. E questi 4 attori interpretano in tutto 12 personaggi. Dunque abbiamo vinto e no, in un certo senso. Ed è stato molto più difficile, perché abbiamo imposto in qualche modo sin dall’inizio questa struttura, di fare il film in tre grandi sequenze, riprese senza alcun taglio. È stato difficile per tutti della squadra, tranne me. Difficile, ma allo stesso tempo anche più appassionato perché è più onesto così. Senza tagli, tutto ciò che accade, accade di fronte a te. Non essendoci tagli, non esiste un piano-dettaglio, non ci sono primi-piani. Io, come autore del film, non condiziono la prospettiva di chi guarda, non impongo tramite il montaggio a chi o a che cosa lo spettatore debba volgere lo sguardo. Lo spettatore ha un quadro e sceglie di guardare ciò che lo appassiona o suscita di più il suo interesse. Per questo il piano-sequenza mi sembra una proposta in quale modo più onesta nel rapporto così speciale tra regista e spettatore.”
Codruța Crețulescu, Vlad Rădulescu e Claudiu Mitcu sono i produttori del film, da parte di Kinosseur, Avanpost Media e Wearebasca. La fotografia è firmata da Andrei Butică, il montaggio è stato realizzato da Cătălin Cristuțiu, la scenografia e i costumi da Mălina Ionescu. L’ingegnere del suono è Alexandru Dragomir, mentre Marius Leftărache firma il sound design. Andrei Crețulescu è stato notato dalla critica nel 2015, quando il cortometraggio RAMONA è stato premiato a Cannes, nella sezione Semaine de la Critique. Il suo lungometraggio di debutto, CHARLESTON (2017), ha avuto la prima mondiale alla Competizione di Locarno, è stato presentato in oltre 30 festival internazionali ed è stato un successo sui grandi schermi in Romania.