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Turismo speleologico nei Monti Anina

La Romania vanta circa 12mila grotte, collocandosi tra i primi paesi europei per numero e diversità.

Foto: facebook.com/Romsilva - Parcul Național Semenic- Cheile Carașului
Foto: facebook.com/Romsilva - Parcul Național Semenic- Cheile Carașului

, 14.10.2024, 19:45

La Romania vanta circa 12mila grotte, collocandosi tra i primi paesi europei per numero e diversità. Di particolare bellezza, esse si distinguono per l’unicità delle formazioni carsiche e per la lunghezza delle gallerie, alcune superiori ai dieci chilometri. All’inizio del XXesimo secolo, infatti, l’esploratore romeno Emil Racoviță gettò le basi del primo istituto di biospeologia al mondo, iniziando a descrivere l’universo sotterraneo. Una delle più belle grotte si trova nella Romania occidentale, nei Monti Anina, e si chiama la Grotta Comarnic.

La grotta Comarnic è una delle più selvagge della Romania. E’ lunga 6.203 metri e ha un dislivello di 100 metri, con uno sviluppo su tre livelli. Di questi i turisti possono vedere solo il livello superiore, quello “secco”, lungo 1.750 metri. Il livello inferiore è attraversato dal corso sotterraneo del torrente Ponicova.

La nostra guida alla Grotta Comarnic è Bogdan Bădescu, presidente dell’Associazione speleologica “Gli esploratori” di Reșita, speleologo di fama nazionale, ex presidente della Federazione speleologica romena. Bogdan Bădescu ci ha raccontato che per la formazione di una grotta è necessaria una roccia solubile, in questo caso il calcare. E a Caraș-Severin ci sono molte zone calcaree. “I calcari si formano sul fondo dei mari o sul fondo delle lagune, dove si trovano molti animali marini, i quali, dopo la loro morte, rimangono sul fondo dell’acqua, e tutte le conchiglie e ossa formano uno strato spesso tramite la deposizione nel corso di milioni di anni. Arriviamo così alla situazione attuale, dove abbiamo i Monti Anina, alti oltre 1.000 metri, e tutti sono formati solo da calcare. Abbiamo bisogno di tre condizioni affinché si formi una grotta. Abbiamo bisogno di una roccia solubile. Abbiamo ancora bisogno dell’acqua, cioè che l’acqua scorra attraverso la roccia solubile e la dissolva e in questo modo si forma lo spazio. Poi c’è la necessità di un percorso attraverso il quale possa scorrere l’acqua. Non basta avere la roccia, se non ci sono anche delle fessure attraverso le quali scorra l’acqua. Nel lungo periodo l’acqua che scorre scioglie sempre di più il calcare. Se originariamente una galleria aveva una fessura larga un centimetro, ora è larga e alta 10-20 metri.”

Un aspetto interessante è che nella grotta Comarnic non ci sono stalattiti, ma ci sono depositi di carbonato di calcio, i primi depositi nella grotta, continua Bogdan Bădescu, presidente dell’Associazione speleologica “Gli esploratori” di Reșita. “Entrando nella grotta, noteremo molte altre formazioni di carbonato di calcio in varie fasi e forme, tutte molto belle. E verso il centro della grotta, dove la profondità è a circa 200 metri rispetto alla superficie del terreno, si trovano delle grandi vasche che ora sono piene d’acqua. Sono popolarmente chiamate “le mura cinesi”. Il loro fascino è speciale. Un’altra caratteristica della grotta sono le formazioni di selce. Sulle pareti notiamo alcune striature più scure, bruno-nere. Quelle sono intercalazioni di selce. Da queste, in passato, i popoli primitivi realizzavano utensili. Questa è la roccia da cui sono stati realizzati i primi utensili”.

Anche se l’ambiente sembra molto ostile e le condizioni di vita nella grotta sono molto difficili, ci sono forme di vita adattate. Un vero e proprio universo sotterraneo, che conosciamo insieme a Bogdan Bădescu, presidente dell’Associazione speleologica “Gli esploratori” di Reșita. “Esistono numerosi invertebrati che di solito misurano uno, due millimetri o anche meno di un millimetro. Questi invertebrati vivono stabilmente nell’ambiente profondo della grotta, e si nutrono gli uni dagli altri, oppure risorse trofiche talvolta portate dall’acqua dalla superficie. Oltre a queste specie di invertebrati che si trovano nella grotta, circa un centinaio, ci sono anche specie che arrivano nella grotta accidentalmente. Il torrente Ponicova, soprattutto quando le portate sono elevate, può portare nella grotta soprattutto gamberi o rane. Queste specie vivono finché riescono a trovare cibo e ad un certo punto muoiono, ma riescono a sopravvivere per un bel po’. Sono presenti anche farfalle e ragni che si possono trovare soprattutto nelle prime decine di metri dall’ingresso della Grotta Comarnic. La specie simbolo, che tutti conoscono, sono i pipistrelli. Sono mammiferi che entrano stabilmente nella grotta, hanno sia l’habitat per la nascita che l’habitat per il letargo e il riparo. Soprattutto in inverno formano colonie abbastanza grandi nella Grotta Comarnic.”

Informazioni pratiche sulla visita ci ha dato Nicoale Ifca, direttore del Parco Nazionale Semenic-Le Gole del Caraș, che gestisce la Grotta Comarnic. “Consiglio ai turisti il sito ufficiale del parco www.pnscc.ro, dove potranno ottenere tutte le informazioni relative al programma di visita di qualsiasi attrattiva. Nella grotta ci sono diverse stanze di dimensioni sempre più piccole, molte stalattiti, stalagmiti, formazioni di colonne, ma sicuramente, per ognuna, abbiamo un nome dato dall’amministrazione. Il nostro programma giornaliero inizia alle 10:30 con il primo ingresso, il successivo è alle 13:00 e l’ultimo ingresso è alle 15:30. Dal lunedì al venerdì è possibile visitare con una guida, ma previa richiesta, e il sabato e la domenica mettiamo sempre a disposizione una guida”.

Nel Parco Nazionale Semenic-Le Gole del Caraș troviamo undici riserve naturali, ma anche 65mila ettari di foreste di faggio vergini e secolari, iscritte nel patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2016. E qui troviamo anche un raro esemplare di sequoia, la cui circonferenza è di 5,7 metri e la cui età stimata è di 200 anni. Questo fa parte di un percorso che parte proprio dalla Grotta Comarnic, come abbiamo appreso da Nicoale Ifca, direttore del Parco Nazionale Semenic-Le Gole del Caraș. “Se si sceglie di trascorrere una giornata nella zona delle grotte di Comarnic, i turisti possono anche recarsi all’albero Sequoiadendron giganteum. E’ l’albero più grande della Romania e con le dimensioni più impressionanti. E poiché dalla grotta a questo esemplare il percorso è di quattro chilometri, abbiamo creato un percorso tematico “Il Carso dal Parco Nazionale”, abbiamo posizionato pannelli informativi con informazioni su tutti i fenomeni carsici, che rappresentano il 45% della superficie del parco.”

Inoltre, l’Amministrazione del Parco Nazionale Semenic – Le Gole del Caraș mette a disposizione ciceroni per sette programmi turistici nell’area protetta. Le guide sono gli stessi ranger del parco, ben informati sulla zona, che ti forniranno molte informazioni sulla storia e la cultura locale, sulle specie di flora e fauna o sugli ecosistemi. Il prezzo del programma guidato è di 70 lei (14 euro) a persona.

Foto: Elle Hughes / unsplash.com
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