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19.09.2024 (aggiornamento)

Consiglio Supremo di Difesa: riunione a Bucarest, sul tavolo situazione nella confinante Ucraina e implicazioni per Romania/ Governo: al lavoro Piano Nazionale per la Grande Industria da quasi 2 mld euro/ Maltempo: permane rischio alluvioni in Romania

19.09.2024 (aggiornamento)
19.09.2024 (aggiornamento)

, 19.09.2024, 18:52

Consiglio Supremo di Difesa – Si è svolta oggi, a Bucarest, la riunione del Consiglio supremo di difesa nazionale (CSAT), che aveva all’ordine del giorno temi come la guerra in Ucraina e la futura dotazione dell’esercito. I membri del CSAT sono giunti alla conclusione che la Romania è direttamente interessata ad avere sul suo territorio capacità industriali che possano garantire sia la produzione di attrezzature militari moderne per la dotazione delle strutture delle forze in tempo di pace, sia lo sviluppo di nuove attrezzature che contribuiranno alla moltiplicazione delle capacità militari in situazioni di crisi o di guerra. Ciò nel contesto in cui si è discusso del piano di dotazione dell’esercito romeno per i prossimi 10 anni, dopo il cambiamento significativo della situazione della sicurezza regionale, generato dall’atteggiamento aggressivo della Russia in Ucraina. In questo contesto, tenendo conto dei recenti sviluppi nel Paese confinante, sono state discusse ulteriori misure per scoraggiare e contrastare le minacce alla sicurezza, che possano essere implementate a livello nazionale, nonché con il sostegno degli alleati della NATO. Il consolidamento del partenariato strategico con la Repubblica di Moldova è stato un altro tema all’ordine del giorno, e la Romania riafferma il suo sostegno al percorso europeo di Chisinau tramite il sostegno all’attuazione delle riforme e delle politiche pubbliche necessarie.

Piano Nazionale Grande Industria – Il Governo di Bucarest sta lavorando ad un Piano Nazionale per la Grande Industria da quasi 2 miliardi di euro, incentrato su tre pilastri principali: sostegno agli investimenti strategici nell’industria manifatturiera, aiuti di stato alle grandi imprese che realizzano investimenti in grado di ridurre le emissioni dirette di gas serra e il consumo di energia, nonchè sostegno alle aziende che producono materie prime. Il premier Marcel Ciolacu ha spiegato che il Governo vuole rafforzare il modello di sviluppo economico basato sugli investimenti.

Difesa – La NATO deve reagire alle incursioni della Russia nello spazio aereo dei paesi membri, alla luce della guerra in Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, alla riunione B9 con gli omologhi degli stati alleati sul fianco orientale della NATO, svoltasi ieri a Bucarest. Da parte sua, il rappresentante della Polonia ha affermato che il mese prossimo i ministri della Difesa alleati discuteranno della distruzione dei droni che violano lo spazio aereo della NATO. L’iniziativa B9 riunisce la Romania, la Polonia, la Bulgaria, la Repubblica Ceca, l’Estonia, l’Ungheria, la Lituania, la Lettonia e la Slovacchia. Colloqui sulla sicurezza nella zona, ma anche sul sostegno alla difesa dell’indipendenza dell’Ucraina attraverso la decisione della Romania di donare al paese confinante un sistema Patriot, si sono svolti ieri a Bucarest anche tra i capi delle diplomazie, Luminiţa Odobescu e Andrij Sybiha.

Alluvioni – A Bucarest, l’Istituto di Idrologia e Gestione delle Acque ha annunciato che, fino al 24 settembre, la portata del Danubio all’ingresso in Romania nel tratto Baziaş aumenterà significativamente fino a 8.000 metri cubi al secondo, cioè più del doppio della media pluriennale di settembre. Le autorità assicurano, però, che la diga di Porţile de Fier è pronta a ricevere e transitare l’ondata di piena prevista a seguito delle piogge abbondanti nell’Europa centrale. Intanto permane il rischio inondazioni nell’est della Romania, già pesantemente colpita dal passaggio del ciclone Boris. I codici arancione e giallo sono in vigore per deflussi da versanti, torrenti, ruscelli e ondate di piena improvvise su piccoli fiumi. Nelle località allagate alla fine della scorsa settimana, vigili del fuoco provenienti da tutto il Paese, soccorritori, gendarmi e volontari sono in allerta e intervengono per aiutare la popolazione, che ha bisogno anche di prodotti di prima necessità. Le recenti inondazioni hanno causato vittime e ingenti danni materiali.

Elezioni – La campagna elettorale per le presidenziali che si terranno in Romania inizierà il 25 ottobre. Lo ha riferito oggi l’Autorità Elettorale Permanente. Le candidature potranno essere presentate entro il 5 ottobre. Le autorità organizzeranno circa 19.000 seggi elettorali nel Paese, mentre i cittadini romeni all’estero potranno votare in oltre 900 seggi. Secondo i dati più recenti, in Romania sono più di 18 milioni gli elettori per i quali verranno stampate schede elettorali, mentre per i connazionali all’estero saranno preparate circa 5 milioni di schede, ha precisato il presidente dell’AEP, Toni Greblă.

Previsioni economiche – La Commissione Nazionale per la Strategia e le Previsioni (CNSP) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per quest’anno al 2,8%, dal 3,4% precedente. Secondo la Proiezione dei Principali Indicatori Macroeconomici, si stima un aumento del PIL del 3,5% per il 2025 e del 3,7% per il 2026, per poi scendere tendenzialmente dal 2027 al 3,3%, rispettivamente al 2,9% nel 2028. L’inflazione alla fine dell’anno è prevista al 4,5%, al di sopra dell’obiettivo della Banca Centrale del 4%, scendendo al 3,8% l’anno prossimo e al 2,9% nel 2026. Il tasso di cambio medio è previsto a 4,98 lei/euro nel 2024. Il deficit di conto corrente è stimato in salita al 7,7% del PIL quest’anno, rispetto al 7% dell’anno scorso. Il deficit commerciale aumenterà, secondo la Commissione di Previsione, a 32,7 miliardi di euro quest’anno, dai 28,9 miliardi di euro dell’anno scorso, dopo un aumento delle esportazioni (1,8%) e delle importazioni (4,5%). Il salario medio netto mensile potrebbe aumentare del 14,8% nel 2024, a 5.066 lei (circa 1.020 euro).

Migrazione – La maggior parte dei romeni ritiene che gli immigrati che vengono a lavorare in Romania rappresentino piuttosto un’opportunità e non una minaccia in termini di occupazione. Secondo un sondaggio, circa il 68% afferma che gli immigrati aiutano l’economia occupando posti vacanti. Il 25% ritiene, invece, che essi prendono i posti di lavoro dei romeni, costretti, a loro volta, ad andare all’estero. I più tolleranti nei confronti degli immigrati sono i giovani fino a 20 anni, le persone con un’istruzione superiore e gli abitanti di Bucarest. Dal sondaggio emerge, inoltre, che circa il 67% degli intervistati è d’accordo con la concessione di incentivi finanziari per il ritorno in patria dei romeni che lavorano all’estero, mentre circa il 31% è contrario a tale idea.

Droga – Tre trafficanti di droga (due cittadini moldavi e un romeno) sono stati arrestati a Bucarest, dopo essere stati colti in flagrante con 10 chilogrammi di sostanze proibite. Il capo della rete ha sviluppato numerose connessioni nelle comunità dei trafficanti di droga e di sostanze psicoattive in Belgio, Paesi Bassi e Germania. Secondo la Polizia, la sostanza psicoattiva ha un valore di mercato di 200.000 euro. I farmaci dovevano raggiungere oltre 100.000 consumatori.

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