Agora Kiseleff
Il parco Kiseleff di Bucarest è diventato un modello di buone pratiche nella gestione dei parchi e dei giardini storici tramite il progetto “Agora Kiseleff”. A fine agosto ha ospitato alcuni eventi interdisciplinari.
Eugen Cojocariu e Ion Puican, 15.09.2024, 13:54
Il parco Kiseleff di Bucarest è diventato un modello di buone pratiche nella gestione dei parchi e dei giardini storici tramite il progetto “Agora Kiseleff”. A fine agosto ha ospitato alcuni eventi interdisciplinari.
Il parco Kiseleff, il primo giardino pubblico di Bucarest allestito nella foresta che ricopriva questa zona della capitale, fu creato nel 1832. Nello stesso anno venne costruito anche l’omonimo viale che passa in mezzo al parco. Il parco Kiseleff fu allestito secondo i piani dell’architetto paesaggista Wilhelm Mayer, che progettò anche il Parco Cișmigiu nel centro della capitale. Al momento, il parco Kiseleff ha una superficie di 31.690 m². All’interno del parco si possono vedere delle statue raffiguranti personalità di spicco della cultura romena e internazionale. Il parco è inserito sulla lista dei monumenti storici di Bucarest.
Il progetto “Agora Kiseleff” è basato sui risultati ottenuti nell’ambito del “Il Registro Verde per il Parco Kiseleff. Il Registro Verde per la Romania”, che include workshop teorici e pratici sul restauro dei giardini storici e la gestione degli alberi e degli arboscelli. Quello che viene testato nel progetto permetterà in futuro una gestione corretta degli spazi verdi. Abbiamo parlato del progetto con la coordinatrice, l’architetta paesaggista Diana Culescu: “Agora Kiseleff” è parte di due progetti. Uno è intitolato “Il Registro Verde per il Parco Kiseleff. Il Registro Verde per la Romania”, che mira a creare un modello che la Romania dovrebbe avere secondo la legge e non è riuscita ad implementare dal 2007 finora. Questo progetto si è unito ad un altro progetto che svolge un ruolo culturale e che promuove l’idea di “Agora Kiseleff”. In pratica, in quest’attività abbiamo affiancato studenti professionisti e persone della pubblica amministrazione per generare questo strumento nel contesto romeno. Esso esiste a livello internazionale, ma lo dobbiamo adattare a quello che stiamo facendo qui.
Diana Culescu ci ha raccontato quello che è stato realizzato nell’ambito del progetto “Agora Kiseleff”: Praticamente, abbiamo realizzato diverse attività che hanno a che fare con l’inventario del Parco Kiseleff e con l’analisi di tutti gli elementi. Spesso pensiamo erroneamente che il registro verde si riferisca solo agli alberi, in realtà fa riferimento anche a panchine, arboscelli e così via, per guidarci in queste attività di cui possiamo dire che ne stiamo modellando l’applicazione che stiamo utilizzando di modo che sia quanto più utile. Tre specialisti stranieri ci hanno fatto da guida.
Che obiettivi si prefigge in futuro questo progetto? Sarà implementato anche in altri parchi di Bucarest e del Paese? Risponde sempre Diana Culescu: “Questa è stata anche l’idea dell’Agora Kiseleff”, di far collaborare persone di vari settori e stiamo già discutendo con partecipanti a questa scuola estiva per sviluppare qualcosa di simile ad Aiud e a Călărași. Quindi, lo scopo è certamente di portare avanti quanto più lontano queste idee di progetti originali. Si intitola “Il Registro Verde per il Parco Kiseleff. Il Registro Verde per la Romania” perché, infatti, vogliamo diffondere in tutto il Paese questo strumento richiesto per legge, come abbiamo già detto.
Alexandru Mexi, paesaggista presso l’Istituto Nazionale del Patrimonio ci ha parlato del suo coinvolgimento nel progetto “Agora Kiseleff”: Sono stato impegnato in questo progetto, in primo luogo da parte degli organizzatori, e d’altra parte per conto dell’Istituto Nazionale del Patrimonio. È un progetto molto importante perché aiuta a tracciare nuove direzioni per la tutela del patrimonio paesaggistico. Questo registro verde è infatti una base dati molto importante per capire la dinamica attraversata da un parco. Quali sono i problemi con cui si confronta e quali le sue necessità? Quali sono i problemi da risolvere e in che modo? È uno strumento che, sebbene previsto nella legge del 2008, è stato applicato poco e spesso in maniera carente.
Che altri partner sono stati impegnati in questo progetto? In questo progetto sono stati coinvolti specialisti tranieri, di Francia, Stati Uniti e Ungheria, esperti nella tutela del Patrimonio.
Alla fine della nostra conversazione, il paesaggista Alexandru Mexi ha condiviso con noi la sua opinione sulle leggi relative agli spazi verdi e al patrimonio della Romania: Credo che la legislazione sugli spazi verdi, relativa alla tutela degli spazi verdi, sia più difficile da implementare. Si sono verificati problemi derivanti dal modo in cui è stata elaborata la legge. La legge in sé è buona, ma con alcuni problemi di comprensione e con certi strumenti che vanno implementati e che, in primo luogo, vanno finanziati ed elaborati per bene. Quanto alla legislazione sul patrimonio, la legge relativa alla tutela dei monumenti storici, le cose vanno un po’ meglio, anche se non affatto eccellente. Come già detto, questo registro verde è uno strumento che aiuta a capire meglio, in maniera più approfondita i beni di patrimonio e viene a completare i registri nazionali dei beni culturali immobili.