Compensazioni energetiche?
La Romania chiederà all'UE un risarcimento per le significative differenze di prezzo dell'energia tra l'ovest e l'est del continente.
Mihai Pelin, 13.09.2024, 17:07
La Romania chiederà all’Unione Europea compensazioni per le notevoli differenze nei prezzi dell’energia tra l’ovest e l’est del continente, afferma il ministro dell’Energia Sebastian Burduja. Egli ha spiegato che queste differenze sarebbero state causate dalla minore produzione idroelettrica del paese a causa della siccità, ma anche da problemi di interconnessione, che non hanno permesso l’esportazione di energia più economica dall’ovest all’est. Inoltre, la Romania sostiene energicamente la Repubblica di Moldova e l’Ucraina, e tutti questi elementi creano pressione sui prezzi nel paese. Sebastian Burduja ha aggiunto che la richiesta verrà presentata al Consiglio dei ministri, a livello europeo, ed ha mostrato che spera che la Romania venga compensata per queste differenze di prezzo. Lui ha sottolineato che sostiene fermamente l’espansione del mercato unico. Attualmente la Romania paga un prezzo di quasi 150 euro/MWh, ben al di sopra della media europea di quasi 102 euro/MWh.
Il prezzo si fa sentire ancora di più in quanto il Paese si trova ad affrontare ostacoli significativi legati alla diversificazione del mix energetico e al miglioramento dell’efficienza energetica, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Europea sull’Unione energetica. La situazione è valida anche a livello europeo, anche se dal documento emerge che sono stati fatti notevoli passi avanti per quanto riguarda l’energia da fonti rinnovabili. Il mix energetico della Romania rimane fortemente dipendente dai combustibili fossili, che rappresentano il 71% del consumo energetico totale, leggermente al di sopra della media UE del 69%. Il mix elettrico del Paese è dominato dalle rinnovabili (42,4%), seguite dai combustibili fossili (37,6%) e dal nucleare (19,9%).
Per garantire la propria sicurezza energetica, la Romania gestisce sei impianti di stoccaggio del gas con una capacità totale di 3,1 miliardi di metri cubi, pari al 31% del consumo annuo di gas. A metà agosto questi magazzini erano già pieni, proteggendo così il paese per il prossimo inverno. La Romania è impegnata ad espandere la propria capacità nucleare per raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE e rafforzare la propria sicurezza energetica. Sono previsti due nuovi reattori (CANDU), ciascuno con una capacità di circa 700 MWe, per integrare gli impianti nucleari esistenti. Nonostante i progressi, la Romania si trova ad affrontare sfide di integrazione e conformità.
I mercati all’ingrosso dell’elettricità e del gas del Paese sono fortemente influenzati dagli interventi governativi che vanno oltre il quadro di emergenza dell’UE.
Allo stesso tempo, i contatori intelligenti, uno strumento fondamentale per aumentare la flessibilità del mercato, sono installati solo nel 23% delle famiglie romene, indicando la necessità di miglioramenti in termini di garanzia dell’efficienza energetica. Secondo il rapporto, la povertà energetica rimane una delle principali preoccupazioni in Romania. Nel 2023, il 13,6% delle persone ha avuto difficoltà a pagare le bollette e il 12,5% non è riuscito a riscaldare adeguatamente la propria casa in inverno, sottolineando la necessità di una ristrutturazione edilizia accelerata e di misure sociali mirate.