Discussioni sulla modifica della legge sulla difesa
Il Parlamento di Bucarest annuncia che modificherà la legislazione per consentire ai militari di distruggere i droni sospetti che entrano nel territorio romeno.
Daniela Budu, 12.09.2024, 16:35
I senatori della Commissione Difesa e i rappresentanti del Ministero della Difesa hanno discusso al Parlamento di Bucarest della necessità di modificare la legislazione che permetterebbe ai militari di distruggere i droni sospetti che entrano nello spazio aereo romeno. Il dibattito ha avuto luogo dopo che, nell’ultimo anno, diversi droni russi sono giunti illegalmente sul territorio romeno, nel contesto della guerra al confine. I parlamentari ritengono necessarie alcune integrazioni legislative riguardanti la capacità di reazione alla penetrazione di droni ostili o non autorizzati nello spazio aereo nazionale. Loro hanno chiesto chiarimenti in merito ai rappresentanti del Ministero della Difesa, ha annunciato, al termine dei lavori in Senato, la presidente della Commissione Difesa, Nicoleta Pauliuc: “Siamo stati tutti d’accordo, durante il dibattito, che la penetrazione di un drone russo nello spazio aereo ad una distanza di circa 40 chilometri, per un periodo di 40 minuti, può essere considerata una vulnerabilità nel contesto della mancanza di una legislazione che consenta di parlare delle attuali regole di risposta. Abbiamo discusso dell’urgenza di adottare progetti di legge che consentano ai funzionari del Ministero della Difesa di adempiere ai loro compiti. Abbiamo parlato della necessità che il Ministero della Difesa, attraverso il Governo, venga in Parlamento, per avere questi progetti di legge in procedura d’urgenza”.
Da parte sua, il portavoce del Ministero della Difesa, Constantin Spînu, ha assicurato che attualmente lo spazio aereo romeno è ben difeso, ma ammette che sono necessari miglioramenti nella legislazione in materia. Lui ha precisato che il pacchetto di leggi sulla sicurezza nazionale è in fase di approvazione, sarà adottato dal Governo e poi inviato per l’adozione al Parlamento.
Constantin Spînu: “Abbiamo bisogno di chiarimenti legislativi affinché le nostre procedure siano il più semplici possibile e la catena di autorità sia la più breve possibile in tali situazioni. Al momento, la legislazione con cui operiamo è una legislazione risalente al 2001, abbiamo regole molto chiare per intervenire gradualmente contro gli aerei a pilotaggio. Per quanto riguarda i droni, per ora, operiamo con questa legislazione, possiamo agire quando è previsto, quando si può stimare un attacco intenzionale, un atto ostile contro il territorio della Romania o della NATO”.
Dall’opposizione, il senatore dell’Unione Salvate Romania Cristian Berea, membro della Commissione Difesa, ha criticato l’assenza del Ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, dai dibattiti in Parlamento. Egli non crede che quest’anno verrà adottata una nuova legislazione in materia. Inoltre, l’8 ottobre, l’USR ha convocato il Ministro della Difesa alla cosiddetta “Ora del Governo” per avere spiegazioni sulla ripetuta violazione dello spazio aereo romeno da parte dei droni russi. Riferendosi al drone entrato nel territorio romeno nella notte tra sabato e domenica, il ministro ha precisato che “dagli accertamenti effettuati è emerso che il drone non era ostile, e se fosse stato ostile sappiamo cosa dobbiamo fare. Simili situazioni si sono verificate anche in Polonia e Lettonia”, ha detto Angel Tîlvăr.