Grave siccità in Romania
La Romania sta affrontando una delle siccità più gravi della storia recente, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Corina Cristea, 23.07.2024, 13:55
La grave siccità che la Romania sta affrontando ha determinato le autorità ad adottare misure relative all’approvvigionamento idrico: in quasi 450 città, paesi e villaggi, ovvero nel 15% di tutte le località a livello nazionale, l’acqua viene fornita con restrizioni, solo entro determinate ore. Tra le località colpite ci sono anche sei città: Dorohoi, Târgu Neamţ, Târgu Ocna, Roman, Paşcani, Hârlau e in parte la città di Iaşi, situata in Moldovia (nell’est del Paese), zona dove si riscontrano la maggior parte di questi problemi. A causa della siccità molti pozzi si sono prosciugati. Gli allevatori dicono che a causa del caldo prolungato l’erba è seccata e gli animali mangiano meno. Molti agricoltori hanno perso i raccolti, soprattutto dove l’irrigazione non è possibile.
Nel tentativo di venire in aiuto delle persone colpite, il ministro dell’Agricoltura, Florin Barbu, ha avuto lunedì un primo incontro con i rappresentanti delle banche commerciali, alle quali ha chiesto soluzioni per coprire le rate e gli interessi sui prestiti per gli agricoltori che stanno affrontando la siccità. Gli agricoltori riceverebbero un risarcimento compreso tra 200 e 250 euro per ettaro per i raccolti distrutti, dato che la superficie colpita finora è di quasi due milioni di ettari per il mais e il girasole e di 100.000 ettari per il grano e la colza.
La situazione è confermata anche dal sistema MARS di monitoraggio delle colture agricole nell’UE, che lunedì ha ridotto le sue stime relative alla produzione di cereali realizzata quest’anno dal blocco UE. Le revisioni più importanti riguardano il mais e il girasole, che hanno subito gli effetti della siccità che ha colpito i Paesi del sud-est europeo. “In gran parte dell’Europa centro-meridionale e sud-orientale, giugno e luglio sono stati eccezionalmente caldi, con diverse giornate in cui le massime hanno superato i 35 gradi centigradi, il che ha influito negativamente sui raccolti estivi nel periodo della fioritura”, si precisa nell’ultimo rapporto mensile di MARS, secondo il quale, la mancanza di precipitazioni nell’est dell’Ungheria, nell’est della Romania e in Bulgaria ha aggravato questo effetto negativo.
Anche per il prossimo periodo le notizie che arrivano dagli specialisti romeni non sono buone. Attualmente, il grado di riempimento dei 40 laghi di accumulo del Paese è sceso leggermente al di sotto dell’80%, e i responsabili delle “Acque Romene” stimano che la tendenza al ribasso continuerà, ed entro la fine del mese il coefficiente di riempimento raggiungerà circa il 77%. L’istituzione rileva che, attualmente, il fabbisogno di acqua grezza dei beneficiari è fornito da fonti superficiali in un sistema centralizzato, ma invita la popolazione a utilizzare l’acqua in modo razionale e a considerare alternative per lo stoccaggio e il ricircolo dell’acqua nelle attività domestiche, ove possibile. Per gli operatori del settore industriale e agricolo, gli specialisti hanno redatto una guida al risparmio idrico, reperibile sul sito dell’istituzione. D’altra parte, la portata del Danubio all’ingresso nel Paese è inferiore alla media pluriennale di luglio, ma non ci sono problemi di approvvigionamento per la centrale nucleare di Cernavodă.