Il girotondo del riciclo in Romania
La Romania è fanalino di coda in Europa per quanto riguarda il riciclo.
Corina Cristea, 30.05.2024, 20:54
La Romania è fanalino di coda in Europa per quanto riguarda il riciclo. Siccome l’Unione Europea ha chiesto a tutti gli Stati membri di raggiungere un tasso del 55% entro il 2025, nella speranza di sanare almeno in parte la situazione, in Romania, verso la fine dello scorso anno, è stato lanciato il Sistema di deposito cauzionale (DRS – Deposit Refund o Return Systems) il più grande progetto nazionale di economia circolare attualmente in corso.
Gli “ingranaggi” del meccanismo sono i 19 milioni di romeni: ogni cittadino paga una garanzia di 50 bani (circa 10 eurocentesimi) quando acquista una bevanda in confezioni di vetro, plastica o metallo fino a 3 litri. Dopo aver svuotato l’imballaggio contrassegnato dal logo della DRS, lo stesso può essere portato presso qualsiasi punto di restituzione predisposto dagli esercenti. In cambio dell’imballaggio vuoto, il consumatore riceve il valore della garanzia originariamente pagata in contanti o sotto forma di voucher. L’ambizione delle autorità è quella di ritirare dal mercato, ogni anno, circa 7 miliardi di confezioni di questo tipo che, dopo essere state contate, selezionate e compattate, saranno vendute ai riciclatori.
Gestito da RetuRo, il Sistema di deposito cauzionale è quindi considerato una delle leve importanti per raggiungere gli obiettivi di raccolta e riciclo imposti dall’Unione Europea. La sua attuazione avrebbe anche un ruolo benefico significativo sul comportamento di riciclaggio dei romeni, che non sono esattamente disciplinati a questo riguardo. Mihaela Frasineanu, consigliera di Stato presso la Cancelleria del Primo Ministro, parla degli altri vantaggi del sistema DRS. “Il girotondo è una danza tradizionale moldava, ma è anche il simbolo del cerchio, simbolo che si ritrova anche sul logo RetuRo, portiamolo oltre! È il simbolo del più grande progetto di economia circolare in Romania! È il simbolo di un progetto che coinvolge più di 19 milioni di persone, ed è innanzitutto il simbolo della responsabilità ambientale. Se pensiamo solo al fatto che stiamo rendendo la Romania più pulita, si tratta comunque di un passo avanti estremamente importante! Ma oltre a ciò, ci sono cose che non vediamo sin dal primo momento. Non vediamo che stiamo parlando di efficienza delle risorse, non vediamo che stiamo parlando di riduzione dell’impronta di carbonio. Non vediamo che stiamo parlando anche di efficienza delle risorse umane. Non vediamo che stiamo parlando anche delle risorse finanziarie coinvolte e della responsabilità finanziaria. Stiamo parlando di responsabilità sociale e anche di responsabilità economica. ”
Il 13 maggio ha aperto nei pressi di Bucarest, a Otopeni, RetuRO, il quarto centro regionale per il conteggio e lo smistamento degli imballaggi con deposito cauzionale, dopo quelli delle province di Cluj, Brașov e Timiș. Con una superficie di 10.000 mq e dotato di attrezzature all’avanguardia, il nuovo centro ha una capacità annua di contare circa 900 milioni di imballaggi e una capacità di smistamento e trattamento per tipologia di materiale (PET, metallo, vetro) due volte superiore – 1,8 miliardi di imballaggi.
“Il sistema di deposito cauzionale è in una dinamica permanente, i romeni restituiscono sempre più imballaggi e l’evoluzione che registriamo da un momento all’altro riflette un coinvolgimento sempre maggiore da parte dei consumatori. Nei prossimi tre mesi prevediamo di aprire altri centri di conteggio e smistamento nelle province di Dolj, Bacău e Prahova.” – afferma Gemma Webb, CEO e presidente del consiglio di amministrazione di RetuRO.
E Alice Nichita, dell’Associazione Produttori Bibite per la Sostenibilità, aggiunge: “Sono pochissimi i sistemi di deposito cauzionale già operanti che abbiano inaugurato il 4° centro, e noi lo abbiamo inaugurato in meno di sei mesi dall’avvio del Sistema. Non credo che esista un altro sistema che abbia 10 centri di raccolta e smistamento come si prrefigge RetuRo nel primo anno di attività. È un progetto molto ambizioso e che ha tutte le possibilità di rivelarsi vincente. Ci sono stati molti passi, in realtà, perché tali progetti non sono sprint o test, sono cose che devi costruire in modo efficiente fin dal primo giorno e senza rinunciare ad alcuni principi. E questi principi vogliamo vederli implementati e vogliamo vederli portare risultati. E vi confesso con orgoglio che quando riceviamo richieste da colleghi di altri paesi, soprattutto dall’Europa occidentale, di imparare da noi, di venire qui in visita di lavoro, per vedere quali sono i passi e le lezioni che abbiamo imparato durante questo progetto, questo ci rende molto orgogliosi e ci onora.”
La Repubblica di Moldova è uno degli stati interessati ad adottare questa buona pratica romena. Sergiu Lazarenco, ministro dell’Ambiente di Chisinau: “Ci proponiamo che, entro il 2027, il sistema di deposito cauzionale sia operativo anche nella Repubblica di Moldova. Siamo consapevoli che l’attuazione di questo Sistema comporta sfide e responsabilità non indifferenti, ma è certo che attuando questo Sistema i cittadini diventeranno più responsabili, l’ambiente diventerà più pulito, svilupperemo l’economia circolare, creeremo nuove opportunità di sviluppo economico e, soprattutto, creeremo anche nuovi posti di lavoro. Sono molto felice di vedere che i cittadini di entrambe le sponde del Prut sono sempre più consapevoli e preoccupati per le questioni ambientali. Questo ci porta a proseguire con maggiore determinazione, ad intraprendere politiche e azioni complicate, ma tanto necessarie per l’ambiente. Non possiamo più rinviare l’attuazione delle riforme ambientali. Investendo in progetti ambientali, investiamo nel futuro!”
Per il momento in Romania non tutti i commercianti si sono registrati nel Sistema di deposito cauzionale, oppure alcuni di quelli registrati vogliono già uscire dal “girotondo del riciclo”, lamentando una transizione difficoltosa. A volte le macchine per il riciclaggio poste nei locali commerciali non funzionano, sono piene o non leggono i codici a barre degli imballaggi che devono essere restituiti. I piccoli negozi di quartiere non dispongono di spazi adeguati per immagazzinare PET, lattine o bottiglie vuote in attesa che le macchine li raccolgano. Per quanto riguarda i clienti, alcuni sono scontenti di non poter utilizzare i voucher ricevuti in qualsiasi negozio, ma solo in quello in cui li hanno riciclati. Ma nonostante gli intoppi tipici di ogni inizio, il sistema è cresciuto costantemente dal suo lancio nel novembre 2023. Solo nel mese di aprile sono stati raccolti 160 milioni di imballaggi, e l’ambizione delle autorità è che, in un solo mese, si superi la barriera dei 200 milioni. Ciò significa che, con la partecipazione dei 19 milioni di romeni, altrettanti imballaggi di bevande in meno finiranno nelle discariche, nei letti dei fiumi o nelle foreste.