Investimenti in infrastrutture mediche
Il Governo romeno ha firmato il contratto per la costruzione dell'Ospedale Regionale d'Urgenza di Craiova, il terzo di questo tipo dopo quelli di Iaşi e Cluj.
Sorin Iordan, 22.03.2024, 12:51
Le infrastrutture sanitarie in Romania sono state costantemente argomento di interesse per l’opinione pubblica e, di conseguenza, speculato dai politici. Lungo i quasi 35 anni dalla Rivoluzione del 1989 in Romania sono stati costruiti solo 4 ospedali, e ieri il Governo di Bucarest ha firmato un nuovo contratto per la costruzione di un ospedale regionale. Si tratta dell’Ospedale Regionale d’Emergenza di Craiova, un grosso progetto, che comprende un edificio di otto piani, oltre 800 posti letto per i pazienti ricoverati, 19 sale operatorie, 38 spazi per servizi diagnostici e terapeutici, nonché quasi 1.600 posti auto.
Il premier Marcel Ciolacu ha dichiarato che, con questa azione, l’amministrazione di Bucarest riesce a lavare quella che definisce una “vergogna nazionale” e ad avviare la costruzione dei tanto attesi ospedali regionali. “Il 28 febbraio, abbiamo firmato i contratti per i due ospedali regionali di Iaşi e Cluj, e oggi firmiamo il contratto per il terzo Ospedale Regionale di Emergenza a Craiova. L’ospedale regionale di Craiova servirà l’intera regione sud-occidentale della Romania e offrirà servizi sanitari di elevata complessità, utilizzando le più recenti tecnologie per la diagnosi e la cura. L’ospedale regionale sarà in grado di curare oltre 800 persone al giorno. (…) I tre ospedali regionali di Iaşi, Cluj e Craiova significheranno un passo avanti per il sistema sanitario romeno”, ha detto Marcel Ciolacu.
Da parte sua, il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha spiegato che attualmente ci sono molti progetti in corso nel sistema sanitario finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così come da altre fonti. “Tutti questi progetti non sono bloccati, sono in corso e la Romania dispone attualmente di un’infrastruttura ospedaliera in rapido sviluppo. Vogliamo che queste cose siano ultimate e che i pazienti in Romania abbiano accesso a servizi sanitari”, ha detto Alexandru Rafila. Attuando investimenti, la Romania è passata ad un nuovo paradigma, ha affermato, da parte sua, il ministro degli Investimenti e dei Fondi europei, Adrian Câciu, indicando che in totale sono disponibili 7 miliardi di euro per gli investimenti nella sanità.
L’unità medica interdisciplinare che sarà costruita a Craiova rappresenta un investimento di oltre due miliardi di euro e servirà le province di Dolj, Olt, Gorj, Mehedinţi e Vâlcea, tutte nella regione dell’Oltenia, nel sud-ovest della Romania. Non appena le gigantesche unità mediche di Iaşi, Cluj e Craiova saranno ultimate, l’Esecutivo dovrà affrontare la realtà della mancanza di personale sanitario. Sebbene i loro stipendi siano aumentati di circa l’80% dal 2018, molti continuano a partire per i paesi dell’Europa occidentale e aggravano la carenza. Secondo l’Amministrazione degli Ospedali e dei Servizi Sanitari di Bucarest, attualmente in Romania mancano 15.000 medici.