Nuova vittoria della lingua romena a Chişinău
A Chişinău, la Corte Costituzionale ha deciso di mantenere il sintagma "lingua romena" nella legislazione della Repubblica di Moldova.
Roxana Vasile, 12.03.2024, 12:52
Un numero record di quasi 13.000 iscrizioni – per i circa 5.000 posti disponibili – nel Programma nazionale per lo studio della lingua romena, edizione 2024, destinato agli adulti della Repubblica di Moldova che desiderano approfondire le proprie conoscenze o imparare il romeno da zero. La maggior parte delle domande sono state presentate da persone che vivono nella capitale Chişinău, nella regione autonoma della Găgăuzia, nel sud-ovest della Moldova, nella città di Bălţi e a Tiraspoli, capitale dell’autoproclamata regione separatista russofona della Transnistria.
Secondo un comunicato del Ministero dell’Istruzione della Moldova, le persone iscritte lavorano nei settori dell’istruzione, dell’economia, della medicina, della pubblica amministrazione centrale e locale, delle arti e della giustizia. I corsi di lingua romena sono gratuiti e saranno organizzati tra marzo e dicembre. Al termine dei corsi, i partecipanti otterranno un certificato attestante il livello di conoscenza della lingua romena.
Ciò si inserisce nel contesto più ampio della disposizione della Corte Costituzionale di Chişinău, che ha deciso ieri il mantenimento del sintagma “lingua romena” nella legislazione della Repubblica di Moldova, compresa la Legge fondamentale. I magistrati hanno respinto la notifica presentata l’anno scorso da un gruppo di deputati socialisti e comunisti, dopo che il Parlamento della Repubblica di Moldova aveva messo in atto una decisione della Corte del 2013 riguardante la corretta denominazione della lingua ufficiale.
“Considerato che gli atti della Corte Costituzionale non sono impugnabili, sono definitivi e, indipendentemente dalla loro natura, producono gli effetti che la Costituzione conferisce loro, la Corte ha ritenuto che la notifica sia manifestamente inammissibile nella parte relativa alla modifica della denominazione della lingua di Stato come romeno negli atti normativi adottati dal Parlamento”, ha dichiarato la presidente della Corte Costituzionale di Chişinău, Domnica Manole.
Negando l’evidenza, le autorità filo-russe che hanno governato in passato la Repubblica di Moldova hanno cercato di evitare la denominazione corretta della lingua parlata dai cittadini, utilizzando espressioni come “lingua moldava”, “lingua ufficiale”, “lingua materna” o , semplicemente, “la nostra lingua”, e mai “lingua romena”.
A 10 anni dalla decisione della Corte Costituzionale, che ha stabilito che il nome corretto della lingua ufficiale è esclusivamente “lingua romena”, a marzo 2023, con il voto maggioritario di 58 deputati filoeuropei, il Parlamento di Chişinău ha adottato la Legge che ha cambiato il nome della lingua di stato da “moldavo” in “romeno”, varando, così, la denominazione della lingua parlata nella Repubblica di Moldova.
In quel momento, la presidente Maia Sandu affermava che “la Legge conferma una verità storica e indiscutibile: la lingua di stato della Repubblica di Moldova è il romeno”, e coloro che hanno promosso, per decenni, l’idea della “lingua moldava” hanno cercato soltanto di dividere la società.