La settimana 04-09/03/2024
Congresso PPE a Bucarest/ Sostegno alla piena adesione di Romania a Schengen/ Incontri del presidente Klaus Iohannis/ Decisioni nella Camera dei Deputati/ Simona Halep, vittoria parziale al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna
Corina Cristea, 09.03.2024, 09:00
Più di 2000 delegati di 40 Paesi, tra cui anche 13 capi di stato e di governo, presidenti di partiti e commissari europei, hanno partecipato, mercoledì e giovedì, a Bucarest, al Congresso del Partito Popolare Europeo. Ursula von der Leyen è stata designata candidata del Partito Popolare Europeo (PPE) alla presidenza della Commissione Europea. In una conferenza stampa, lei ha dichiarato che il suo obiettivo è il mantenimento di un’Unione Europea forte e sicura, pacifica e prospera, democratica e unita. Ha inoltre affermato che „il presidente russo Vladimir Putin non deve vincere questa guerra con la quale ha cercato di spostare i confini con la forza”. La candidata dei popolari europei ha ribadito il sostegno all’Ucraina, al futuro europeo del Paese e ha promesso allo stesso tempo di continuare la lotta ai cambiamenti climatici. Nel primo giorno del Congresso a Bucarest, il Partito Popolare Europeo ha adottato all’unanimità un manifesto elettorale in cui chiede che la Romania e la Bulgaria aderiscano pienamente all’area Schengen. Il documento ha ricevuto persino il voto dei popolari dell’Austria, Paese il cui cancelliere, Karl Nehammer, della stessa famiglia politica, se n’era opposto finora. A Bucarest, il presidente del PPE, Manfred Weber, ha ribadito che la Romania e la Bulgaria riuniscono tutti i criteri. Lo scorso dicembre, il Consiglio dell’Unione Europea aveva votato a favore dell’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen solo con i confini aerei e marittimi, a cominciare dal marzo 2024. La riunione è stata ospitata dal Partito Nazionale Liberale, membro nella coalizione governativa della Romania, in partenariato con il Partito Popolare Europeo. Bucarest ha ospitato un congresso dei popolari europei anche a ottobre 2012.
Nelle sue pratiche per aderire pienamente all’area Schengen, la Romania ha anche il sostegno del Belgio, che ricopre al momento la presidenza del Consiglio dell’Unione. Al Consiglio Giustizia e Affari Interni che si è svolto questa settimana a Bruxelles, la ministra dell’Interno, Annelies Verlinden, ha sottolineato che la presidenza belga del Consiglio dell’UE continuerà a lavorare per un’adesione completa dei due Paesi, secondo le raccomandazioni della Commissione Europea. Presente al Consiglio, il ministro dell’Interno romeno, Cătălin Predoiu, ha sottolineato che Bucarest sta già cooperando per la tutela delle frontiere e il contrasto della migrazione illegale in Romania. Egli ha precisato che la Romania ha diminuito la migrazione di circa il 60% l’anno scorso e ha aggiunto: „se guardiamo la situazione sul terreno, notiamo che la Romania potrebbe rafforzare l’area Schengen e non è affatto corretto che siamo solo parzialmente integrati nell’area Schengen”. A Bruxelles, il ministro romeno ha firmato con il suo omologo bulgaro e con il commissario europeo agli affari interni un nuovo quadro di collaborazione per la gestione delle frontiere. I due stati hanno adesso a disposizione un’ulteriore somma di 85 milioni di euro per aumentare le capacità.
Il presidente Klaus Iohannis ha discusso, giovedì, a Bucarest, con il cancelliere austriaco Karl Nehammer, e dopo i colloqui il capo dello stato ha scritto su una rete sociale che il processo di piena adesione di Romania a Schengen continuerà fino al raggiungimento di questo obiettivo finale. “L’Unione Europea deve essere unita, forte e prospera, e l’ingresso del nostro Paese nello spazio di libera circolazione rafforzerà ancora di più la sicurezza europea nel beneficio di tutti i cittadini”, ha affermato il presidente romeno. Il cancelliere austriaco affermava, nel suo discorso davanti ai partecipanti al Congresso dei popolari europei, che le frontiere dell’Unione necessitano finanziamento e che ci vogliono procedure di asilo implementate quanto prima affinché le persone che si trovano illegalmente sul territorio comunitario possano essere rimpatriate. Questa settimana, il capo dello stato romeno ha avuto un incontro, a Bucarest, anche con la sua omologa della confinante Repubblica di Moldova, Maia Sandu. In precedenza, anche il premier Marcel Ciolacu aveva discusso con Maia Sandu, contesto in cui ha ribadito il sostegno fermo al percorso europeo di Chişinău.
La Camera dei Deputati ha adottato il disegno di legge che permette di organizzare le elezioni presidenziali a settembre. Il PSD e il PNL, al governo, hanno concordato che il primo turno delle elezioni si svolga il 15 settembre, mentre il secondo il 29 dello stesso mese. L’atto normativo è stato contestato dall’USR e dalla Forza della Destra alla Corte Costituzionale, che esaminerà la segnalazione dell’opposizione il 20 marzo. Ha ottenuto luce verde dalla Camera dei Deputati ed è passato alla fase di promulgazione anche il disegno di legge secondo il quale gli spacciatori di droga ad alto rischio non riceveranno più pene con sospensione e la vendita di sostanze psicoattive sarà punita con pene detentive comprese fra i tre e i dieci anni. Non in ultimo, i deputati hanno bocciato a maggioranza di voti la mozione semplice contro il ministro delle finanze, Marcel Boloş. I promotori della mozione, l’USR e la Forza della Destra, gli hanno rimproverato l’introduzione della tassa del 10% sui congedi per malattia. Invece il ministro Boloş ha smentito le accuse ed ha definito politicista l’iniziativa dell’opposizione.
Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha diminuito alla tennista Simona Halep la pena per doping da quattro anni a nove mesi. Ex numero uno mondiale, vincitrice a Roland Garros e Wimbledon e detentrice di oltre 20 altri trofei, la tennista romena può tornare sul campo da tennis, poiché la sua sospensione provvisoria è iniziata il 7 ottobre 2022. La sospensione era stata decisa per due presunti delitti sportivi – la presenza nell’urina di una sostanza proibita e irregolarità nel passaporto biologico. Secondo il TAS, Halep ha dimostrato che la violazione delle regole antidoping è stata involontaria. Lei ha fatto causa alla compagnia canadese che ha prodotto gli integratori alimentari a causa dei quali è risultata positiva e chiede danni di 10 milioni di dollari.