PPE – sostegno al pieno ingresso in Schengen
Nel primo giorno del Congresso di Bucarest, il PPE ha adottato un manifesto elettorale in cui sollecita la piena adesione di Romania e Bulgaria allo Spazio Schengen.
Roxana Vasile, 07.03.2024, 11:39
Ieri, nel primo giorno del suo congresso a Bucarest, il Partito Popolare Europeo ha adottato all’unanimità un manifesto elettorale in cui chiede la piena adesione della Romania e della Bulgaria allo Spazio Schengen. Si tratta di un documento approvato dagli oltre 2.000 partecipanti al Congresso. In altre parole, il manifesto ha sorprendentemente ottenuto anche il voto dei Popolari dell’Austria, paese il cui cancelliere Karl Nehammer, pure lui della stessa famiglia politica, si è finora opposto con veemenza a questa prospettiva, nonostante il fatto che i romeni e i bulgari siano da anni tecnicamente preparati per entrare a pieno titolo nell’area di libera circolazione delle persone e delle merci, ma anche nonostante i ripetuti appelli dei vertici comunitari.
D’altronde, il presidente del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha ribadito ieri a Bucarest che la Romania e la Bulgaria soddisfano tutti i criteri, senza dimenticare però di ricordare la sfida di Vienna. “Voglio chiedere anche ai socialisti austriaci di riconsiderare la loro posizione, perché pure loro sono contrari al pieno accesso di Romania e Bulgaria a Schengen, quindi abbiamo una sfida austriaca davanti a noi e dobbiamo convincere tutti i partiti a dare luce verde”, ha detto Manfred Weber.
I romeni che vivono e lavorano all’estero aspettano l’ingresso nell’area Schengen anche con le frontiere terrestri, ha dichiarato Nicolae Ciucă, il presidente del Partito Nazione Liberale, al governo insieme al PSD. Anche il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che il rinvio della piena adesione della Romania danneggerà l’Europa. “Il tango politico attorno all’adesione allo spazio Schengen non può essere né assunto né portato avanti. Dobbiamo dirlo chiaramente e fermamente qui, nella nostra famiglia politica. Possiamo e proteggeremo le frontiere esterne dell’Unione. Siamo pronti a farlo. Si possono inventare scuse e pretesti di ogni genere per rinviare la piena adesione allo spazio Schengen, ma ciò causerà enormi danni a breve termine. Chiedo a tutti coloro che hanno avuto dei riserbi sull’adesione della Romania allo spazio Schengen di mettere al primo posto i nostri interessi comuni a medio e lungo termine e non il vantaggio politico immediato”, ha affermato Kelemen Hunor.
Lo scorso dicembre il Consiglio dell’Unione Europea ha votato a favore dell’ingresso di Romania e Bulgaria in Schengen solo con le frontiere aeree e marittime, a partire dal 31 marzo 2024. Per accettare la loro completa adesione all’area di libera circolazione, quindi anche con i confini terrestri – peraltro la componente più importante, Vienna ha imposto delle condizioni. Impallidiranno queste condizioni di fronte alla necessità di ottenere un buon punteggio alle elezioni di giugno per il Parlamento Europeo o, al contrario, lo rafforzeranno?