Bilancio DNA
La Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA) ha presentato il suo primo bilancio dopo la fine del monitoraggio della Romania attraverso il Meccanismo di Cooperazione e Verifica istituito dall'UE.
Daniela Budu, 27.02.2024, 12:09
I pubblici ministeri hanno riscoperto il “coraggio” di indagare su casi di grande corruzione, ha dichiarato il procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Marius Voineag, presentando il rapporto di attività dell’istituzione per il 2023. Voineag ha chiesto agli inquirenti di continuare a dimostrare massima professionalità, con riferimento ai costi della corruzione che rimangono inaccettabilmente elevati per la società romena.
“Fiducia” è la parola che riassume l’attività della DNA nell’ultimo anno, ha precisato ancora Marius Voineag. In questo contesto, ha fatto riferimento alla fiducia dei dipendenti della DNA, che si manifesta nel loro coraggio di indagare su casi di grande corruzione, ma anche alla fiducia dei cittadini di presentare denunce. Il procuratore capo della DNA ha presentato alcune tappe fondamentali dell’attività dello scorso anno.
“Abbiamo voluto un consolidamento istituzionale aumentando le risorse umane e siamo riusciti ad assumere 29 procuratori, senza tenere in considerazione l’ultima procedura attraverso la quale altri 23 nuovi procuratori sono stati convalidati all’inizio di quest’anno. Nel corso del 2023 sono stati rinviati a giudizio 651 imputati. Il numero degli incolpati rinviati a giudizio per i quali sono state adottate misure preventive di libertà è aumentato notevolmente. Nel 2023, parliamo di 2.259 pratiche rispetto a 2.087 del 2022”, ha spiegato Marius Voineag.
La lotta contro la corruzione resta, indipendentemente dalle tensioni sociali o dagli interessamenti generati dal contesto politico, una priorità assoluta per il Governo romeno, ha assicurato il ministro della Giustizia, Alina Gorghiu, spiegando che le misure avviate l’anno scorso riaffermano l’impegno del Ministero per realizzare un atto di giustizia efficace e di qualità.
“Devo notare l’interessamento dei procuratori della DNA per l’applicazione delle misure assicurative e il recupero dei danni penali. Avete adottato misure in più della metà dei casi e permettetemi di incoraggiarvi a proseguire sulla linea di questi risultati significativi, soprattutto in un contesto in cui la metà di ciò che viene confiscato può ritornare alla società sotto forma di azioni di prevenzione della criminalità, educazione giuridica o sostegno concreto alle vittime di reati”, ha detto Alina Gorghiu.
Anche il presidente della Corte Costituzionale, Marian Enache, ha apprezzato l’attività della DNA. “Bisogna sottolineare il fatto che, nell’attuazione degli obiettivi del Meccanismo di Cooperazione e Verifica, alla DNA è spettato un ruolo di primo piano, ruolo che deve continuare a esercitare, nel contesto del nuovo meccanismo europeo dello stato di diritto, in cui la lotta alla corruzione occupa in ugual misura un posto centrale”, ha precisato Marian Enache.
Per il 2024, alla luce del contesto elettorale, la DNA promette che continuerà ad avere la stessa determinazione nella lotta alla corruzione. Secondo la direzione dell’istituzione, si contempla l’aumento della capacità istituzionale, con particolare riguardo alle politiche di risorse umane, e l’attenzione sarà rivolta ai grossi casi di corruzione e ai settori prioritari che hanno un impatto sulla vita dei cittadini.