Maria Tanase in doppio CD
Leditrice di Radio Romania (Casa Radio) ha lanciato il doppio CD “Maria Tanase. Canti popolari.1953 -1961, dedicato al centenario della grande cantante.
Corina Sabău, 04.06.2014, 09:27
L’editrice di Radio Romania (Casa Radio) ha lanciato il doppio CD “Maria Tanase. Canti popolari.1953 -1961”, dedicato al centenario della grande cantante. E’ il primo album che raccoglie le registrazioni di Maria Tanase ad una qualità sonora superiore, dai nastri magnetici originali. Ogni titolo è accompagnato da informazioni sulla registrazione e sull’origine del canto. Si tratta di 40 registrazioni storiche dalle teche di Radio Romania.
“All’inizio, a Maria non è stato facile registrare: non entrava in ritmo con l’orchestra e non riusciva a cantare nello stesso modo lo stesso brano, due volte. Ci è voluta una notte intera a Maria, all’etnomusicologo Harry Brauner e ai musicisti per registrare “Nozze zingare“, ma è valsa la pena, in quanto si dice che gli incassi della vendita abbiano salvato la casa discografica dal fallimento. Si dice anche che gli unici a non essere stati pagati sono stati proprio Maria e Brauner.”
D’altronde, su Maria Tanase, se ne sono dette tante cose, scrive Ioana Pelehatai in un dossier dedicato alla grande cantante sulla pubblicazione Dilema. E sempre Ioana Pelehatai aggiunge che “la leggenda di Maria sembra essersi costruita da sola. Si è costruita su notti insonni, ma con tanto canto, su tournée interminabili e tanti viaggi nel mondo. In una notte di Capodanno, all’apice della gloria, Maria ha cantato in 14 ristoranti di Bucarest e ha concluso la festa al ristorante Capşa.”
Negli anni ’30-’40, ha fatto delle tournée in Turchia, al Teatro Taksim di Istanbul e ad Ankara. Ha imparato canti in turco ed è tornata con la promessa di un posto di ricercatore all’Istituto Etnografico di Istanbul, di una villa sull’isola Prinkipo, di una trasmissione a Radio Ankara, e dello statuto di cittadino onorario. Ha rifiutato tutto. Ha cantato di fronte agli ambasciatori di Francia, Germania e Gran Bretagna a Bucarest, per ognuno nella sua lingua.
La presentazione dei CD è stata accompagnata anche da un dibattito su Maria Tanase, con la partecipazione dell’artista e giornalista Maria Balabas, dell’antropologo Vintila Mihailescu e l’etnomusicologo Florin Iordan. Maria Balabas ha firmato anche l’introduzione dell’opuscolo di presentazione dei “Canti popolari”.
“Rappresento Radio Romania a questo evento che mi rallegra tanto, si tratta del lancio di questo doppio disco Maria Tanase, ormai alla seconda tiratura. Per me ha significato un periodo in cui ho letto su Maria Tănase, mi sono riavvicinata a lei. Rileggendo quanto scritto quasi sei mesi fa, mi sono resa conto che è giunto il momento di parlare di nuovo su Maria Tanase. Nel periodo trascorso dall’uscita del CD è apparso anche un dossier sulla pubblicazione Dilema, con testi molto interessanti sulla grande cantante, e questo dialogo è solo un inizio su quello che ha fatto e ha significato Maria Tanase”, ha detto Maria Balabas.
Il 20 febbraio del 1938, la voce di Maria Tanase risuonava per la prima volta dal vivo a Radio Romania, in un programma di canti romeni, nella trasmissione “L’Ora del Villaggio“. Ovviamente, fu un successo. L’antropologo Vintila Mihailescu ha parlato della musica di Maria Tănase e della differenza tra “popular” (popolare) e “poporan” (contadino).
“Maria Tănase è stata la prima grande cantante di musica popolare romena. La differenza tra “popolare” e “contadino” è stata spiegata per la prima volta dal ricercatore Bogdan Petriceicu Hasdeu, dopo di che fu molto adoperata e spiegata anche da Henri Stahl. Si tratta della differenza tra la cultura creata dai contadini, e la cultura (musica compresa) popolare, che supera lo spazio rurale ed è ripresa e arrangiata in una specie di cultura di massa. Dunque quello che canta Maria Tanase è musica popolare, anche se il folclorista Harry Brauner le costruisce un repertorio di musica contadina. Questo è il motivo per cui lei è amata da tutti noi. La seconda osservazione è che Maria Tanase canta musica popolare romena, nazionale, non locale, come è quella contadina. Da ricordare che lei è figlia di contadini, però nata in una periferia urbana. Il suo pubblico è urbano, cosmopolita. Lei canta per questa gente, che aveva nostalgie locali, ma non apparteneva più al posto di origine. Cosicchè doveva cantare qualcosa che piacesse a tutti quelli che avevano lasciato i propri villaggi. E lei diceva, d’altronde, molto chiaramente, che non riprende, bensì arrangia”, ha spiegato l’antropologo.
“Maria Tanase ha reso attuale la musica, nel senso che l’ha trasferita nel nuovo contesto in cui la cantava, un contesto cittadino, dove la sua musica era molto gradita dagli intellettuali. Ha fatto tutto ciò con naturalezza, buon gusto e senso artistico”, ha spiegato l’etnomusicologo Florin Iordan.
“Il canto popolare romeno non poteva apparire prima della Romania. Ad esempio, il canto “Chi ama e abbandona” è stato registrato da Harry Brauner nel 1929 da una donna anziana, l’unica a saperlo in tutta la zona transilvana del Fagaras. Il canto non c’era più in altre zone. Ora lo conosciamo tutti, è diventato nazionale, è il canto che vinse il Gran Premio dell’Accademia Charles Cros. Questo iter è straordinario, perchè della donna dalla quale lo riprese Maria Tanase nessuno sa più nulla, ma piace a tutti, si è persino conquistato il riconoscimento internazionale. Questo è essenziale: che tutti noi, a prescindere dalla zona d’origine, ci riconosciamo in Maria Tanase. Orbene, ciò non poteva accadere senza un superamento della dimensione locale”, ha aggiunto Vintila Mihailescu.