La Romania in breve
Collocata nel sud-est europeo, la Romania è membro dellONU (dal 1955), membro dellUNESCO (dal 1956), membro del Consiglio dEuropa (dal 1993), membro della NATO (dal 2004), membro dellUnione Europea (dal 1 gennaio 2007).
Eugen Cojocariu, 08.04.2021, 15:48
ROMANIA: BIGLIETTO DA VISITA
Capitolo 1: Generalità
Nome ufficiale: Romania (adottato nel 1862, in seguito all’Unione dei Principati Romeni della Valacchia e della Moldavia, nel 1859)
Ordinamento dello stato: repubblica
Statuto internazionale: stato membro dell’ONU (dal 1955), membro dell’UNESCO (dal 1956), membro del Consiglio d’Europa (dal 1993), membro della NATO (dal 2004), membro dell’Unione Europea (dal 1 gennaio 2007)
Capitale: Bucarest (228 kmq, situata al sud del Paese), attestata nei documenti nel 1459.
Posizione geografica: sud-est dell’Europa Centrale, al nord della Penisola Balcanica, nel bacino inferiore del Danubio, che sfoccia nel Mar Nero. Dall’ovest all’est la Romania occupa circa 9 meridiani. Dal Nord al Sud, la Romania si stende su circa 5 paralleli.
Superficie: 238.391 kmq. La Romania è il 12/o Paese come dimensioni in Europa.
Frontiere: ~3175 km, di cui circa un terzo frontiere terrestri e due terzi frontiere fluviali (i fiumi Tibisco e Prut, il Danubio e il Mar Nero). Il litorale romeno del Mar Nero è lungo circa 245 km.
Confini: Ungheria (ovest e nord-ovest), Ucraina (est e nord), Moldova (est e nord-est), Mar Nero (sud-est), Bulgaria (sud) e Serbia (sud-ovest e ovest).
Lingua ufficiale: il romeno – lingua neolatina
Capitolo 2: Insegne, festa nazionale, feste legali, ora locale, unità monetaria
Festa nazionale: 1 Dicembre (giorno in cui, nel 1918, nella città di Alba Iulia, nel centro del Paese, venne sancita l’Unità di tutte le province storiche abitate prevalentemente dai romeni)
Bandiera: la bandiera della Romania è tricolore (blu, giallo, rosso) e non ha subito cambiamenti notevoli lungo la storia. I colori sono sistemati verticalmente, in 3 fasce di spessore uguale, nel seguente ordine dalla lancia: blu-cobalto, giallo-cromico, rosso-vermiglio.
Inno nazionale: Risvegliati romeno!, versi firmati da Andrei Muresanu, poeta romantico della generazione del 1848. La musica è del poeta e cantante Anton Pann.
Stemma: Lo stemma attuale ha come elemento centrale l’acquila d’oro crociata (simbolo della latinità, del coraggio, del potere e della risolutezza), ubicata su uno scudo di azzurro (simboleggiante il cielo) e tenendo tra gli artigli lo scettro e la spada (simboli della sovranità). Sul petto dell’acquila si trova un blasone diviso in insegne araldiche simboleggianti le province storiche romene: Valacchia, Moldavia, Transilvania, Maramures, Crisana, Banato e i territori adiacenti al Mar Nero).
Ora locale: ora dell’Europa Orientale: GMT +2 (ora legale), GMT + 3 (solare). L’ora solare è valida dall’ultima domenica del mese di marzo fino all’ultima domenica del mese di ottobre.
Festività nazionali: 1 e 2 gennaio (Capodanno), 24 gennaio (Unione dei Principati Romeni, 1859), Pasqua, Pasquetta, 1 maggio (Festa internazionale del lavoro), 1 giugno (Giornata internazionale del bambino), le Pentecoste, 15 agosto (Ferragosto – l’Assunzione della Vergine), 30 novembre (La Festa di Sant’Andrea, il Protettore della Romania), 1 dicembre (Festa Nazionale), 25 e 26 dicembre (Natale)
Unità monetaria: il leu (pl. – lei), diviso in 100 bani, che ha il codice internazionale RON. Il tasso di cambio del leu rispetto a varie valute è disponibile sul nostro sito.
Capitolo 3: separazione dei poteri, sistema politico
Lo stato viene organizzato secondo il principio della separazione e dell’equilibrio dei poteri – legislativo, esecutivo (Governo e Presidenza) e giudiziario – nell’ambito della democrazia costituzionale (ai sensi della Costituzione della Romania del 2003)
Il Presidente della Romania viene eletto direttamente, per un mandato di cinque anni. Una persona può ricoprire la carica di presidente solo per due mandati.
Il Governo della Romania è stato il più delle volte di coalizione, soprattutto dopo la prima alternanza al potere del periodo postcomunista, nel 1996.
Il Parlamento bicamerale (Camera dei Deputati e Senato) viene eletto tramite voto universale, col sistema proporzionale, a turno unico, per un mandato di 4 anni. I cittadini romeni residenti all’estero eleggono 4 deputati e 2 senatori in rappresentanza dei loro interessi.
Ai sensi della Costituzione, le minoranze nazionali che non possono accedere direttamente al Parlamento hanno un seggio riservato nella Camera dei Deputati, a patto di ottenere un numero minimo di voti a livello nazionale. Alla Camera ci sono 18 minoranze, ciascuna con il proprio deputato. L’unica minoranza che riesce ad entrare direttamente nel Legislativo è quella ungherese, la più numerosa in Romania.
La Romania è rappresentata da 32 eurodeputati al Parlamento Europeo, per un mandato di 5 anni.
Capitolo 4: Dati socio-demografici
I risultati definitivi del Censimento della popolazione e delle abitazioni dellàottobre 2011 indicano una popolazione stabile di circa 20,12 milioni (20.121.641) di persone. 727.550 persone avevano lasciato il Paese per un periodo più lungo (oltre 12 mesi). Al censimento generale del 2002 si contavano 21,68 milioni di persone. La diminuzione di 1.559.300 persone è stata provocata dal calo accentuato della natalità e dal saldo migratorio negativo. Il calo della popolazione rispetto al 2002 è più accentuata negli ambienti rurali (del 9,6% rispetto a una riduzione del 5,0% negli ambienti urbani).
Sul totale della popolazione stabile della Romania, il 54,0% era residente in città, mentre il 46% negli ambienti rurali. Rispetto al penultimo censimento, il peso della popolazione stabile negli ambienti urbani è cresciuto dell’1,3% a scapitolo di quello rurale. Rispetto al 2002, la distribuzione della popolazione stabile per fasce di età indicano chiaramente il fenomeno di invecchiamento della popolazione.
16,79 milioni di persone della popolazione stabile (88,9%) si sono dichiarati romeni. La popolazione di etnia ungherese era di 1,227 milioni di persone (6,5%), e il numero di coloro che si sono dichiarati rrom era di 621.600 persone (3,3%). Altri gruppi etnici più numerosi: ucraini (50,9 mila persone), tedeschi (36,0 mila), turchi (27,7 mila), russi – lipovani (23,5 mila) e tartari (20,3 mila persone).
Le più grandi comunità romene o di originari della Romania, si trovano in Moldova, USA, Canada, Ucraina, Serbia, Germania, Israele, Australia, Austria. Vanno aggiunte le numerose comunità di romeni che sono andati all’estero per lavorare, soprattutto in Italia e Spagna, ma anche in Gran Bretagna, Irlanda e Portogallo.La popolazione per sesso, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (al 20 ottobre 2011): il 51,4% femminile, il 48,6% maschile. In Romania, la speranza media di vita è di 74,5; per sessi – 71 anni per maschi e 78,1 anni per femmine, secondo un rapporto dell’OCSE e della Commissione Europea del dicembre 2014. Il 1 gennaio 2013, l’età media della popolazione era stimata ai 40,9 anni, in crescita.
Capitolo 5: Divisioni amministrative, principali città
Divisioni amministrative: 41 province più la capitale Bucarest, che ha statuto di provincia; 320 città, 2861 località rurali.
Città principali: Bucarest (circa 1,94 milioni di abitanti), seguita da Iasi, Cluj-Napoca, Timisoara, Costanza (ognuna con oltre 300.000 abitanti).
Capitolo 6: Storia
Nello spazio carpatico, le prime menzioni etnonime attestano un conglomerato di tribù daciche, di cui Erodoto, nel VI-o secolo av.C. menziona uno distinto, quello dei geti, che abitavano al nord del Danubio. Nelle fonti romane, i geti sono chiamati daci, secondo gli scritti del geografo Strabone, ai tempi dell’imperatore Augusto (27 av.C.-14 d.C.) – i daci e i geti parlavano la stessa lingua. Il centro politico della civiltà geto-dacica si trovava nei Monti di Orastie, a Sarmizegetusa (ovest della Romania odierna), e l’apice di questa civiltà è stato raggiunto durante il regno di Burebista (circa 80 – circa 44 av.C.) e Decebalo (87-106 d.C.) Dopo le guerre daco-romane (101-102, 105-106), l’imperatore Traiano trasformò la Dacia in provincia romana. Fino al 270-275, quanto l’Impero Romano ritirò l’esercito e l’amministrazione, la Dacia conobbe mutamenti sistematici che la inseriranno quindi nel mondo romano.
Tra i secoli IV e XIV sul territorio odierno della Romania passarono popolazioni migratorie, diverse come intensità e presenza. Tribù germaniche, iraniane, slave e di origine turca lasciarono la propria impronta sulla gente del posto. Le presenze protoromene sono attestate dalle fonti bizantine a partire dai secoli VII – VIII, però la prima formazione statale diretta da un romeno fu quella del principe Gelu, nello spazio intracarpatico, attestata dalla cronaca Gesta Hungarorum alla fine del X-o secolo. Ai primi del XII-esimo secolo, dopo che gli ungheresi conquistarono lo spazio intracarpatico e passarono al cristianesimo, venne formato il Principato della Transilvania. La formazione dei principati medioevali romeni Moldavia e Valacchia avvenne due secoli e mezzo dopo, tra il 1330 e il 1350. Lo spazio romeno condivise sempre i principali valori europei lungo il tempo. Il più forte – il cristianesimo. Il cristianesimo ortodosso si diffuse nei Principati Romeni sotto l’influenza del mondo bizantino.
Tra i secoli XIV-esimo e XVI-esimo, principi quali Mircea il Vecchio, Stefano il Grande, Vlad l’Impalatore, Iancu di Hunedoara si affiancarono alle alleanze cristiane europee contro l’espansione dell’Impero Ottomano. Lungo il XVI-esimo secolo, gli ottomani controllavano i Balcani, l’Asia Minore, il nord dell’Africa, il Medio Oriente ed erano arrivati alle porte di Vienna. Per oltre mezzo millennio, lo spazio romeno si trovò dal canto suo sotto l’influenza ottomana.
I primi tentativi di staccarsi dal controllo turco e di ripristinare i valori europei avvennero a partire dal XVII-esimo secolo, durante i regni dei principi Michele il Bravo, Serban Cantacuzino, Constantin Brancovan, Dimitrie Cantemir. Durante il periodo fanariota, nel XVIII-esimo secolo, nel mondo ottomano si acutizzò la crisi politica, sociale ed economica, e il riorientamento verso l’Europa Occidentale era ritenuto una via d’uscita dalla crisi. Dal punto di vista politico-militare, le alleanze austro-russe cui aderirono anche alcuni principi romeni, cominciarono a spingere l’Impero Ottomano fuori il sud-est europeo.
Ai primi del XIX-esimo secolo le idee del Romanticismo penetrarono anche nello spazio romeno. I dibattiti sul futuro stato romeno mirarono l’Unione della Moldavia alla Valacchia e la creazione delle istituzioni intese a rendere funzionale lo stato risultato da questa unione. Grazie alle riforme avviate durante il regno di Re Carlo I di Hohenzollern-Sigmaringen (1866-1914), la seconda metà del XIX-esimo secolo rappresentò un periodo proficuo nella storia della Romania. Nel 1918, alla fine della prima Guerra Mondiale, avvenne la Grande Unità. I territori abitati in maggioranza da romeni, che si erano trovati sotto dominio russo o austro-ungarico, tornavano in seno alla Madrepatria, per formare La Grande Romania. Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, la Romania continuò a progredire, durante i regni di Ferdinando I e Carlo II-o.
L’industria romena registrò un salto quantitativo e qualitativo, soprattutto nei settori estrattivo, siderurgico e metalmeccanico. La stabilità politica rese posibile la crescita del tenore di vita, soprattutto grazie agli investimenti stranieri. Il regime politico della democrazia liberale e la proprietà privata costituirono i fondamenti delle società romena libera.
Però nel Novecento, il secolo degli estremi, il totalitarismo fu presente anche in Romania. Prima attraverso il fascismo, il quale si affermò fortemente negli anni ’30-’40 e durante il regime del maresciallo Ion Antonescu. Dopo la seconda Guerra Mondiale, venne insediata da dittatura comunista con l’appoggio diretto degli eserciti sovietici. Il fascismo, e soprattutto il comunismo, significarono la deportazione e la morte di centinaia di persone, per non parlare dei traumi della guerra. Il comunismo significò la trasgressione dei più elementari diritti e libertà umani, l’eliminazione della proprietà privata, dell’opposizione politica e l’arresto degli oppositori, intellettuali, contadini, operai, della classe media e di tutti coloro che vi si opposero.
Il regime comunista capeggiato da Gheorghe Gheorghiu-Dej (1947-1965) e Nicolae Ceausescu (1965-1989) determinò i più significativi mutamenti sociali, introdusse pratiche staliniste, in base al modello politico marxista-leninista, di repressione della dissidenza, e prese misure catastrofiche dal punto di vista della politica economica. La crisi del sistema comunista culminò con la profonda crisi degli anni 1980, mentre il momento 1989, quando il regime Ceausescu crollò e circa 1300 romeni morirono nella rivoluzione anticomunista, altro non fece che confermare il fallimento del progetto comunista. Dal 1989, la Romania tornò man mano alla democrazia e all’economia di mercato.
Capitolo 7: Rilievo, risorse idriche, clima, vegetazione, fauna, areea protette, risorse minerarie
Il rilevo della Romania è composto di tre grandi forme: quella alta, dei Monti Carpazi (l’altitudine massima raggiunge i 2544 metri sulla Vetta Moldoveanu), quella media, corrispondente ai Subcarpazi, alle colline e agli altipiani, e quella bassa, delle pianure e del Delta del Danubio. Il Delta, la più giovane unità di rilievo, in continua formazione, ha un’altitudine media pari allo 0,52 m.
Le caratteristiche principali delle unità di rilievo sono la proporzionalità (il 31% i monti, il 36% le colline e gli altipiani, il 33% le pianure, comprese quelle lungo i fiumi) e la disposizione concentrica delle principali forme di rilievo.
Il clima in Romania è temperato-continentale di transizione, con influenze oceaniche, mediterannee e continentali eccessive. La temperatura media multiannua è differenziata a seconda della latitudine, rispettivamente 8 gradi centigradi nel nord del Paese e oltre 11 gradi centigradi nel sud, e dell’altitudine, con temperature di 2,5 gradi sotto zero in montagna e 11,6 gradi centigradi nelle aree di pianura.
Negli ultimi anni, la Romania ha registrato dei fenomeni meteo estremi, alcuni provocando vittime e ingenti danni materiali – precipitazioni abbondanti, trombe d’aria, ondate di caldo eccessivo, seguite da siccità prolungata.
La rete idrica ha una distribuzione radiale, la maggior parte sorgendo dai Monti Carpazi. Il principale collettore è il Danubio, il più importante fiume che bagna 1075 chilometri del territorio romeno, che si getta nel Mar Nero. I laghi sono rappresentati da quelli naturali in tutte le principali forme di rilievo, da quelli glaciali in montagna (Lacul Mioarelor – il Lago delle Pecore, nei Monti Fagaras, 2282 m) alle lagune (il Lago di Techirghiol, 1,5 m) e laghi artificiali, in tutte le unità di rilievo.
La vegetazione è condizionata dal rilievo e dagli elementi pedoclimatici, ed è disposta su piani. Le regioni di montagna sono coperte da foreste di conifere (soprattutto di peccio), miste (faggio, abete e peccio) e faggette. Sulle cime più alte si trovano pascoli alpini e cespugli di mugo, ginepro, mirtillo nero e rosso ecc. Nelle regioni di collina e altopiano prevalgono il faggio, il rovere e la quercia. La vegetazione di steppa e silvosteppa, che si stendeva su aree a scarsa umidità, è stata sostituita nella maggior parte dai campi coltivati.
Fauna: In montagna specie relitte, quali il camoscio e l’aquila reale. Nelle foreste dei Carpazi vivono vari mammiferi: orso, cervo, gatto selvatico, lupo, cinghiale, capriolo, scoiattolo e numerose specie di uccelli. In alcune regioni di montagna c’è ancora il gallo cedrone. Nelle regioni di collina e pianura – la lepre, la talpa, il riccio, vari uccelli, lucertole e anfibi. Per le aree di steppa sono caratteristici i roditori (il citello e il criceto). La fauna ittica è rappresnetata soprattutto dalla trota, nelle acque di montagna, da cavedano europeo e barbo nelle regioni di collina, e da carpa, perca, luccio, siluro, carpa di Prussia in quelle di pianura e nel Delta del Danubio. Nelle acque marine e nel basso Danubio vivono anche specie di storione.
Tra le principali risorse minerarie: il petrolio, che vanta una lunga tradizione di sfruttamento, il gas naturale, il carbone, lignite, minerali ferrosi e non ferrosi, giacimenti di oro, argento e bauxite; grandi riserve di sale, nonchè una serie di risorse non metallifere. Una categoria particolare delle ricchezze del sottosuolo sono le oltre 2000 sorgenti di acque minerali, sia per consumo che per le cure mediche.
In Romania, le aree protette si stendono su circa il 20% del suo territorio. Nel 2011, includevano 3 riserve della biosfera, inserite nel patrimonio dell’UNESCO (Il Delta del Danubio, il Parco Nazionale retezat e il Parco Nazionale dei Monti di Rodna), 8 aree umide di importanza internazionale, 13 parchi nazionali, 15 parchi naturali, 206 monumenti della natura, 64 riserve scientifiche, 699 riserve naturali, 148 aree di protezione speciale avifaunistica.
Capitolo 8: Trasporti
La Romania conta quasi 900 km di autostrade su tre direzioni: A1 (Bucarest-Piteşti-Sibiu-Deva-Timişoara-Arad-Nădlac), A2 (Bucarest-Constanţa), A3 (Bucarest-Braşov-Oradea-Borş). Le strade europee di classe A che passano per la Romania sono: E58; E60; E68; E70; E79; E81; E85; E87. La lunghezza delle strade in Romania è di circa 198.930 km.La lunghezza totale delle ferrovie è di ~10.785 km, di cui ~4.020 km sono elettrificate.
Principali porti: sul Mar Nero: Constanţa, Mangalia; sul Danubio: Orşova, Drobeta-Turnu Severin, Calafat, Corabia, Turnu Mãgurele, Zimnicea, Giurgiu, Olteniţa, Cãlãraşi, Cernavodã, Brãila, Galaţi, Tulcea, Sulina.
I principali aeroporti: Bucarest (Henri Coandã – Otopeni e Aurel Vlaicu – Bãneasa, per charter e voli privati), Constanţa (Mihail Kogãlniceanu), Timişoara (Traian Vuia), Cluj-Napoca, Târgu Mureş (Transilvania), Bacău, Iaşi, Sibiu, Arad, Oradea, Baia Mare, Suceava.
Capitolo 9: Prefisso telefonico, dominio Internet
Il prefisso telefonico internazionale per la Romania è 0040 (+40). Il prefisso per Bucarest, se si chiama dall’estero, è 0040 21. Vi si aggiunge un numero di sette cifre.
Il dominio Internet per la Romania è .ro
Autori testo in lingua romena: Steliu Lambru, Eugen Cojocariu, Stefan Baciu
Foto: Camera dei Deputati, Senato della Romania, L’Editrice Didattica e Pedagogica – Bucarest
Fonti complementari: Istituto Nazionale di Statistica, Costituzione della Romania, https://recensamantromania.ro, https://biodiversitate.mmediu.ro, OCSE, Commissione Europea