Malcontenti relativi ai cereali ucraini
Gli agricoltori romeni attendono la proroga delle restrizioni sulle importazioni di cereali dall'Ucraina, che scadrebbero il 15 settembre, poiché attualmente sono costretti a vendere a prezzi molto bassi.
Mihai Pelin, 13.09.2023, 14:00
Nella sessione plenaria del Parlamento Europeo si è svolto un acceso dibattito sul tema dellesportazione del grano ucraino. Il commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, il polacco Janusz Wojciechowski, ha dichiarato che, a suo avviso, la Commissione Europea dovrebbe estendere il divieto temporaneo sulle importazioni di grano ucraino in cinque Stati dell’UE confinanti con l’Ucraina, dato che la misura ha contribuito all’aumento delle esportazioni fuori dal blocco comunitario.
Da parte sua, leurodeputato romeno Dacian Cioloş ha chiesto ai membri della Commissione di prendere coscienza della realtà e di nominare un coordinatore speciale dellUnione per lesportazione dei cereali ucraini, il quale si assicuri che le spedizioni solo transitino i Paesi confinanti e non vengano venduti lì. LUnione non è riuscita a prendere una decisione comune e la strategia della Russia di usare il cibo come arma per aumentare la propria influenza politica nel mondo è intollerabile, ha sottolineato Cioloş. I più insistenti sono stati, tuttavia, gli eurodeputati polacchi, che hanno chiesto misure serie di tutela per gli agricoltori del loro Paese.
L’Ucraina è diventata completamente dipendente dalle rotte alternative dell’UE per le sue esportazioni di grano dopo che la Russia si è ritirata a luglio da un accordo di un anno che consentiva il trasporto sicuro del grano ucraino attraverso i porti del Mar Nero, ora attaccati da Mosca. Di conseguenza, gli agricoltori dei Paesi confinanti — Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Slovacchia — hanno dovuto affrontare una maggiore concorrenza e gravi blocchi sui propri mercati. Perciò ci sono pressioni per prorogare il divieto, che scadrebbe venerdì.
L’esecutivo europeo ha annunciato, a maggio, “misure preventive temporanee” che vieterebbero la vendita di grano in questi cinque stati, consentendo al contempo il transito attraverso il loro territorio verso i mercati al di fuori dell’UE, principalmente l’Africa. La Commissione ha stanziato 156 milioni di euro come risarcimenti da pagare agli agricoltori europei colpiti e ha raccolto quasi 1,9 miliardi di euro per il miglioramento delle rotte alternative.
Oltre il 60% del grano ucraino che transita lUE passa attraverso la Romania, dove le associazioni degli agricoltori hanno minacciato di avviare proteste se il divieto venisse revocato. Il ministro dellAgricoltura romeno, Florin Barbu, ha suggerito alla Commissione di istituire un sistema di sovvenzioni per il transito dei prodotti agricoli ucraini fuori dal blocco. Secondo lui le misure restrittive hanno avuto un effetto positivo sul mercato dei cereali in Romania. La guerra in Ucraina ha costretto gli agricoltori locali ad esportare grano a qualsiasi prezzo. Tuttavia i loro costi sono molto più bassi poiché sono esenti da dazi doganali, il che porta ad una concorrenza sleale.