Infezioni respiratorie virali in calo
Il numero delle infezioni respiratorie virali sta calando in Romania, però i medici spiegano che la stagione influenzale non è finita.
Daniela Budu, 07.04.2023, 11:25
Il numero delle infezioni respiratorie virali e da SARS-CoV-2 sta calando e in Romania ci sono scorte sufficienti di medicinali per le cure necessarie. Lo ha annunciato ieri il ministro della Salute, Alexandru Rafila, in una videoconferenza con i capi delle direzioni di pubblica sanità del paese. Il ministro ha precisato che la scorsa settimana sono stati accertati 6.900 casi di COVID, con un tasso di positività del 10% inferiore rispetto alla precedente. I dati ufficiali indicano che resta ancora alto il numero di decessi – 59, ma la mortalità si mantiene sotto l’1% rispetto al numero di casi. Per quanto riguarda i ricoveri negli ospedali, dei quasi 12.000 posti letto disponibili per i pazienti COVID, solo poco più del 12% è occupato. Il ministro ha precisato che anche il numero dei posti letto occupati nei reparti di terapia intensiva è dimezzato rispetto al periodo delle ondate pandemiche.
Alexandru Rafila anticipa anche un calo delle infezioni respiratorie virali nel successivo periodo. Se parliamo generalmente di infezioni respiratorie virali – influenza e COVID compresi, si osserva un lieve calo a livello nazionale. Il numero totale di infezioni respiratorie virali è sceso sotto 100.000. E’ importante per questo periodo e sono convinto che il calo continuerà anche in quello successivo. Se parliamo di terapie, ci sono scorte sufficienti sia di farmaci antivirali tipo Molnupiravir, Remdesivir, che di immunomodulatori da somministrare ai pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Anche le scorte di farmaci anticoagulanti sono sufficienti, ha precisato il ministro.
Le autorità hanno inoltre annunciato che è cessato lo stato di allerta epidemiologica per l’influenza. Gli infettivologi attirano, però, l’attenzione che, nelle collettività, stanno moltiplicando i casi di scarlattina e varicella dopo l’eliminazione delle misure anti-pandemiche. Il numero dei contagi non è molto più elevato rispetto agli anni antecedenti al coronavirus, indicano i dati ufficiali, ma si osserva una crescita rispetto agli ultimi tre. Siccome la scarlattina e la varicella colpiscono in particolare i bambini, sono apparsi anche dei focolai nelle scuole e negli asili d’infanzia. Esiste un vaccino anti-varicella, non inserito, però, nello schema nazionale di immunizzazione, cosicchè va acquistato dai genitori. Un simile siero non esiste ancora per la scarlattina, e le cure vanno fatte in una struttura sanitaria. I medici attirano l’attenzione che la stagione influenzale non è finita e anticipano una sovrapposizione di vari virus. Ci possiamo proteggere con le misure usuali, ma la cosa più importante è quella di evitare il contatto con le persone malate, che, a loro volta, non devono andare nelle collettività, spiegano i medici.