Senza valore soglia all’abuso d’ufficio
Via libera dei deputati, come camera decisionale, ai ddl che modificano il Codice penale e quello di procedura penale.
Ştefan Stoica, 06.04.2023, 11:00
La modifica dei Codici penale e di procedura penale è un traguardo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quindi un obbligo assunto dalla Romania in cambio dei soldi promessi dall’Unione Europea. I cambiamenti hanno interessato l’abuso e la negligenza sul lavoro. Arrivati con scandalo dal Senato, dove i partiti della coalizione PSD-PNL-UDMR hanno votato una soglia di 250.000 lei fino alla quale l’abuso e la negligenza d’ufficio non venivano considerati reati, i ddl sono stati drasticamente emendati dai deputati, che hanno eliminato qualsiasi valore soglia. Hanno proceduto in questa maniera anche se il Ministero della Giustizia aveva proposto, dopo la variante adottata dal Senato e criticata dall’opposizione e dai media, una soglia molto più bassa, pari a 9.000 lei dalla quale scattava l’incriminazione per le due azioni.
I successivi ripensamenti all’interno della coalizione, tassati subito dall’opposizione, hanno portato alla fine all’eliminazione del valore soglia per l’abuso d’ufficio. L’articolo prevede che l’azione del funzionario pubblico che non adempie a un atto previsto dalla legge o lo adempie con la violazione di una disposizione inclusa in un simile atto normativo, causando un danno o una lesione dei diritti o degli interessi legittimi di una persona fisica o giuridica, viene punita con la reclusione dai 2 ai 7 anni e l’interdizione del diritto di ricoprire un incarico pubblico. E’ stata eliminata anche la soglia per la negligenza d’ufficio, sanzionabile con la reclusione dai 3 mesi ai 3 anni oppure con la multa. L’assenza di qualsiasi valore soglia potrebbe porre un problema di incostituzionalità. La Corte aveva stabilito in precedenza che un valore soglia per l’incriminazione dell’azione è necessario, quanto tempo si calcola un pregiudizio recato dal rispettivo fatto.
Anche la modifica del Codice di procedura penale ha il potenziale di generare controversie. Il motivo è quello che è stata mantenuta la possibilità dell’uso delle intercettazioni fatte dai servizi specializzati come prove nel caso di più reati, l’evasione fiscale e la corruzione comprese. Pur facendo parte della coalizione, l’UDMR si è astenuta in questo caso. Il suo leader, Kelemen Hunor, ritiene che l’intelligence non deve aver nulla a che fare con il processo penale. Se il Servizio Romeno di Informazioni svolge un ruolo nel processo penale, allora non possiamo più parlare di giustizia indipendente e torniamo 10 anni addietro, ha attirato l’attenzione il leader dell’UDMR. La questione merita un serio dibattito nel Parlamento. Per anni, i servizi sono stati accusati da tutti i partiti, ognuno a sua volta, di coinvolgersi nel gioco politico, di fare e disfare fascicoli in grado di compromettere un certo politico o un altro. Utilizzare come prove nei processi di corruzione le registrazioni ottenute dai servizi tramite i mezzi specifici, rischia di alimentare i sospetti su questo tema.