Istruzione, malcontento dei sindacati in Romania
Sono iniziate ieri a Iaşi le proteste sindacali dei dipendenti dell'insegnamento preuniversitario, insoddisfatti delle retribuzioni.
Roxana Vasile, 03.03.2023, 10:19
A Iaşi, nell’est della Romania, si è svolta la prima puntata di una più lunga serie di proteste promesse dai sindacalisti del settore Istruzione. Centinaia di dipendenti dell’insegnamento preuniversitario hanno presidiato per un’ora la sede della Prefettura, scontenti principalmente dei bassi stipendi incassati sia dagli insegnanti che dal personale non docente. E’ la prima azione di una serie in tutto il paese, hanno annunciato gli organizzatori che vedono molto cupo il quadro salariale nell’insegnamento romeno, spiegando che attualmente tutte le categorie di dipendenti – personale docente, ausiliario, non docente e persino dirigenti – si confrontano con problemi.
Nonostante i colloqui con rappresentanti del Governo, i sindacati reclamano che la situazione non è stata rimediata con l’incremento salariale del 25% da essi richiesto per coprire l’alto tasso d’inflazione. Invocati anche problemi riguardanti il pagamento degli straordinari, ma anche la mancanza di certi bonus, come quello per le condizioni di lavoro. D’altronde, i dipendenti dell’insegnamento sono gli unici statali che non usufruiscono di questo bonus. Purtroppo, nonostate i colloqui svolti con gli esponenti del Governo sia a dicembre che a gennaio o febbraio, non è stato fatto quasi nulla di quanto hanno promesso. Se le cose andranno avanti in questo modo, siamo ovviamente molto decisi di scendere in sciopero generale, probabilmente a maggio, ha dichiarato il leader sindacale Laviniu Lăcustă.
In un’intervista a Radio Romania, il ministro dell’Istruzione, Ligia Deca, spiega che i malcontenti interessano la legislazione attuale e promette che la futura legge, in via di preparazione, prevede retribuzione progressiva, partendo alla base dallo stipendio medio, fatto accolto favorevolmente dai sindacati. Le proteste annunciate non riguardano le misure previste nel nuovo pacchetto legislativo, bensì la griglia salariale secondo l’attuale legge sulla retribuzione. Questo è un altro discorso. La misura inclusa nella nuova legge, cioè che la griglia salariale nel campo dell’insegnamento parta dallo stipendio medio, è ottimamente accolta dai sindacati che hanno anche lavorato con gli esperti del Ministero dell’Istruzione per proporre al Ministero del Lavoro una griglia salariale basata su questo valore, proprio per poter avere una carriera didattica motivante, ha precisato il ministro Ligia Deca. Siccome al momento le promesse non compensano la mancanza di soldi, nel successivo periodo presidi simili a quello svoltosi ieri a Iaşi si terranno in tutto in Paese, la capitale Bucarest compresa.