L’Ucraina può contare sui suoi amici
Sarà un inverno molto complicato per l'Ucraina e per i suoi amici, dichiara l'ambasciatore di Romania a Kiev, Alexandru Victor Micula.
Roxana Vasile, 28.11.2022, 11:45
L’Ucraina attraverserà l’inverno più difficile dalla Seconda Guerra Mondiale in poi e sia Kiev che i suoi amici si devono preparare per questa prova. Lo dichiara l’ambasciatore di Romania nel paese confinante, Alexandru Victor Micula, sottolineando, però, che nessuno deve lasciarsi intimidire dagli attacchi del regime Putin contro l’infrastruttura civile. D’altra parte, l’ambasciatore precisa che Bucarest si impegnerà nella ricostruzione dell’Ucraina attraverso progetti svolti al livello dell’Unione Europea, ma anche tramite progetti nazionali. Alexandru Victor Micula, che ha iniziato la missione a Kiev a luglio, spiega come vanno le cose.
ʺDobbiamo capire che si tratta di un processo molto complesso. Se dovessi prendere come riferimento la conferenza di Lugano, svoltasi ai primi di luglio, in quel momento si parlava di circa 40.000 obiettivi distrutti parzialmente o completamente e che necessitavano di aiuto per essere ricostruiti. Fino al mio arrivo in missione, era già raddoppiato il numero degli obiettivi distrutti completamente o parzialmente, e man mano che vengono liberati dei territori ucraini, constatiamo che il livello di distruzione nella rispettiva zona è enorme, cosicchè le necessità aumentano in modo esponenziale man mano che le ostilità proseguono. Dobbiamo riconoscere lo sforzo compiuto dalle autorità ucraine in primo luogo per tentare di avere una lista aggiornata degli obiettivi che vanno ricostruiti. In secondo luogo, la maniera in cui utilizzano una metodologia sviluppata dalla Banca Mondiale per stimare i costi di ricostruzione per ogni singolo obiettivo. In terzo luogo, la maniera in cui associano l’obiettivo che necessita di ricostruzione con il potenziale donatore, il paese o l’istituzione internazionale che si assume la ricostruzione del rispettivo obiettivo, il che fa sicchè quegli obiettivi siano tolti dalla lista di coloro per cui si cerca finaziamento. E ora, insieme alla Commissione Europea, alla Banca Mondiale, alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, stiamo lavorando alla quarta componente, cioè il meccanismo di finanziamento della ricostruzione. Vogliamo avere anche alcuni progetti di ricostruzione dove mettere la bandiera romena, alcuni progetti di ricostruzione nazionali e siamo nella tappa in cui stiamo valutando potenziali zone per attuare simili progetti e scegliere un settore per specializzarci, ha spiegato l’ambasciatore.
Oltre ai programmi governativi o svolti accanto ad altri stati membri e con la Commissione Europea, ci sono moltissimi programmi delle autorita’ locali di Romania, di ong, fondazioni e persino volontari. Tutti questi aiuti offerti all’Ucraina sono importanti. Pero’ le necessita’ sono talmente grandi che quello che puo’ essere offerto di tutto il cuore e’ una mezza goccia nell’oceano, dice ancora l’ambasciatore di Romania a Kiev.