Da Schengen a MCV
La Romania ha pieno sostegno a Bruxelles per entrare nell'Area Schengen. Segnali positivi anche per l'abolizione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica.
Corina Cristea, 28.10.2022, 10:33
La Romania potrebbe ricevere a breve la lungamente attesa luce verde per aderire all’Area Schengen. L’argomento del suo ingresso, ma anche della confinante Bulgaria, con la quale va da tanti anni in tandem in questo percorso, potrebbe essere incluso sull’agenda del Consiglio Giustizia e Affari Interni in programma l’8 e il 9 dicembre. La decisione finale sull’allargamento viene presa all’unanimità dai membri UE che fanno parte dello spazio di libera circolazione, e al momento solo l’Olanda, costantemente contraria all’adesione, mantiene ancora certi riserbi. Le autorità dell’Aja affermano di non opporsi, di principio, all’ingresso, però il Parlamento olandese ha raccomandato di recente che non sia presa una decisione irreversibile prima di ulteriori verifiche.
Una missione volontaria di valutazione è arrivata questo mese in Romania e Bulgaria, e gli esperti della Commissione Europea e dei paesi membri hanno presentato al Gruppo per questioni Schengen il rapporto sui due paesi. Una missione nella quale i Paesi Bassi non hanno inviato esperti, ma che ha portato a conclusioni positive al più possibile, spiega il premier Nicolae Ciucă. Il primo ministro ha precisato che non ha letto il rapporto, in quanto non è pubblico, però ha ricevuto le informazioni dai rappresentanti della Romania presenti alla sua analisi. I risultati confermano la preparazione della Romania in materia di acquis Schengen e ci avvicina al raggiungimento di questo obiettivo paese, ha detto inoltre il primo ministro.
Accompagnato dai ministri dell’Interno e della Giustizia, Nicolae Ciucă è andato nei giorni scorsi a Bruxelles, dove ha ricevuto assicurazioni che la Romania ha il pieno sostegno per entrare a Schengen, come hanno detto tutte le autorità europee incontrate dal premier. Abbiamo dimostrato di essere in grado di proteggere i confini esterni dell’Unione Europea. L’abbiamo fatto anche prima dell’inizio del conflitto. E più ancora dopo l’avvio della guerra, e la pressione sull’intero servizio di frontiera è stata particolarmente complessa e dinamica, ha dichiarato Nicolae Ciucă.
Il fatto che i risultati della Romania siano apprezzati a Bruxelles è dimostrato anche dalla recente risoluzione non legislativa adottata ad ampia maggioranza dall’Eurocamera, con la quale il Consiglio dell’Unione Europea è invitato a prendere, entro fine anno, tutte le misure necessarie all’adozione della decisione sull’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen.
Segnali positivi arrivano anche in riferimento all’abolizione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Il premier ha discusso in tal senso con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, mentre il ministro della Giustizia, Cătălin Predoiu, ha svolto colloqui tecnici applicati con altre autorità comunitarie. Il primo ministro ha menzionato lo stadio dell’adozione del pacchetto delle nuove leggi sulla giustizia, sottolineando che il progresso compiuto negli ultimi mesi è una buona base per un rapporto MCV positivo da parte della Commissione Europea. A Bruxelles, Nicolae Ciucă ha trasmesso agli eurodeputati romeni che serve un’azione congiunta sia per l’ingresso a Schengen che per l’abolizione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica.