Inflazione: rapporto della Banca Centrale Romena
Il governatore della Banca Centrale Romena, Mugur Isărescu, ha presentato il rapporto sullinflazione.
Roxana Vasile, 10.08.2022, 14:04
Se fino a circa un anno fa i rapporti della Banca Centrale della Romania erano attesi con interesse soprattutto dagli specialisti in finanza, banche o economia o dai giornalisti specializzati, ora anche i cittadini abituali stanno cercando di decodificare gli ultra-specializzati linguaggi dei suoi comunicati periodici.
Ciò perchè i cittadini si annoverano tra i grandi perdenti di una situazione con molteplici cause, ma soprattutto con ripercussioni dirette sulla loro vita quotidiana: la forte crescita dellinflazione. Quindi cosa rileva lultimo rapporto della BCR, presentato, ieri, dal governatore Mugur Isărescu? Quello che i romeni sentono quotidianamente nelle proprie tasche: lintensificazione del ritmo di crescita del tasso dellinflazione da aprile a giugno, che ha superato il 15%, nel contesto degli shock causati dal prezzo elevatissimo dellenergia e dei combustibili e dallaumento del prezzo dei prodotti alimentari, specialmente di quelli trasformati.
Sempre secondo la Banca Centrale Romena, linflazione sarebbe arrivata al 20% se il Governo non fosse intervenuto e non avesse fissato un tetto ai prezzi dellenergia, merce che fa parte di tutti i prodotti. Linflazione dovrebbe diminuire, ma non tanto quanto precedentemente previsto dalla Banca Centrale. Più precisamente, la Banca ha rivisto al rialzo, al 13,9%, la previsione inflazionistica per la fine di questanno e stima uninflazione del 7,5% per la fine del prossimo. A maggio la Banca Centrale stimava il 12,5% per la fine di questanno e il 6,7% per il 2023. A metà del 2024, linflazione dovrebbe essere del 2,3%. Fortemente colpite dallaumento dei prezzi sono anche le persone fisiche con prestiti bancari.
In quasi la metà dei casi, le loro rate sono calcolate sulla base del cosiddetto indice Robor. Se a gennaio il Robor era intorno al 3%, attualmente supera l8%, ben al di sopra del tasso dinteresse di riferimento deciso dalla Banca Centrale, del 5,5%. Il governatore Mugur Isărescu ammette che non è né piacevole, né facile pagare rate più alte, ma il messaggio della Banca Centrale ai cittadini da più di un anno è che il periodo dei bassi tassi di interesse – come erano durante la pandemia – è passato. In periodi normali, il tasso dinteresse di riferimento è compreso tra il 3% e il 6%, quindi i romeni non dovrebbero più contare su una riduzione degli interessi sui prestiti.
Con la menzione che il Robor – ha detto testualmente il governatore Isărescu – è, tuttavia, troppo elevato! In questo contesto, il governatore ha inviato un messaggio personale a tutte le banche: guardare con più attenzione alle decisioni della Banca Centrale. In altre parole, che spera e crede che, così, il Robor si avvicinerà al tasso dinteresse di riferimento.