Crediti sempre più cari
Lindice ROBOR continua ad aumentare in Romania, come pure le rate dei crediti al consumo.
Mihai Pelin, 05.08.2022, 14:37
L’indice Robor a tre mesi, in funzione del quale viene calcolato il costo dei crediti al consumo a interesse variabile, continua a salire, in Romania, ed è arrivato all’8,11% all’anno. Secondo la Banca Centrale della Romania, un livello maggiore era stato registrato il 1° febbraio 2010, dell’8,15%. All’inizio di quest’anno, lo stesso indice ammontava al 3% all’anno. Quasi metà dei crediti in lei concessi in Romania vengono calcolati, al momento, in funzione dell’indice Robor.
Adrian Negrescu, analista finanziario, afferma che molti romeni si trovano nella situazione di dover pagare rate maggiori del 50% oppure addirittura dell’80% rispetto all’anno scorso. Una prima soluzione è il passaggio all’indice di riferimento per i crediti ai consumatori (IRCC), di modo che le rate diminuiscano per un periodo di 1-2 anni, è del parere Adrian Negrescu: “Per passare dal Robor all’IRCC non si deve fare altro che recarsi nella banca dove è stato contrattato il prestito e inoltrare una domanda, alla quale, di solito, la risposta arriva entro 30 giorni. È una sollecitazione legale, che le banche dovrebbero portare a compimento quanto prima. Se la banca rifiuta e c’è la possibilità che rifiuti il passaggio all’IRCC, la soluzione è di rivolgersi al Centro per la Soluzione dei Litigi nel Settore Bancario, CSALB, un’istituzione che aiuta a negoziare con la banca queste nuove condizioni per i crediti.”
Un’altra possibilità è il rifinanziamento dei crediti, prendendo in considerazione le offerte delle banche. Per chi resta senza un posto di lavoro l’unica soluzione è il rinvio del pagamento delle rate di qualche mese, fino a quando riesce a trovare un nuovo impiego. Adrian Negrescu: “Per chi si trova in una situazione difficile, cioè non ha la possibilità di trovare un posto di lavoro, il fallimento personale o la dazione in pagamento sono altre due soluzioni, per liberarsi dal peso di un credito che non può più pagare.”
L’analista finanziario attira l’attenzione che gli interessi continueranno ad aumentare se l’inflazione si manterrà ad un livello elevato. Egli afferma che l’indice Robor potrebbe raggiungere il 9% nel prossimo periodo. L’aumento dell’interesse di riferimento è la misura più a portata di mano che le banche centrali — le istituzioni incaricate della stabilità dei prezzi — usano per far calare l’inflazione. Per diminuire la disponibilità di liquidità sul mercato, l’aumento degli interessi scoraggia la gente a prendere ulteriori prestiti. L’effetto si stende però anche ai vecchi crediti, tramite l’aumento degli interessi variabili. Se la banca centrale offre alle banche commerciali crediti più cari, queste ultime applicheranno, a loro turno, interessi più alti sul mercato interbancario. A livello europeo, più banche centrali aumentano gli interessi, a causa della situazione economica globale. L’Europa si confronta ancora con la pandemia da COVID-19, che ha creato dei “cortocircuiti” nelle catene di approvvigionamento. Successivamente, a febbraio, è iniziata la guerra in Ucraina seguita dalle sanzioni imposte alla Russia, che hanno scosso i mercati energetici.