Moniti dalla Banca Mondiale e dal FMI
Quattro instituzioni mondiali invitano all'unisono a misure coordinate per garantire la sicurezza alimentare.
Roxana Vasile, 15.04.2022, 11:03
Questa settimana, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale del Commercio hanno rivolto appelli a tutti i Paesi di prendere delle misure urgenti e coordinate per la sicurezza alimentare. In una dichiarazione congiunta, i leader delle quattro istituzioni hanno ammonito che la guerra in Ucraina si aggiunge alle pressioni già esistenti in seguito alla crisi generata dal Covid-19 o dai cambiamenti climatici, con milioni di persone in pericolo nell’intero mondo. I prezzi molto più alti per i prodotti di base e le difficoltà nell’approvvigionamento hanno creato una pressione crescente per i consumatori normali. Il maggior rischio interessa i paesi poveri, ma c’è una vulnerabilità crescente anche nei paesi a redditi medi.
A causa della guerra in Ucraina, il FMI ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita dell’economia mondiale sia per il 2022 che per il 2023, nelle condizioni in cui i prezzi più alti per cibo ed energia mettono pressione sulle economie fragili, ha sottolineato ieri il direttore generale del FMI, Kristalina Georgieva, precisando che l’invasione russa in Ucraina invia ondate di shock nell’intero mondo e provoca difficoltà nei paesi che già stanno compiendo degli sforzi per riprendersi dalla pandemia. In termini semplici, ci confrontiamo con una crisi dopo crisi. In termini economici, la crescita va verso il basso e l’inflazione verso l’alto. In termini umani, i redditi della gente stanno calando, e le difficoltà si moltiplicano, ha concluso Kristalina Georgieva.
Il FMI, che pubblicherà martedì le nuove previsioni economiche, rivedrà al ribasso le stime per 143 economie, che insieme rappresentano l’86% del PIL mondiale, però, per la maggioranza dei Paesi, continua a contare su una crescita economica positiva. Pur non avendo fornito una cifra concreta sulla crescita dell’economia mondiale, Kristalina Georgieva ha precisato che sarà inferiore alle stime del 4,4% indicate dal FMI a gennaio, pure questa ridotta di mezzo punto percentuale a causa delle perturbazioni nelle catene di approvvigionamento. Il pericolo imminente per molte economie è l’inflazione, che resterà ad un livello record per un periodo più lungo delle stime. Stando al FMI, pericolosa è anche la frammentazione dell’economia mondiale in blocchi geopolitici, con diversi standard commerciali e tecnologici, sistemi di pagamento e valute di riserva. Una simile frammentazione è la minaccia più grande contro l’ordine economico dopo la seconda Guerra Mondiale.
In Romania, le autorità tentano di sostenere la popolazione seriamente colpita dall’inflazione superiore al 10%, la più alta degli ultimi 18 anni. Il premier Nicolae Ciucă ha presentato al presidente della Banca Mondiale, David Mamplass, in visita a Bucarest, il programma Sostegno per la Romania, per un valore di 17 miliardi di lei (circa 3,5 miliardi di euro), di cui oltre il 60% è destinato agli investimenti. Inoltre, il Governo romeno sostiene il transito di merci, per facilitare le esportazioni dall’Ucraina, ha dei piani per sviluppare le capacità di generazione dell’energia elettrica ed espandere gli sfruttamenti di gas naturale, compreso l’offshore, e si propone di valorizzare meglio il potenziale agricolo della Romania.