Le vaccinazioni passano ai medici di famiglia
Il numero dei nuovi contagi da COVID-19 diminuisce da una settimana allaltra. Le autorità romene parlano di un allentamento delle restrizioni.
Mihai Pelin, 18.02.2022, 14:34
In Romania, l’intensità dell’attuale ondata della pandemia sembra essere diminuita, però il numero dei nuovi casi di COVID-19 confermati ogni giorno si mantiene a un livello elevato. Il numero dei pazienti ricoverati negli ospedali è ormai inferiore a 11.000, questo essendo il più basso livello di questo mese. La stessa tendenza di calo si verifica anche nelle terapie intensive. Le autorità stimano che, entro circa due-tre settimane si potrebbero prendere le prime misure di allentamento delle restrizioni, a patto che gli sviluppi mantengano l’attuale tendenza. L’ultima misura alla quale si rinuncerà sarà l’uso della mascherina negli spazi chiusi.
Il segretario di stato Raed Arafat ha precisato che, quando i dati epidemiologici permetteranno l’allentamento delle restrizioni, tale processo avverrà gradualmente: “Probabilmente sarà rivista la capienza delle sale in cui si svolgono certe attività, la mascherina all’aperto forse non sarà più obbligatoria, quindi, ci sono più misure che verranno rimosse gradualmente se la curva epidemiologica resta in discesa e si mantiene in calo il numero delle persone ricoverate negli ospedali e nelle terapie intensive, come pure il numero totale dei contagi, che per fortuna, al momento, è in discesa.”
Dal canto suo, il coordinatore della campagna vaccinale anti-COVID-19, il medico militare Valeriu Gheorghiţă, ha sottolineato che, probabilmente, entro un mese ci sarà una situazione molto migliore dal punto di vista epidemiologico. Egli ha annunciato che, nell’ultima settimana, sono stati chiusi 138 centri vaccinali in 28 province, due sono stati trasformati in centri di test, mentre altri sette funzionano in modalità ibrida, sia per attività di test, che di vaccinazione. La valutazione dell’attività dei centri vaccinali continua e le autorità auspicano di aumentare il numero delle inoculazioni nei gabinetti dei medici di famiglia, afferma Valeriu Gheorghiţă. Quanto alle dosi di vaccino che la Romania non utilizzerà nel prossimo periodo, queste potranno essere donate o rivendute, ha detto ancora Valeriu Gheorghiţă: Se il tasso vaccinale diminuisce molto, ci avanzerà un certo numero di dosi, come succede in tutti i Paesi europei, ma ciò non vuol dire che quelle dosi non saranno utilizzate: entreranno in un meccanismo di donazione nel sistema COVACX, oppure saranno rivendute se ci saranno domande in tal senso.”
D’altra parte, le autorità danno assicurazioni che, in tutto il Paese, ci sono abbastanza quantità disponibili di farmaci per la cura del SARS — CoV 2 sia negli ospedali, che nelle farmacie a circuito chiuso. L’interesse per l’immunizzazione si mantiene abbastanza basso. Fino al 16 febbraio, la Romania ha ricevuto più di 32,4 milioni di dosi di vaccino anti-COVID, di cui ne sono state somministrate oltre 16,6 milioni, cioè il 51,28%. Poco più di 8 milioni di persone hanno completato il ciclo vaccinale.