Revisione al ribasso della crescita economica
La Commissione di Previsione ha rivisto al ribasso al 4,3% le stime sulla crescita economica della Romania per questanno.
Corina Cristea, 17.02.2022, 14:46
La Commissione Nazionale di Strategia e Previsione di Bucarest ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita economica della Romania, anticipando una crescita di solo il 4,3%, in calo dello 0,3% rispetto alla precedente stima. I motivi che stanno alla base di questa decisione sono legati all’aumento accelerato dell’inflazione — che ammonta al momento a oltre l’8% e che potrebbe superare a breve il 10%, ma anche alla quinta ondata della pandemia di coronavirus e alla crisi energetica che continua.
Tutte le stime sono realizzate senza prendere in considerazione lo scoppio di un conflitto determinato dalle tensioni geopolitiche al confine con l’Ucraina, precisano gli autori della previsione invernale della Commissione. Il valore del 4,3% suggerito ha preso in considerazione, però, il mantenimento dei prezzi per i prodotti energetici a un livello elevato, il che potrebbe intaccare l’attività nell’industria, soprattutto per quanto riguarda l’industria chimica e metallurgica, rami che sono grandi consumatori di energia.
Inoltre, si stima che ci saranno ancora interruzioni nelle catene di approvvigionamento, che contribuiscono ai prezzi alti sul mercato. Sebbene le perturbazioni possano essere di diverso livello, esse continueranno a intaccare l’industria automobilistica e quella degli equipaggiamenti elettrici. Una crescita più bassa è attesa anche nel settore servizi, soprattutto per la componente di acquisto di beni da parte della popolazione. D’altra parte, per il settore delle costruzioni si stima un contributo più importante rispetto alle previsioni autunnali, sia sullo sfondo del paragone con la seconda metà del 2021, quando l’attività nel settore è rallentata, sia grazie a un forte impulso atteso in seguito all’accesso ai fondi europei.
La Commissione Nazionale di Strategia e Previsione anticipa una dinamica più bassa nel caso del consumo privato, ma anche in quello degli investimenti, rispetto alle precedenti previsioni. È stato inoltre rivalutato l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale sulla traiettoria dell’inflazione lungo il corrente anno, il che ha determinato una previsione in crescita dei prezzi di consumo. I successivi sviluppi indicano un rallentamento della crescita, a febbraio, grazie all’entrata in vigore delle nuove regolamentazioni sul livello del tetto massimo dei prezzi e delle quote di consumo, seguite da un picco nel mese di aprile. Crescite meno significative sono previste anche a luglio e all’inizio della stagione fredda.
Le stime indicano un’inflazione alla fine del 2022 pari al 9,5%, che corrisponde a una media annuale del 9,9%, e non hanno considerato altre misure di sostegno alla popolazione, che saranno quantificate nella successiva previsione. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica resi pubblici martedì, l’economia romena ha registrato una crescita del 5,6% l’anno scorso. Nell’ultimo trimestre del 2021, il PIL è diminuito dello 0,5% rispetto al precedente trimestre, però è salito del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2020.