La Banca Centrale della Romania cerca di contenere l’inflazione
La Banca Centrale della Romania ha aumentato linteresse di riferimento nel tentativo di tenere sotto controllo linflazione.
Eugen Coroianu, 11.01.2022, 13:58
La Banca Centrale della Romania ha aumentato l’interesse di riferimento dall’1,7% al 2% all’anno ed ha deciso di mantenere il controllo fermo delle liquidità sul mercato monetario. È la terza seduta consecutiva della direzione della Banca Centrale in cui viene aumentato l’interesse di riferimento, nel tentativo di tenere sotto controllo l’inflazione, che aumenta più rapidamente di quanto anticipato. Gli esperti della banca stimano che, nel prossimo periodo, aumenteranno anche i tassi di interesse applicati dalle banche ai mutui concessi a popolazione e compagnie, ma anche ai depositi, che al momento si piazzano a un livello molto basso.
La Banca Centrale della Romania ha inoltre deciso di mantenere i livelli attuali delle riserve minime obbligatorie per i passivi in lei e valuta delle istituzioni di credito. Dan Suciu, portavoce della banca, ha dichiarato all’emittente radio pubblica: “Purtroppo, l’inflazione è la principale preoccupazione, perché abbiamo notato ultimamente crescite di quest’indice. Ciò accade non solo in Romania, ma anche a livello mondiale ed è dovuto principalmente ai prezzi dell’energia. Abbiamo visto tutti l’evolversi dei prezzi dell’energia – energia elettrica, gas, combustibili. Tutto ciò influisce su quest’indice e, implicitamente, l’aumento dei prezzi determina crescite anche per altri tipi di prezzi — parliamo di inflazione, quando abbiamo un aumento generalizzato dei prezzi. Purtroppo, nel nostro indice inflazionistico, oltre il 70% è determinato dai prezzi dell’energia, sui quali le decisioni sulla politica monetaria prese dalla Banca Centrale, di aumento dell’interesse, hanno effetti relativamente bassi, perciò la nostra principale arma, che è l’interesse di riferimento, non è molto efficace contro l’impennata dei prezzi dell’energia. Ma quello che cerchiamo di fare, e secondo noi lo si vedrà esplicitamente nella seconda metà dell’anno, è di contenere l’inflazione, di limitare l’aumento dei prezzi anche per le altre componenti.”
Stando alla Banca Centrale della Romania, l’attività economica ha rallentato molto la sua crescita nel terzo trimestre del 2021, allo 0,4%, dall’1,5% nel secondo trimestre, contrariamente alle attese. Contemporaneamente, la dinamica annuale del PIL ha registrato un calo più accentuato nel terzo trimestre rispetto a quanto atteso, però è rimasta tuttavia alta da una prospettiva storica, con l’apporto significativo del consumo privato, ma anche con quello insolitamente grande determinato, in questo periodo, dalla variazione degli stock. Il tasso di disoccupazione ha registrato una correzione solo parziale, a settembre, delle crescite significative dei precedenti due mesi, mentre a ottobre è rimasto costante, mantenendosi visibilmente oltre i valori precedenti la pandemia. Le decisioni della Banca Centrale riguardano anche la diminuzione e il mantenimento del tasso inflazionistico annuo in linea con il target stazionario del 2,5% più o meno un punto percentuale, in modo da contribuire all’attuazione di una crescita economica sostenibile, si legge ancora nel comunicato dell’istituzione.