Mar Nero: ministro Aurescu richiama attenzione sui conflitti congelati nella regione
Il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, ha sottolineato a Washington, l'importanza della sicurezza nel Mar Nero.
Leyla Cheamil, 10.11.2021, 11:00
Come estremità del fianco sud-orientale della NATO, la regione del Mar Nero, che collega l’Europa al Caspio, al Medio Oriente e all’Asia centrale, riveste un’importanza strategica per l’Alleanza Nord-Atlantica. La situazione nella regione che si confronta con problemi di sicurezza e stabilità, è molto complessa. Uno tra i più notevoli conflitti, con significative ripercurssioni, è quello tra la Russia e l’Ucraina. Nel 2014, la Federazione russa ha annesso la Penisola di Crimea, parte del territorio dell’Ucraina.
Intanto, resta irrisolta la situazione in Transnistria, regione separatista russofona all’interno della Repubblica di Moldova, ex sovietica, a maggioranza romenofona. Le autorità di Chisinau hanno perso il controllo sulla Transnistria, in seguito ad una guerra civile in cui i separatisti sono stati appoggiati dall’esercito russo. A sua volta, la Georgia ha perso il controllo sull’Abkhazia, dichiaratasi repubblica autonoma nel 1992, in seguito ad una guerra civile in cui anche questi separatisti sono stati ugualmente sostenuti dai militari russi. Un altro territorio della Georgia – l’Ossezia del Sud – ha dichiarato l’indipendenza nel 2008, in seguito all’intervento delle truppe russe a sostegno dei separatisti.
In visita a Washington per consolidare la cooperazione con gli Stati Uniti in materia di sicurezza, il capo della diplomazia di Bucarest, Bogdan Aurescu, ha presentato la posizione della Romania in riferimento alla regione del Mar Nero. Nel corso di un dibattito presso il Consiglio Atlantico, il ministro ha richiamato l’attenzione sui vecchi conflitti ancora irrisolti, puntualizzando che, per oltre due decenni, la Romania ha evidenziato a Washington l’importanza della sicurezza nella regione del Mar Nero come parte della sicurezza transatlantica.
Bogdan Aurescu ha spiegato che quello che accade sul Mar Nero non rimane sul Mar Nero, bensì ha un impatto notevole sulle relazioni transatlantiche in generale. Il ministro ha sottolineato che, storicamente, la regione si è sempre trovata al crocevia di vari interessi – ambizioni imperiali, ideologie contrarie, interessi commerciali diversi, facendo da ponte tra l’Asia e l’Europa.
Negli ultimi tre decenni, il Mar Nero ha rappresentato una zona di conflitto e osserviamo che questa tendenza permane, purtroppo, se guardiamo a quanto è avvenuto, ad esempio, quest’anno ad aprile, quando siamo stati i testimoni di un massiccio dispiegamento di forze russe, forse il più ampio verificatosi nella regione dai tempi della Guerra Fredda, con tanto equipaggiamento rimasto lì, ha detto Bogdan Aurescu.
Il capo della diplomazia di Bucarest ha ammonito che si tratta di un aspetto preoccupante, che dovrebbe interessare tutti, e non solo i Paesi della regione. Il ministro Bogdan Aurescu spiega che la presenza militare americana nella regione, sia per numero di militari che per equipaggiamenti, va aumentata non solo in Romania, ma anche nell’area meridionale del fianco est, vista la presenza più ridotta nel sud del fianco est e una più solida nella zona settentrionale dello stesso fianco orientale.