Economia: Romania, previsioni d’autunno
Secondo i principali indici macroeconomici, per i romeni segue un periodo molto difficile.
Bogdan Matei, 13.10.2021, 11:04
L’inflazione è continuata ad aumentare in Romania anche a settembre, superando il 6%, in salita dell’1% rispetto al mese precedente. I dati ufficiali rilevano che la crescita si è verificata nel contesto di un’impennata dei prezzi dei generi alimentari, non alimentari e dei servizi. I maggiori rincari sono stati registrati, lo scorso mese, nel caso delle patate, di quasi il 19%, di altre verdure e delle verdure in scatola, degli agrumi e di altra frutta meridionale e della categoria “altri servizi”. Le maggiori crescite dei prezzi dall’inizio dell’anno sono state registrate all’energia elettrica, del 23%, e al gas naturale, del 20%, prezzi esplosi sull’intero mercato europeo.
Di recente, gli esperti della Banca Centrale della Romania anticipavano che i rincari del gas e dei combustibili avrebbero determinato un aumento del tasso inflazionistico annuo a valori molto più alti rispetto a quelli previsti in precedenza. Nel tentativo di rallentare l’inflazione, la Banca Centrale della Romania ha aumentato l’interesse di riferimento all’1,5% all’anno, dopo quasi un anno di ristagno. Le nuove stime della Banca Centrale per quanto riguarda il tasso inflazionistico sono del 5,6% a fine anno. Cattive notizie arrivano anche dall’Istituto Nazionale di Statistica, secondo cui, nei primi otto mesi dell’anno, il deficit della bilancia commerciale della Romania è aumentato di oltre 3 miliardi di euro rispetto allo stesso intervallo del 2020.
Anche il Fondo Monetario Internazionale ha ammonito che la ripresa economica dopo la pandemia di coronavirus è titubante, mentre a subirne maggiormente gli effetti sono le economie emergenti. Stando al FMI, la crescita è stata intaccata dai tassi bassi di vaccinazione e dal rincaro dei generi alimentari e delle merci. I ritardi maggiori di quanto anticipato nell’approvvigionamento delle reti di distribuzione generano inflazione e hanno portato alla diminuzione delle previsioni di crescita per quest’anno, a livello mondiale. Il FMI ha però migliorato le stime sull’evoluzione dell’economia romena, che dovrebbe registrare quest’anno un avanzo del 7%, rispetto al 6%, stimato in primavera.
Secondo il più recente rapporto “World Economic Outlook”, pubblicato ieri dall’istituzione finanziaria internazionale, nell’Unione Europea solo l’Irlanda (13%), l’Estonia (8,5%) e l’Ungheria (7,6%) registreranno quest’anno una crescita economica maggiore di quella della Romania. Invece, per il 2022, il Fondo Monetario Internazionale non ha modificato le stime sulla crescita dell’economia romena, lasciandole immutate, al 4,8%. Dopo il 2022, il ritmo di crescita dell’economia romena rallenterà, arrivando nel 2026 a solo il 3,5%. Anche la Banca Mondiale ha migliorato di recente le stime sugli sviluppi in Romania, indicando un avanzo del prodotto interno lordo pari al 7,3% per quest’anno e una crescita del 4,8% per l’anno prossimo.