Politica: nuova leadership per USR
L'ex premier Dacian Cioloş è il nuovo presidente dell'Unione Salvate Romania - USR, come si chiamerà d'ora in avanti.
Ştefan Stoica, 04.10.2021, 10:50
La fusione tra l’Unione Salvate Romania (USR) e il Partito Libertà, Unità e Solidarietà (PLUS) si è conclusa con il congresso svoltosi nel fine settimana. Il terzo partito per numero di seggi parlamentari si chiamerà semplicemente USR. Fino al 2023, quando sarà valutata la direzione e stabilita la strategia per le elezioni politiche e presidenziali del 2024, a guidarla sarà Dacian Cioloş, ex commissario europeo per l’Agricoltura e premier tecnico insediato nel 2015, dopo la tragedia del rogo avvenuto nel club Colectiv di Bucarest.
Tra i vicepresidenti si annoverano l’ex leader USR Dan Barna, che ha perso la direzione del partito per una differenza di circa 700 voti, Vlad Voiculescu, Cătălin Drulă e Claudiu Năsui, ministri nel governo di coalizione fino alla rottura con il premier e leader liberale Florin Cîţu.
Dacian Cioloş ha fissato per l’USR l’ambiziosa meta di diventare il numero uno sullo schieramento politico di destra in Romania. L’obiettivo è quello di essere preparati per il 2024 e diventare il principale partito di destra. Ciò significa che dobbiamo far crescere il partito e rafforzarlo sia come voce pubblica che come numero di membri, ha dichiarato Dacian Cioloş.
L’ex leader Dan Barna, che ha perso davanti a Cioloş, ma si è preso la rivincita tramite la squadra proposta per l’Ufficio Nazionale, che avrà la maggioranza, punta sull’idea dell’unità. Siamo una squadra che andrà avanti insieme e che renderà USR un partito forte, in grado di contare in qualsiasi tipo di negoziati nel successivo periodo, ma anche nei mesi e negli anni a venire, ha detto Dan Barna.
Il partito nato da un’organizzazione non governativa, cui hanno aderito attivisti civici, giovani dipendenti delle multinazionali e imprenditori, si è prefisso sin dall’inizio di differenziarsi come azione e pensiero dai partiti tradizionali – PSD e PNL. Tuttavia, le affinità ideologiche con i liberali si sono trovate alla base della coalizione insediata subito dopo le elezioni politiche svoltesi lo scorso anno, nella quale è stata co-optata anche l’Unione Democratica Magiari di Romania.
Dopo la revoca del ministro della Giustizia, Stelian Ion (USR), i suoi colleghi si sono ritirati dal governo e hanno inoltrato una mozione di sfiducia contro il premier Cîţu, ritenuto colpevole della rottura della coalizione. L’USR dichiara che tornerà al governo a patto che il PNL nominasse un altro primo ministro. Ma non si può anticipare come si svolgeranno i negoziati PNL-USR – se ci saranno – se il governo di minoranza di Florin Cîţu sarà sfiduciato in seguito alla mozione inoltrata dal PSD.
Il voto sulla sfiducia si terrà domani. I commentatori ritengono conveniente per l’USR rimanere all’opposizione in vista delle elezioni del 2024. L’ex ong ha conosciuto, però, per la prima volta, l’esperienza del governo e il gusto del potere, il che la potrebbe trasformare in un interlocutore più flessibile.