Governo: La mozione di sfiducia del PSD, letta al Parlamento
La sorte del governo di Bucarest presieduto da Florin Cîţu dipende dal voto di martedì al Parlamento.
Roxana Vasile, 01.10.2021, 11:46
In assenza di un eventuale colpo di scena nella politica, l’attuale Governo romeno formato dal PNL e dall’UDMR ha i giorni contati. Letta giovedì nella plenaria del Parlamento, la mozione di sfiducia inoltrata dal PSD, il principale partito dell’opposizione, contro l’esecutivo guidato dal liberale Florin Cîțu, sarà esaminata e sottoposta al voto martedì, 5 ottobre. Secondo le dichiarazioni politiche fatte finora, la mozione sarebbe votata dai socialdemocratici, dai loro colleghi all’opposizione — gli ultranazionalisti dell’AUR, ma anche dal nemico dichiarato del PSD — l’alleanza USR-Plus, che però ha lasciato, a settembre, la coalizione governativa in seguito a uno scandalo. Ci sarebbero in tutto 280 voti, più dei 234 necessari per l’adozione della mozione.
I rappresentanti dell’USR-Plus si sono assentati nel momento della lettura del documento che critica pure loro, mentre i liberali sperano ancora che cambino idea fino al giorno del voto. Almeno per il momento, però, l’Alleanza USR-Plus sembra decisa ad andare fino in fondo, perché non vuole più Florin Cîțu come premier. Nelle quattro pagine della mozione, il PSD accusa il governo PNL-USR-Plus-UDMR di incompetenza e spreco del denaro pubblico. Il leader dei deputati socialdemocratici, Alfred Simonis, ha letto la requisitoria: ʺOgni giorno con il Governo Cîţu in carica è un altro giorno in cui la vita dei romeni sarà ancora più colpita dalla povertà, lo sviluppo delle comunità locali sarà bloccato e il futuro del Paese sarà oberato da un indebitamento tossico, che sacrificherà intere generazioni.ʺ
Il PSD afferma inoltre che le bollette del gas e dell’energia sono aumentate moltissimo, sette milioni di romeni sono condannati alla povertà, l’assorbimento dei fondi europei è disastroso e la gestione della pandemia è fallita. Convinto che la mozione passerà, il PSD sostiene che l’unica soluzione all’attuale crisi politica siano un governo tecnico e le elezioni anticipate. Florin Cîţu, invece, accusa i suoi avversari politici che vogliono far male al Paese e che, invece di pensare a delle soluzioni per i romeni, cercano di rovesciare il Governo. Inoltre, Cîţu è sicuro che il suo mandato andrà avanti.
Tuttavia, anche se la mozione di sfiducia dei socialdemocratici venisse bocciata, il premier liberale non potrebbe tirare un sospiro di sollievo, per il semplice fatto che ce n’è un’altra già inoltrata al Parlamento dall’USR-Plus e dall’AUR, che potrebbe essere votata anche dai socialdemocratici, come dichiarano questi ultimi. In linea di massima, in questa seconda mozione, al premier Cîţu viene rimproverato il fatto di essere ʺincapace di guidare un Governo di coalizione, di ʺnon poter uscire dalla logica ristretta di partitoʺ e di sembrare deciso ʺa sacrificare l’interesse generale e il benessere dei cittadini del Paeseʺ.