Politica: Due mozioni di sfiducia contro il Governo
Due mozioni di sfiducia simultanee contro il Governo romeno presieduto dal liberale Florin Cîţu.
Roxana Vasile, 29.09.2021, 14:50
Dopo le politiche dello scorso inverno in Romania, le formazioni che si sono piazzate al secondo, terzo e quinto posto nelle opzioni dell’elettorato hanno formato una coalizione governativa. Il principale partito della coalizione era il Partito Nazionale Liberale, con oltre il 25% dei voti, seguito dall’USR-Plus con circa il 16% e dall’Unione Democratica Magiari di Romania con meno del 6%. Già dal primo anno di governo, sono apparse divergenze tra il PNL e l’USR-Plus, culminando con la revoca, da parte del premier liberale Florin Cîțu, dei ministri USR-Plus della Salute, ad aprile, e della Giustizia, a settembre. Allora il bicchiere si è riempito per l’USR-Plus: tutti gli altri ministri della formazione hanno rassegnato le dimissioni dal Governo, mentre il primo ministro ha rimosso dalle cariche tutti i segretari di stato, prefetti e sottoprefetti di questo partito. C’è stato poi solo un passo fino alla prossima mossa politica: l’USR-Plus si è alleata con la formazione nazionalista all’opposizione AUR e insieme hanno inoltrato al Parlamento una mozione di sfiducia, ritirando il sostegno politico al premier liberale.
Se la mozione passa — affermava l’USR-Plus — la formazione sarebbe disposta a negoziati con il PNL e l’UDMR per tornare nella coalizione governativa; se non passa e Florin Cîțu rimane premier, passa all’opposizione. In linea di massima, a Florin Cîţu viene rimproverata ʺl’incapacità di guidare un Governo di coalizione”, ʺl’impossibilità di uscire dalla logica ristretta di partitoʺ e il fatto di sembrare deciso ʺa sacrificare l’interesse generale e il benessere dei cittadini del Paese.ʺ Il Governo si è rivolto alla Corte Costituzionale denunciando la mozione di sfiducia dell’USR-Plus e dell’AUR. La Corte ha ammesso ieri l’esistenza di un conflitto giuridico tra l’Esecutivo e il Legislativo, ma ha deciso che il documento deve seguire il suo iter. Già letta nella plenaria, la mozione dovrebbe essere esaminata e votata. Solo che, proprio nel giorno in cui era attesa la decisione della Corte, il PSD, vincitore delle precedenti elezioni politiche, però diventato il principale partito dell’opposizione, ha inoltrato al Parlamento la propria mozione di sfiducia. Quindi al momento, ci sono due mozioni contro l’Esecutivo guidato da Florin Cîțu.
La mozione di sfiducia del PSD sarà la prima ad essere sottoposta al voto: come stabilito dalla direzione del Parlamento, la mozione sarà letta nella plenaria giovedì ed esaminata e sottoposta al voto il 5 ottobre. L’USR-Plus e l’AUR sostengono che voteranno anche questa mozione. Con tante brutte notizie, il premier Cîțu vede tutto come una competizione, nel Legislativo, tra coloro che, secondo lui, vorrebbero destabilizzare il Paese alla vigilia dell’inverno e annuncia che i liberali restano aperti al dialogo e alla collaborazione con USR-Plus, se questa formazione non vota contro il Governo. Perciò, in piena pandemia, la situazione sulla scena politica romena resta estremamente agitata e imprevedibile.