Festival Enescu: Punto finale all’edizione 2021
È finita la 25/a edizione del Festival Internazionale George Enescu.
Mihai Pelin, 27.09.2021, 11:56
L’Orchestra Reale di Amsterdam ha concluso, ieri, nella capitale romena, il Festival George Enescu. L’edizione giubilare ha portato a Bucarest, dal 28 agosto al 26 settembre, 32 tra le più apprezzate orchestre del mondo, di 14 Paesi, e 3.500 artisti si sono esibiti, nonostante la pandemia di COVID, nelle grandi sale concerti della Romania. Il direttore esecutivo del Festival, Mihai Constantinescu, ha affermato che l’organizzazione dell’evento è stata “una pazzia”, ma ha significato anche conquistare una “notorietà speciale”, quest’anno.
Ci sono state personalità che ci hanno ringraziato molto perché finalmente siamo riusciti a farle uscire dal loro Paese e portarle a eventi culturali. Ricordo il colloquio tra Sir Simon Rattle e Vladimir Jurowski in cui dicevano che finalmente possono viaggiare, comparire davanti al pubblico e si sono esibiti a un livello eccezionale, come avete visto. Si tratta sia degli artisti e degli ensemble stranieri, che di quelli romeni, che si sono alzati al valore che abbiamo tutti atteso, e ciò dimostra che, quando vogliamo entrare in gara con gli stranieri, ce la facciamo. E si tratta degli ensemble della Filarmonica, della Radio pubblica, delle orchestre del Paese, che hanno partecipato alle serate speciali del festival”, ha dichiarato Mihai Constantinescu.
Mihai Constantinescu ha precisato che il programma del festival è stato pensato nel 2019, ma, a causa della pandemia di COVID-19, gli organizzatori hanno dovuto adeguarsi e ridurlo a un formato realizzabile. Con un programma artistico eseguito per una durata record di quattro settimane, ma anche con misure atte a diminuire i rischi per la salute degli spettatori, degli organizzatori e dei giornalisti, l’edizione di quest’anno ha incluso il maggior numero di opere di Enescu (37) e il più complesso programma con le opere del grande compositore di tutta la sua storia. Mentre, per tradizione, le orchestre straniere preferivano interpretare le due Rapsodie romene, nel 2021 il pubblico ha potuto conoscere ed esplorare in profondità la creazione di George Enescu, dalle opere giovanili ai capolavori camerali e sinfonici dello stile tardo e a brani di manoscritto riscoperti e portati a termine dopo la sua morte. Tra i punti di riferimento della sua musica si annoverano la Sinfonia n.2 (1914) o la Sonata n.3 a carattere popolare romeno”.
A differenza delle precedenti edizioni, per far fronte alle sfide della pandemia, l’edizione 2021 del Festival è stata organizzata in quattro serie: Grandi Orchestre del Mondo, Concerti e Recital, la Musica del XXI Secolo, Enescu e i Contemporanei. Tra gli ensemble più famosi che hanno allietato il pubblico si sono annoverate: l’Orchestra di Stato di Vienna, la Filarmonica del Mar Baltico, l’Orchestra Sinfonica della Radiodiffusione di Berlino, l’Orchestra filarmonica di Londra oppure l’Orchestra sinfonica della Radiodiffusione ungherese. Quest’anno, il Festival ha celebrato 140 anni dalla nascita di George Enescu.