La settimana 20 – 26/11/2023
PNRR: riconfigurazione/ Pandemia: corruzione/ Sindacati: proteste/ Gaza: aiuti/ Africa: dieci giorni/ EURO: dopo otto anni
Bogdan Matei, 25.11.2023, 09:00
La Commissione Europea ha approvato una versione rivista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza della Romania. Il finanziamento offerto da Bruxelles a Bucarest è ridotto rispetto all’importo iniziale, a seguito di una crescita economica oltre le aspettative. La Romania riceverà così 28,5 miliardi di euro, di cui 14,9 miliardi di prestiti e 13,6 di sovvenzioni. Il PNRR include ora anche ulteriori fondi REPowerEU non rimborsabili per 1,4 miliardi. La strategia comprende 56 misure modificate, dà priorità alla transizione verde, aumentando i fondi dedicati alle iniziative sul clima. Allo stesso tempo, REPowerEU introduce nuove riforme e investimenti volti ad accelerare la produzione di energia verde, migliorare l’efficienza energetica degli edifici e mantenere la forza lavoro nel settore. Dal PNRR sono stati tolti i 740 milioni di euro destinati alla costruzione e alla ristrutturazione di sei ospedali, che saranno finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti. Finora la Romania ha ricevuto poco più di 9 miliardi di euro attraverso il PNRR.
I leader della coalizione governativa PSD e PNL hanno annunciato che i parlamentari dei due partiti voteranno a favore della revoca dell’immunità del senatore liberale Florin Cîţu, in modo che i procuratori della Direzione Nazionale Anticorruzione lo possano indagare nel caso dell’acquisizione di vaccini durante la pandemia di COVID-19. In questo caso, sono accusati di abuso d’ufficio anche gli ex ministri della Salute dell’USR (ora all’opposizione), Vlad Voiculescu e Ioana Mihăilă, per i quali il presidente Klaus Iohannis deve dare il suo consenso alla revoca dell’immunità. I tre avrebbero approvato l’acquisto di un numero di dosi molto più alto del necessario e avrebbero creato un danno di un miliardo di euro.
I dipendenti del Ministero della Salute romeno protestano ogni giorno, a partire da giovedì, per attirare l’attenzione sui divari salariali nel sistema pubblico e sulla violazione dei principi della retribuzione unitaria stabiliti dalla legge. I protestatari richiamano l’attenzione sul rischio che la principale istituzione che coordina le politiche sanitarie pubbliche rimanga a corto di specialisti, molti dei quali scegliendo di cambiare lavoro. Anche i rappresentanti del sindacato della metropolitana di Bucarest minacciano con nuove proteste, insoddisfatti delle disposizioni della legge che riduce le spese di bilancio. L’atto normativo, sostengono i sindacalisti, lascia senza bonus e premi, già negoziati nel Contratto Collettivo di Lavoro.
Il Governo di Bucarest ha annunciato che concederà aiuti di emergenza, per vitto e alloggio, alle famiglie e alle persone con o senza cittadinanza romena evacuate dalla Striscia di Gaza. Una persona sola o una famiglia fino a cinque membri riceverà mensilmente 2.000 lei (l’equivalente di circa 400 euro), mentre le famiglie con più di cinque membri riceveranno 3.000 lei (600 euro) per l’alloggio. Inoltre, per il cibo verranno concessi 600 lei (120 euro) al mese per una persona sola, rispettivamente per ogni membro della famiglia. L’aiuto è concesso per un periodo massimo di quattro mesi, a partire dal 1° dicembre. Da Bucarest, il Ministero degli Affari Esteri continua il dialogo con le autorità israeliane ed egiziane per facilitare l’evacuazione da Gaza degli altri cittadini romeni che hanno sollecitato supporto in tal senso. Finora sono stati evacuati dalla Striscia circa 250 connazionali e i loro familiari.
Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha svolto giovedì a Dakar colloqui ufficiali con il suo omologo senegalese Macky Sall. In questa occasione, sono stati firmati documenti bilaterali. Il presidente Iohannis ha partecipato anche all’inaugurazione della Casa delle Nazioni Unite in Senegal, all’apertura di una mostra di maschere tradizionali e ha avuto un incontro con specialisti senegalesi che hanno studiato presso facoltà in Romania. Il Senegal è stato l’ultima tappa del tour africano intrapreso dal presidente Iohannis, la cui agenda ha compreso anche Kenya, Tanzania e Capo Verde. Il tour, il primo di questo tipo effettuato da un presidente romeno negli ultimi tre decenni, si è svolto dopo che, sempre questo mese, la Romania ha adottato la Strategia Nazionale per l’Africa, un documento che, secondo il Ministero degli Affari Esteri di Bucarest, riconosce il ruolo essenziale del continente africano nel modellare le tendenze globali nel 21° secolo.
La nazionale di calcio romena ha vinto senza subire alcuna sconfitta il primo posto nel Gruppo I delle qualificazioni al Campionato Europeo che si terrà l’anno prossimo in Germania. Sei vittorie, quattro pareggi e una differenza reti di 16-5 è il bilancio dei calciatori romeni, al termine di una campagna di qualificazione in cui hanno incontrato Svizzera, Israele, Kosovo, Bielorussia e Andorra. La stampa specializzata ha rimproverato alla nazionale, non poche volte, un gioco poco brillante. La squadra guidata dal CT Edward Iordănescu si legittima però con i risultati che la portano alla fase finale, dove la Romania non partecipava dal 2016. Sarà il sesto torneo europeo di calcio per i giocatori romeni, che hanno anche sette presenze alla Coppa del Mondo, l’ultima nel 1998.